sabato 6 novembre 2010

Eureco, silenzi e domande: cosa è bruciato, che veleni ha prodotto?

A seguito del comunicato stampa del sindaco sull’incendio alla Eureco, sul blog della destra Paderno 7, cominciano ad apparire messaggi che invitano al silenzio. L’importante, dicono, è non fare “inutili polemiche”. Silenzio di tomba, appunto.
A questi concittadini vorrei ricordare che non si tratta di fare polemiche, ma di conoscere al più presto la verità, per tutelare la nostra salute e la nostra sicurezza. “Meglio tacere”, scrive sul blog un certo Federico T. A fronte di tanta "ingenuità" mi chiedo come si fa a non capire che tutti noi, abbiamo il diritto di sapere cosa è davvero successo alla Eureco e che la nostra amministrazione, sindaco in testa, ha il dovere di tenerci informati sul gravissimo evento di ieri. O qualcuno come Federico pensa sia una cosa di cui dobbiamo già dimenticarci per passare direttamente alle castagnate di quartiere o ai mercatini di Natale?Qui il problema non sono solo i feriti gravi che purtroppo sono nelle mani del fato e dei medici, ma le migliaia di persone che vivono e lavorano attorno alle bombe ecologiche come la Eureco la cui sicurezza dipende dagli enti preposti al controllo. Il comunicato tardivo di Alparone, che tende a rassicurare, ma non dice niente di più di quel che già sapevamo, non risponde alle domande principali che i cittadini si fanno: quante sostanze tossiche e nocive sono state presumibilmente prodotte dal rogo e sono uscite con i fumi dalla fabbrica, dove si sono depositate, che inquinamento hanno provocato, che rischi corre la gente che le ha respirate e la respira in questo momento o le ingerisce in altro modo? Diossina? Il sospetto c'è ed è più che fondato, perché è ovvio che un incendio di sostanze come i rifiuti industriali, solventi e oli esausti, soprattutto in presenza di prodotti e materiali a base di cloro come gli olii dielettrici industriali se bruciano producono diossina e altri composti cancerogeni.
Noi abbiamo il diritto di sapere, adesso e non tra un mese, cosa c'era dentro il capannone incendiato, cosa stavano maneggiando gli operai, quanti e quali materiali sono andati bruciati, cosa ha prodotto l'incendio, quante persone e luoghi sono stati contaminati. Di chi sono le responsabilità. Tacere, dice Federico? Questo vorrebbero quelli che fanno i loro sporchi affari sulla nostra pelle. Ma noi non staremo zitti.

2 commenti:

Giovanna B. ha detto...

Siamo tutti carne da macello, la ns.vita vita equivale a poco soprattutto rispetto al dio denaro e ai mille interessi che vi ruotano attorno...conosceremo fra una decina d'anni quali saranno stati i danni provocati da questa ulteriore catastrofe ambientale...

Anonimo ha detto...

Ancora più carne da macello sono i poveri operai precari, sbattuti da un posto all'altro, da un lavoro all'altro, senza un briciolo di preparazione, senza nessuna tutela nè economica nè sindacale e tutto ciò solo per portare a casa quattro soldi per la famiglia. Questa povera gente senza un'identità professionale,senza un'identità personale (in banca non puoi nemmeno richiedere un mutuo)a volte ci lascia la vita solo per tre mesi di lavoro garantito.Sono rilevanti per il governo solo per incrementare (falsamente ) il numero degli occupati.

A. Del Fabbro.