Si parla a Paderno Dugnano di PGT e l’occasione porta inevitabilmente a discutere di un nuovo modello di sviluppo territoriale. Un dibattito che parte da questi dati di fatto imposti dalla crisi: l’espansione residenziale non è ipotizzabile né auspicabile, il turn over delle attività produttive dismesse, sostituite da nuova industrializzazione, è improbabile in assenza di imprese private e di forti iniziative pubbliche, il risveglio commerciale dei vecchi centri “naturali” molto difficile se non etero guidato. La grande distribuzione tradizionale e un polo cinematografico Multisala sono già presenti da anni e non portano significativi vantaggi alla città che al contrario è oppressa dai flussi di traffico da essi generati che incidono pesantemente sull’ambiente e la qualità dell’aria. A questo punto cosa resta alla città per immaginare il suo futuro sviluppo? Restano a mio avviso due importanti risorse che sono state finora sottoutilizzate perché poco riconosciute come tali: la cultura e il benessere La prima si colloca nel centro della città, la seconda ai margini, tutte e due servite ottimamente da infrastrutture di trasporto che le collegano, da un lato a Milano e dell’altro al territorio nord milanese e brianzolo dove è possibile identificare un grande bacino d’utenza, già in parte coinvolto. Ma per metterle in gioco gli amministratori devono dimostrare di saper volare più alto di quanto hanno fatto finora.
Sto parlando ovviamente del complesso Biblioteca Tilane-Metropolis e del Centro Sportivo Toti, due pilastri sui quali è possibile investire per farne le due “aziende” portanti dello sviluppo futuro di Paderno Dugnano. Ma per farlo occorre uno sforzo di progettualità che li faccia fiorire in questo senso, aprendoli all’esterno degli attuali stakeholders, cioè dell’insieme dei soggetti interessati a usare queste strutture, rispondendo alla domanda di consumo moderna. Tilane può e deve essere ben di più di una biblioteca comunale, deve produrre cultura e programmare un’offerta che si indirizzi al territorio vasto che potenzialmente presidia e dunque vada oltre l’associazionismo locale e il suo pubblico. Tilane ha uno spazio mostre totalmente inutilizzato (per carenza di progettualità comunale) che si dovrebbe invece inserire all’interno del circuito delle sedi espositive provinciali. L’auditorium piccolo, ma interessante, merita l’avvio di una vera programmazione di eventi culturali. Da qui si può partire, ma guardando fuori dal territorio comunale e alzando possibilmente lo sguardo.
Lo stesso discorso vale per il centro sportivo che andrebbe potenziato per rispondere alla domanda che oggi resta inevasa. Penso alla piscina ed altre pratiche sportive che attualmente non trovano spazi per esprimersi, mentre si stipano negli oratori e non si aprono al territorio. Un investimento importante in questo senso sarebbe localizzare nell’area Parco Toti - Lago Nord un grande auditorium con scuola di musica (conservatorio, liceo musicale) coinvolgendo le grandi risorse culturali di cui la città dispone. Ovviamente non penso alle bande oratorian-comunali, ma piuttosto a personaggi come il maestro Chailly, noto cittadino padernese.
Insomma una nuova politica che partendo dal documento urbanistico ridisegni un originale modello di sviluppo incardinato su questi valori, cultura, sport, benessere potrebbe a mio avviso rilanciare la città anche dal punto di vista economico dando ad essa un ruolo e una leadership nel Nord Milano.
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