Stavolta mi tocca difendere la giunta Alparone, dai tentativi del Comune di Milano di addossare alla nostra amministrazione colpe o responsabilità nella disastrosa alluvione del Seveso che ha devastato il quartiere Niguarda-Zara-Fulvio Testi del 18 settembre. Nei giorni scorsi Milano (purtroppo anche l’ex sindaco Casati) avevano accusato i tecnici di Paderno di non aver aperto una chiusa del canale scolmatore, ma a queste accuse aveva risposto la Provincia che ha confermato la correttezza dell’intervento padernese (vedi il Giorno di ieri). Sulla vicenda è sceso in campo con un commento anche il sindaco di Sesto, Oldrini, che ha a sua volta accusato Milano colpevole di non far nulla, in particolare di non voler costruire sul suo territorio vasche di contenimento delle piene nel Parco Nord, pretendendo che sia Palazzolo, che ospita già il canale scolmatore, a doverlo fare. Inoltre la relazione tecnica sull’alluvione diffusa dai giornali ha fatto chiarezza sulla dinamica dell’evento: ci sono stati grandi ritardi nell’intervento dei tecnici milanesi che ci hanno messo 9 ore prima di riuscire a chiudere la falla dell’acquedotto che ha provocato l’allagamento della metropolitana gialla.
Insomma la Moratti gioca allo scaricabarile con Paderno per non ammettere le sue responsabilità e le sue incapacità. “Milano finge di credere che Paderno e Senago dovrebbero fare le opere che lei non ha la capacità di realizzare” afferma Oldrini "scaricando sulle città vicine le opere scomode: depuratori, campi Rom, carcere, ecc". In questo scenario credo che Oldrini abbia ragione mentre Casati si sia sbagliato a lanciare accuse all’amministrazione. Il disastro del Seveso a Niguarda, è un disastro ampiamente annunciato; se va avanti a piovere con questa intensità nei prossimi giorni si potrà ripetere e la colpa sarà da adebitare a chi da anni non fa niente.
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