giovedì 29 luglio 2010

Lavoro: il compito della politica non è aspettare che la crisi finisca

“Abbiamo già fatto tutto quello che dovevamo fare”. Lo ha ribadito ancora una volta il sindaco di Paderno Dugnano, durante l’assemblea convocata martedì sera in aula consigliare dai lavoratori della Metalli Preziosi, a chi come Antonio Cribiu della FIOM-Cgil chiedeva un maggiore coinvolgimento degli enti locali per risolvere positivamente la vertenza che vede oltre 100 operai senza lavoro da 613 giorni. Ma è così? Davvero l’amministrazione comunale e quella provinciale hanno fatto tutto quello che era in loro potere?
Non è così, sostiene il sindacato, un sindaco, un assessore provinciale, possono fare molto di più se vogliono davvero dare alla città una speranza di sviluppo produttivo. “E’ da più di un anno che lo ripeto ai rappresentanti delle istituzioni con i quali ho parlato; se il nodo che blocca il futuro dell'azienda è solo la disponibilità di un’area e di un capannone non si capisce perché gli enti locali non fanno quello che in passato è stato già fatto – afferma Cribiu -. L’ente pubblico acquista o recupera un'area, la attrezza con un capannone e la affitta all’imprenditore che intende sviluppare l’attività  impegnandosi per un congruo numero di anni. Non capisco cosa ci sia di impossibile".
Infatti, non si capisce, o meglio si capisce che l’amministrazione di centro destra non ha la volontà politica di farlo. Il problema dei fondi necessari è risolvibile dal momento che sono molti a livello regionale, provinciale e nazionale, gli strumenti finanziari utilizzabili a fronte ovviamente di un serio progetto industriale. Alla proposta sindacale è stata data finora risposta negativa da chi sostiene non essere questo il compito del Comune e della Provincia. Ma se non è investire nello sviluppo economico della propria città, il compito di un amministratore qual è? Nessuno dice che sia facile o agevole percorrere la strada indicata, però in passato altri amministratori l’hanno imboccata con coraggio quando si è rivelata l’unica possibile. Si sono assunti politicamente un rischio e hanno fatto un investimento. E’ ad esempio il compito che si trovano davanti gli amministratori milanesi e lombardi sul fronte dell’Expo. Anche in quel caso se non verrà sciolto il nodo dei terreni, acquisto o comodato d’uso, la manifestazione rischia di saltare per aria facendo perdere alla città un'irripetibile occasione di crescita.

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