Il "Tavolo per il Lavoro" aperto ieri a Paderno Dugnano dal sindaco Alparone è partito già zoppo. All'incontro non si sono presentati infatti le curatele di Larea e Metalli Preziosi e l'assessore provinciale Del Nero perché convocati dal Prefetto di Milano. Di conseguenza al tavolo mancavano due gambe e i presenti, Sindaco, assessore Regionale al Lavoro, sindacati e lavoratori non è rimasto che prenderne atto e rimandare tutto al 7 giugno. L'avvio zoppicante del "tavolo" è stato annunciato ieri sera in Consiglio Comunale dallo stesso sindaco che però si è mostrato fiducioso per via della presenza dell'assessore regionale che per la prima volta è venuto a Paderno dimostrando interesse per la vicenda delle due aziende fallite. Delusi gli operai che per l'ennesima volta hanno verificato i ritardi e le lungaggini assurde che caratterizzano il loro rapporto con le istituzioni, anche se riconoscono al sindaco Alparone la buona volontà. "Il sindaco ha fatto delle dichiarazioni che suonano come una novità - dice Angelo Lupi di Lares - ha annunciato infatti il suo impegno sul fronte del lavoro perché si è accorto che senza il rilancio dell'attività produttiva, questa città rischia di morire di inedia. Niente industria vuol dire niente redditi, niente consumi, tributi da incassare (Ici, irpef, oneri di urbanizzazione) e niente soldi per amministrare la città e fare qualcosa". Meglio tardi che mai, diciamo noi, ma quello che si vorrebbe capire è se dietro questa folgorazione sulla via di Damasco c'è un progetto, un'idea di sviluppo, un embrione di politica di reindustrializzazione della città. Senza questo salto di qualità progettuale, infatti, sarà difficile fare qualcosa. Le parole sono importanti, ma non bastano.
1 commento:
sempre e solo parole parole parole...e c'è chi ci crede ancora!!!
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