venerdì 7 maggio 2010

Giunte di destra: una bufera con delle strane coincidenze

Aria di tempesta sulle neogiunte di centro destra del Nord Milano. Dopo un solo anno di vita sta già per naufragare quella di Senago e in pratica ha dato forfait quella di Cesano Maderno. Tutte e due le amministrazioni sono sconvolte dalla rissa interna alla maggioranza scoppiata tra Lega e PdL e i cittadini rischiano di dover andare presto a nuove elezioni. La storia di Senago è particolarmente interessante perché riguarda una città confinante e perché la sua amministrazione è guidata da un personaggio molto noto e molto discusso, il funzionario dirigente al Territorio e Lavori Pubblici di Paderno Dugnano, Franca Rossetti. La signora che aveva lasciato l'amministrazione padernese due anni fa dopo alcuni episodi molto controversi (per uno dei quali il Comune ha ancora in corso un pesante contenzioso) che l'avevano messa in urto con la precedente amministrazione, è stata richiamata pochi mesi fa a Paderno dal sindaco Alparone, suscitando molte e giustificate perplessità.
Evidentemente questi importanti e onerosi incarichi non gli lasciano il tempo di occuparsi adeguatamente della sua città se la sua giunta, formata nel giugno scorso, sta già scoppiando. All'ultima seduta sul Bilancio il sindaco di Senago si è ritrovato senza maggioranza per la defezione di due assessori e di cinque consiglieri della Lega che non sopportano più la sua direzione e non ne approvano le scelte di governo. A parti invertite, PdL contro Lega, la crisi scoppiata a Cesano, dove il sindaco, la leghista Romanò, ha licenziato quattro assessori azzurri  che avevano disertato l'aula a seguito di un lungo braccio di ferro sulle deleghe.
Il vento che soffia sul centro destra nord milanese ha molti osservatori interessati nel centro sinistra, in particolare a Paderno Dugnano che con queste due crisi scopre di avere stranamente in comune il suo chiacchierato funzionario all'urbanistica. La signora, infatti, dopo aver lasciato a fine 2008 l'amministrazione padernese, era finita proprio a dirigere gli uffici territoriali di Cesano Maderno, dai quali era stata invitata a sloggiare pochi mesi fa dopo la sua elezione a sindaco di Senago. Un triangolo di turbolenze con dentro la stessa persona, sarà solo una coincidenza? Se questo è il clima, il saggio invita l'opposizione padernese a sedersi sulla riva del fiume ad aspettare che passi la spoglia della giunta sulle onde del PGT.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti piacerebbe Arcari ma a paderno ci dovrai sopportare e dovrai rosicare per almeno altri quattro anni.

Anonimo ha detto...

La Rossetti non è stata invitata a sloggiare proprio da nessuna parte.

carlo arcari ha detto...

va bene, sloggiare è un termine poco carino. Diciamo che dopo la suia elezione è stata invitata a scegliere: o faceva il sindaco o lasciava l'incarico.

Anonimo ha detto...

beh senago è senago e cesano è lontana,ma a paderno ci sopporterete almeno 4 anni ancora anche se il pdl tutto vuole e sempre comandare come se avesse da solo il 51% tantè che da noi ci sarà sempre il buon governo...lega pdl ovviamente...

Anonimo ha detto...

vedo che gli 'ottimisti' abbondano. io invece sento scricchiolare e questa signora, che non conosco, non è di buon auspicio (se non altro direi che porta sf...)
Fabri

Anonimo ha detto...

piu' che ottimisti mi sembrano tutti buoni avvocati....staremo a vedere...ride bene chi.....

Anonimo ha detto...

Cosa abbia tramato a Cesano, non lo sò,
conosco però il grosso guaio che, stava per comportare alle casse del comune di Paderno,(Il contenzioso, è tuttora in corso) a proposito di una grossa somma di oneri d'urbanizzazione che hanno rischiato di non essere versati dai proprietari della clinica S.Carlo, per una sua grave omissione.
Solo degli amministratori approssimativi,(Per non pensare male!)potevano riprenderla in organico.

Flavio

Anonimo ha detto...

Bella la figura del saggio sulla sponda del fiume...a proposito, anche Seveso traballa, vuoi vedere che si rischia di vedere "esondare" una giunta dopo l'altra? Tranquilli, so bene che Paderno oggi non rischia niente, e non lo rischierà finchè la LEGA non si comporterà come un partito vero e non come dei reggicoda, e finchè dentro il PDL non si arriverà alla resa dei conti tra le due parti contendenti, diciamo quella "laica" e quella "clericale", entrambe interne al vecchio gruppo di Forza Italia (dov'è AN? al pub? perchè al governo della città sicuramente no...).
E' per questo che noi non siamo disposti a stare a vedere ma faremo con tutta la forza possibile opposizione in città perchè non arriviate al fatidico 2014, come democrazia prevede.
Perchè siete lì a specchiarvi e a pettinarvi il ciuffo, mentre qui serve qualcuno capace di governare la situazione.
Se poi il fiume ci dà una mano, non sprecheremo l'occasione.
Ciao
marco coloretti