sabato 8 maggio 2010

Acqua bene comune a quota 250mila. Continua la raccolta delle firme

Il 9 maggio continua in tutta Italia la raccolta firme per i referendum per la ripubblicizzazione dell'acqua. In centinaia di piazze italiane saranno allestiti i banchetti. A Paderno Dugnano sono previsti oggi in Piazza Divina Commedia (Tilane)  e stasera alle 21 al cinema Splendor in via Fante d'Italia. Finora sono state raccolte più di 250mila firme a livello nazionale. I tre quesiti vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo nel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti. Dal punto di vista normativo, l’approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.
Tale articolo prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione. Verrebbero poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io già mi immagino il "residuo fisso" di corruzione che mina la "trasparenza" degli appalti per la liberalizzazione dell'acqua: insomma la solita vaccata alla Berlusconi e il solito favore agli amici degli amici. Bertoladro docet.

Baraviera Aris

Anonimo ha detto...

l'acqua è un bene comune e come tale deve essere gestita dalla mano pubblica.
anche il pensiero liberale, che pure è favorevole alla gestione privata di molte servizi, riserva all'iniziativa pubblica la erogazione di alcuni servizi essenziali, tra cui appunto la gestione dell'acqua. i sostenitori della privatizzazione dell'acqua potabile motivano, a sostegno della loro scelta, che già molti paesi europei si siano mossi in tal senso; essi però sorvolano sul fatto che ciò ha portato a notevolissimi aumenti del prezzo dell'acqua, conseguenza del fatto che nella gestione privata, al costo del bene si aggiungono naturalmente il profitto e la speculazione.
tutte le iniziative atte a contrastare questo processo, come la richiesta di referendum regionale abrogativo della legge regionale n°18 del 08.08.06, sono quindi da approvare e sostenere.

lista civica pierino favrin sindaco- al centro per paderno