“Il sindaco farebbe meglio a curarsi di più della città che a curare i suoi rapporti sovra comunali come si è visto nel corso dell’ultima campagna elettorale”. Marco Coloretti, capogruppo del PD in consiglio comunale attacca direttamente Alparone sulle pagine de Il Notiziario. “La città ha bisogno di una leadership forte che sia in grado di giocare un ruolo forte nelle istituzioni e non dedita esclusivamente a costruire una carriera politica”.
E fa degli esempi: la vicenda ATM dove, secondo il capogruppo PD, è bastata una telefonata dalla Regione per rimettere in riga Alparone che non voleva finanziare la metro tramvia Milano-Seregno. Risultato, il sindaco ha rimesso in bilancio 2 milioni di euro che aveva cancellato e adesso non sa dove andarli a prendere. Anche sulla Rho-Monza, troppe incertezze. Insomma sembra dire il leader dell’opposizione cittadina, la cordata politica a cui si è legato il sindaco per scalare le posizioni che contano nell’organigramma del PdL in Lombardia, non solo non sarebbe un vantaggio, ma al contrario sarebbe in parte responsabile del sostanziale non governo della nostra città. E qual è la cordata politica di Alparone?
Il sindaco di Paderno Dugnano è entrato a far parte di una rete di personaggi in ascesa nel partito azzurro che risponde al sottosegretario Mario Mantovani, senatore e ras indiscusso del magentino, a capo di una potente lobby con forti influenze nel settore sanitario e assistenziale (residenze per anziani). Ne avevamo avuto conferma a fine anno quando il sindaco sostituì l’allora addetto stampa con un giornalista di fiducia della cordata politica in questione, direttore responsabile de il “Giornale dell’Altomilanese”, settimanale di stretta osservanza berlusconiana edito a Cuggiono, cioè a casa del sottosegretario azzurro alle Infrastrutture.
E per chi ha fatto campagna elettorale alle ultime regionali il sindaco di Paderno Dugnano? Per Sante Zuffada, consigliere regionale del magentino al suo secondo mandato (veterinario, 66 anni, una lunga carriera nella Sanità regionale) che grazie anche ai 757 voti raccolti (è stato il candidato di gran lunga più votato in città), si è piazzato al quarto posto in Regione e al primo posto in provincia di Milano con ben 12.330 preferenze: 3mila in più di quelle ottenute nel 2005. L’impegno dimostrato da Alparone per l’amico Zuffada, a sua volta organizzatore delle campagne elettorali del senatore Mantovani, è provato dal fatto che questi ha preso addirittura più voti a Paderno che a Magenta, città di cui è stato anche sindaco. Sicuramente i suoi capicordata dimostreranno quanto prima la loro gratitudine.
Mentre lui cura la sua futura carriera, però, la città chiede di essere governata. Gli operai di Lares e Metalli Preziosi bivaccano in piazza in attesa di qualche fatto nuovo, il comitato per l’interramento della Rho-Monza dovrà sbrigarsela da solo a redigere il piano di interramento da contrapporre a quello molto soggettivo presentato dai tecnici di Serravalle, il comitato contro l’inceneritore al Villaggio Ambrosiano affila le armi in vista della prossima Conferenza dei Servizi alla quale la Paderno Energie ripresenterà la sua richiesta di costruire il forno e sabato nascerà l'ennesimo comitato contro la privatizzazione dell'acqua pubblica, cosa che il sindaco si appresta a realizzare per quanto gli compete perchè lui è favorevole a vendere il CAP alle multinazionali o alle "multifamigliari".
Ma cosa importano queste emergenze? I padernesi, nonostante tutto, hanno ridato fiducia al centro destra alle recenti elezioni e il farmacista rampante di Cassina Amata potrà utilmente occupare i prossimi tre anni a costruire il trampolino di relazioni e amicizie che lo farà salire ai piani alti del PdL regionale. Sviluppo che probabilmente gli sta più a cuore di quello di Paderno Dugnano.
4 commenti:
appare chiarissimo a chiunque non abbia le fette di salame sugli occhi che Alparone sta usando Paderno Dugnano come trampolino di lancio per il suo carrierino, quindi che gliene frega se le scelte che compie siano o meno condivise dalla cittadinanza o che siano a favore degli interessi dei cittadini. Per lui l'importante è segurire il dictat del suo partito, portarne avanti la politica indipendentemente dai suoi effetti. L'importante è compiacere ed assecondare tutti quei personaggi che ci sono tra lui ed il cadreghino che gli hanno promesso.
questa è davvero l'unica analisi che si possa nei confronti delle posizioni e delle scelte politiche che fa o che non fa. E' la spiegazazione più razionale che si possa escogitare di fronte alla totale mancanza di chiarezza, forza e lucidità che dimostra ad ogni occasione. Speriamo che questi anni passino in fretta, mi fa paura pensare ai disastri a cui assisteremo.
Giovanni
Questo evidentissimo tergiversare, di fronte ai bisogni della nostra città,in favore di altre mire, chiaramente raccontate in questo articolo,
è anche facilmente attuabile, grazie a cittadini conniventi, che adesso, si strappano le vesti per giustificare tutto quanto quest'Amministrazione, NON sta portando avanti per il bene della nostra Paderno Dugnano!!!
Al contrario,quando, la Città, era amministrata dal Centro Sinistra,bastava un sasso fuori posto, per indignare molte persone che, oggi di fronte a: consulte affossate,Consigli di Quartiere ghettizzati,cantieri mai finiti o peggio, a progetti di riqualificazione o messa in sicurezza cancellate, hanno perso la loro proverbiale capacità critica.
In una parola, Ipocriti!!!
Flavio Mariani
Quello che segue è il commento che ho inviato al blog La Scommessa in merito al fatto che ben 9 simboli di amministrazioni comunali (naturalmente non il nostro) appaiono sul manifesto dell'iniziativa contro gli inceneritori:
Anonimo il 22/04/10 alle 09:23 via WEB
Oltre ai Comitati esistono 9 Amministrazioni Comunali, e quindi 9 Sindaci che ci hanno messo la faccia...perchè il nostro non ha mai il coraggio di esporsi al fianco dei cittadini che lo hanno votato?? Allora ha ragione Coloretti quando dice che ALparone pensa più alla sua carriera politica ed a compiacere i suoi capi di partito, che non ai padernesi! Carola"
E lo stesso si può dire per il suo atteggiamento nei confronti della RhoMonza, nei confronti dell'acqua...ecc.
CAROLA
Non è l'unico. Se fosse vero non sta facendo altro che seguire la scia lasciata da altri. Prima di lui Casati a Paderno, Penati a Sesto.
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