sabato 27 febbraio 2010

Milano senza smog, ci penserà il mercato?

I sindaci della provincia di Milano sconfessano Letizia Moratti: solo due comuni del milanese, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, entrambi guidati da giunte di centrosinistra, hanno infatti deciso di aderire al blocco totale del traffico di domenica 28 febbraio. Tutti gli altri 132 comuni della provincia di Milano, molti guidati da sindaci del Pdl, non aderiranno al blocco.
Fin qui le agenzie di stampa, ma non è un bel segnale. L’unica verità sullo smog è quella dei dati e questi dicono che la quantità di veleni nell'aria della Padania supera abbondantemente le soglie previste dall'Unione Europea. Dunque siamo fuorilegge e snobbare un allarme salute confermato non è intelligente. Non aderire al blocco fregandosene di tutto come ha fatto anche il nostro Comune (e te pareva) non è cosa di cui vantarsi. Certo non basta una domenica al piedi in tutta la Lombardia per migliorare la qualità dell’aria. Ci vogliono ben altre misure, ma non si può di certo continuare ad andare avanti così. Occorre una nuova volontà politica. Per esempio tirar fuori il piano nazionale antismog dimenticato in un cassetto, aumentare gli investimenti per i mezzi pubblici, incentivi per convertire le caldaie inquinanti, la rottamazione dei diesel e una diversa logistica per il traffico merci (da trent’anni Milano aspetta un interporto per i mezzi pesanti che entrano in città). Bisogna muoversi, finalmente. Anche perché se non si fa qualcosa la Grande Milano muore economicamente. A un recente convegno organizzato dalla Fondazione Hines tutti i più famosi architetti e promotori immobiliari internazionali hanno passato una mattina a discutere di pm10 e polveri sottili, proprio come gli abitanti del Villaggio Ambrosiano, e hanno ripetuto che se Milano non diventa più pulita e accogliente dal punto di vista della sua vivibilità ambientale addio affari perché gli head quarter delle grandi società internazionali vanno dove le location sono più gradevoli, non dove si muore di cancro a causa dello smog. Insomma oggi la qualità dell’ambiente non serve solo a viver meglio,ma anche a lavorare e fare business. Dovremo aspettare che a salvarci i polmoni sia la mano invisibile del mercato?

1 commento:

Anonimo ha detto...

beh la stragrande maggioranza dei sindaci "intelligenti" hanno capito che il blocco non serve a nulla, è un paliativo e sereve solo a fare propaganda, beh la moratti non la consideriamo nemmeno, un sindaco scandaloso che consegnerà milano nelle mani della sinistra (sperem nella lega, ed in matteo salvini). x quanto riguarda sesto,cinisello e cormano. propaganda pura, tra 27 giorni si vota!!!