La prevista Casa dell’Acqua che avrebbe dovuto sorgere presso la sede Ages di Piazza Oslavia non si farà. Perché? "Perché abbiamo cambiato idea". Questa l’articolata risposta del sindaco, tramite il funzionario comunale Ing. Comi, all’interrogazione presentata oltre due mesi fa dal consigliere comunista Mauro Anelli che chiedeva notizie della realizzazione del nuovo servizio di distribuzione acqua di qualità come da delibera di giunta n°47 del febbraio 2009.
La storia in sintesi è nota e ne abbiamo parlato diverse volte. Ages aveva deciso un anno fa, in collaborazione con Cap e grazie a uno sponsor privato, di realizzare una Casa dell’Acqua presso la sua sede. Si trattava di un chiosco erogatore di acqua liscia gassata e refrigerata che gratis o quasi consentiva ai cittadini di approvvigionarsi di acqua di alta qualità, come ne sono già stati installati a decine in Provincia di Milano. Il progetto realizzato dall’Arch. Maffioletti su incarico di Ages era già stato presentato mesi fa e si può vedere ancora sul sito dell’azienda. L’accordo tra i tre soggetti che non prevedeva alcun esborso da parte del Comune poneva in carico ad Ages e al Cap la fornitura, la gestione e manutenzione dell’impianto, mentre della realizzazione del chiosco si sarebbe fatto carico lo sponsor privato.
Oggi dopo mesi di riflessione il sindaco risponde “non se ne fa niente” senza fornire una accettabile spiegazione se non quella che a lui l’idea non piace. Perché altri motivi non se ne vedono dal momento che tutto era già stato deciso e definito dai precedenti amministratori del Comune e delle due aziende da questo controllate. La risposta, resa pubblica da Anelli, infatti è un capolavoro di insignificanza: i nuovi amministratori (e i loro funzionari) fingono di non saper niente del progetto nascondendosi dietro la mancata formalizzazione di un accordo che bastava formalizzare sei mesi fa, parlano di “stanziamenti a bilancio” per costruire un chiosco che uno sponsor ha già detto di voler costruire lui gratis, ma soprattutto dichiarano di non voler costruire l’erogatore di acqua pubblica per prevenire “atti vandalici” ammettendo così che tutte le chiacchiere che hanno fatto in campagna elettorale e che ancora fanno sulla sicurezza, sono solo balle. Ma perché Alparone vuole impedire che i cittadini provino (gratis) a utilizzare queste fontane e si convincano che l’acqua pubblica è buona, forse migliore, di quella che si compra a caro prezzo nei supermercati? Forse per essere coerente con il suo governo di privatizzatori a spese nostre che l’acqua pubblica, l’acqua dei cittadini, ha già deciso di venderla alle multinazionali?
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