venerdì 19 febbraio 2010

Acqua pubblica, la partita comincia adesso

“Se i signori della maggioranza pensano di avere chiuso la partita dell’acqua pubblica martedì scorso, con la loro esibizione di arroganza in Consiglio Comunale, si sbagliano di grosso” promette il consigliere del PD, Giorgio Grassi. Anche il centinaio di cittadini, tra cui il parroco di Paderno, Don Gabriele, convenuti ieri sera al Centro Falcone e Borsellino per discutere di acqua “bene comune e diritto dell’umanità” con Emilio Molinari, Presidente della sezione italiana del Contratto mondiale dell’acqua, e con Giancarlo Peterlongo, dirigente di Amiacque, non sembravano proprio disposti a lasciar correre. Il tema è ormai all’ordine del giorno. Alla fine della serata l’assemblea si è sciolta con la proposta di costituire al più presto in città un “forum” per l’acqua pubblica che si ponga l’obiettivo di fare pressione sull’amministrazione per realizzare finalmente la “casa dell’acqua”, già progettata e finanziata da sponsor privati in piazza Oslavia, e di ottenere che il Comune di Paderno Dugnano dichiari ufficialmente che l’acqua è un “bene comune e un diritto dell’umanità”. Principio che la destra si è rifiutata di inserire nello Statuto Comunale, perché loro l’acqua la vogliono privatizzare e si preparano coerentemente a vendere al più presto la proprietà del CAP, nato a Incirano 80 anni fa, a qualche multinazionale francese o a qualche finanziere italiano.

Molinari ha analizzato la situazione nazionale, dove il 50% dell’acqua, al Sud, ma anche in molte regioni del Centro-Nord, è già di fatto in mano ai privati tra cui 2 multinazionali francesi e quattro o cinque società italiane, alcune aziende ex pubbliche, sciaguratamente privatizzate anche da amministratori del centro sinistra in Toscana, Emilia, Liguria, Lombardia e Lazio.
“La tendenza dei grandi gruppi finanziari che investono nell’acqua è quella di derubricarla da diritto a bisogno, facendone così una merce da mettere sul mercato – ha osservato Molinari -. Il risultato di questa operazione è che oggi nel mondo 1,2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile e oltre 4.900 bambini al giorno muoiono perche non hanno acqua o bevono acqua infetta”. Ma il problema non è solo del Terzo Mondo come tutti credono. Le peggiori crisi idriche ormai si verificano negli Stati Uniti, in Russia, in Cina e India. E il Mediterraneo non sta meglio. Se la crisi del Po che ha già perso le caratteristiche di fiume in buona parte del suo corso a causa dell’inquinamento e degli enormi emungimenti, si dovesse aggravare, andrebbe in crisi anche l’area economica più forte del Paese dove si produce il 60% del PIL nazionale.
“I fautori della privatizzazione (lo abbiamo sentito dire anche in Consiglio Comunale ndr) affermano che si tratta di una norma europea che ci impone di privatizzare i gestori del servizio idrico, ma questo non è vero – ha affermato Molinari -. La legge europea dice che, se l’acqua viene fornita agli utenti con logiche di mercato, cioè le aziende fanno utili che vengono divisi tra gli azionisti, allora queste società, se sono di proprietà pubblica, sono obbligate a mettere sul mercato il 40% almeno delle loro quote azionarie. Al cdontrario se invece l’azienda idrica non distribuisce utili, mantiene le tariffe ai minimi e investe tutto in reti e sistemi di potabilizzazione o depurazione, cioè si comporta come un’azienda pubblica, nessuno la obbliga a vendere azioni ai privati”.
Prova ne sia che in Francia a Parigi l’azienda dell’acqua potabile che era stata privatizzata, è da pochi mesi tornata di proprietà comunale e l’Europa non ha avuto nulla da ridire. Insomma ancora una volta la destra, a livello nazionale come a Paderno, maschera le sue intenzioni nascondendole dietro norme e regolamenti decisi da altri. Modus operandi lombrosiano, come si vede.
Il primo appuntamento del movimento nazionale per l’acqua pubblica sarà la grande manifestazione del 20 marzo a Roma. A Paderno Dugnano qualcosa comincia a muoversi.

2 commenti:

Giovanni Giuranna ha detto...

Grazie, Carlo, per il resoconto dettagliato dell'incontro. Giovedì sera avevo un'altro impegno e non sono potuto venire, ma attraverso le tue note ho capito tante cose. Alcune le sapevo già, altre no. Anche questo è un segno di quanto siano importanti i blog cittadini per far crescere la partecipazione e la democrazia!
Allora... difendiamo tutti insieme la nostra acqua dalla privatizzazione, difendiamo la nostra aria e la nostra terra dall'Inceneritore!!!
GG

Claudiow ha detto...

Sono nuovo del Blog, di cui non conoscevo l'esistenza e che mi adopererò a diffondere.
Sono senz'altro d'accordo che acqua, aria e terra, anche quel poco rimasto nell'àmbito del nostro Comune, vadano strenuamente difesi. L'acqua non deve essere privatizzata, nemmeno la sua distribuzione!