martedì 19 gennaio 2010

Ideali da riaffermare, bandiere da sventolare

Domenica scorsa ho partecipato al Congresso del PD di Paderno Dugnano. Sono intervenuto nel dibattito per leggere all'assemblea un commento sul nostro partito che aveva fatto Giovanni Giuranna sul Blog "La Scommessa". Egli aveva scritto: "qualcosa probabilmente non ha funzionato nell'ambito della trasmissione dei valori ideali cui si ispira il centrosinistra. Si è pensato che non fosse necessario spiegare, soprattutto ai giovani, che la giustizia è meglio del privilegio, la solidarietà più affidabile dell'individualismo, il bene comune più vantaggioso dell'interesse immediato dei singoli... Si è ritenuto forse che queste idee non avessero bisogno di essere giustificate perché sono chiare e distinte, evidenti, si spiegano da sole... Invece non è così".
Questo commento a mio parere centra perfettamente quello che considero uno dei problemi principali del PD, ma non solo. Dove sono finite le bandiere ideali? Non ci sono più gli ideali?
No, semplicemente in questi ultimi anni, questi ideali e queste bandiere li abbiamo dati un po’ per scontati, dimenticandoci che la libertà, la solidarietà, la giustizia sociale, la difesa dei più deboli e del bene comune, la democrazia, i diritti civili non sono conquiste che il popolo italiano ha vinto alla lotteria, ma le abbiamo ottenute a prezzo di dure lotte che non sono ancora finite, perché certe conquiste non si danno una volta per tutte, ma vanno difese nella battaglia quotidiana.
La distanza, la diseguaglianza tra ricchi e poveri, tra deboli e potenti, tra colti e ignoranti, tra chi ha tutto e chi non ha niente, tra chi ha il problema di dove andare a fare il master e chi invece quello di fare l’ennesimo stage non pagato, non è diminuita, ma aumentata. Dieci anni fa i lavoratori non dovevano accamparsi sotto la neve sui tetti delle fabbriche per chiedere la cassa integrazione, oggi lo devono fare se vogliono che almeno qualcuno si accorga della loro esistenza.
Dobbiamo ripartire dai nostri ideali che non sono cambiati perchè anche se il mondo è cambiato la questione sociale è rimasta la stessa, in Italia e nel mondo. Dobbiamo ricominciare a indicarli con forza e andarli ad affermare e difendere tra la gente, nei luoghi dove questi valori diventano azione politica, lotta, alternativa e poi cambiamento.
Dobbiamo ricominciare a sventolarle con orgoglio queste nostre bandiere e trasmetterle, soprattutto ai giovani che disertano le nostre sedi perché di queste battaglie e di queste bandiere si parla troppo poco. Dobbiamo rimetterle al centro del nostro agire politico e riprendere a farci carico del dovere di educare a questi valori le generazioni future.

1 commento:

Anonimo ha detto...

non sono un elettore del PD (e del resto si sapeva) ma le vostre considerazioni sono assolutamente corrette e rispecchianio, purtroppo, la realtà. Viviamo in un paese, e in una società, di egosisti e individualisti sfrenati ai quali è stato insegnato che si può avere tutto grazie al denaro. Ma le cose, ovviamente, non stanno così. Quasi nessun dirigente politico in circolazione ha avuto ancora il coraggio di dirlo per non perdere il consenso. Quanto dovremo ancora aspettare???

Emiliano A.