giovedì 10 dicembre 2009

Libero, a spese nostre

Tutti sanno che i giornali di partito in Italia sono sovvenzionati dallo Stato. Quello che non sanno è che accanto alle storiche testate politiche campano allegramente molti giornali che pur non essendo di partito ricevono ogni anno un sacco di soldi pubblici.  Dai dati relativi ai contributi nel 2008 (riferiti al 2007), risulta che tra i più sovvenzionati ci sono: L'Unità, con 6 milioni 377 mila, Avvenire (6.174 mila), il Manifesto (4 milioni 352 mila), la Padania (4 milioni 028 mila) e Liberazione (3 milioni 947 mila). Il quotidiano della Cisl, Conquiste del Lavoro, ha ottenuto 3 milioni 346 mila, più del Secolo d'Italia (2.959 mila), 2 milioni 530 mila euro, ricevono Avanti! e Rinascita. E fin qui siamo nella logica e nella norma. La sorpresa però arriva quando si scopre che il più alto contributo in assoluto è stato attribuito a Libero, il giornale inventato da Feltri che nel 2007 ha succhiato alla mammella dello Stato ben 7 milioni 794 mila euro.
Libero alla sua fondazione era registrato come organo del Movimento Monarchico Italiano, poi trasformato in cooperativa per ottenere i contributi per l’editoria elargiti alle testate edite da cooperative di giornalisti, a fine dicembre 2006 diventava srl. In seguito è stata creata una fondazione ONLUS per controllare la s.r.l. e , di conseguenza, il giornale in modo da continuare a percepire i contributi in quanto edito da fondazione. Capito il trucco?
Ma ci sono anche testate come Cavalli e Corse, Il Globo, Denaro e America Oggi, che hanno avuto lo stesso contributo, 2 milioni 530 mila euro. Scorrendo la lista delle testate, si scopre che giornali come Motocross, Trenta giorni nella Chiesa e nel mondo, Modus vivendi Scienza Natura e Stili di Vita hanno ottenuto 506 mila 660 euro, ma c'è anche Minerva, con oltre 236 mila euro e Mare e Monti, con oltre 103 mila. Il Granchio, settimanale d'informazione di Anzio e Nettuno, ha percepito oltre 88 mila euro, molto meno del Notiziario Spazio Rurale, 398 mila 667 euro, e di Zainet Lab (che fa capo alla Mandragola Editrice società cooperativa di giornalisti), che ha avuto fondi pari a 503 mila 307 euro, e Sole delle Alpi - Il Canavese, 438 mila euro. In fondo alla classifica troviamo una moltitudine di testate: da L'Amico del Popolo, con 207 mila 880 euro, a Quaderni di Milano (312 mila); da Rho Settegiorni (238 mila 454) a Sprint e Sport (194 mila 462). E ancora: L'Araldo Lomellino (ente per le opere di religione e di culto della diocesi di Vigevano) 35 mila 540 euro, L'Appennino Camerte (41 mila 820 euro), l'Ancora (84 mila); Azione Benevento (235 mila 600 euro), il Corriere di Saluzzo (147 mila 928). La Gazzetta della Martesana ha avuto 145 mila 451 mila euro, a Car Audio & Fm 290 mila 400 euro e l'Eco del Chisone 294 mila 500 euro. Tutti giornali di partito?
Tremonti ha promesso di fare pulizia in questo sottobosco finanziando solo i giornali che ne hanno davvero diritto perché organi di partiti veramente esistenti e non di finti partiti. Ci riuscirà? Si accettano scommesse.

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