Bilancio: Alparone soffia nel trombone

L’Amministrazione comunale di Paderno Dugnano ha approvato ieri il Bilancio di previsione 2010, in netto anticipo rispetto a tutti gli altri Comuni che solitamente arrivano a varare lo strumento finanziario non prima di febbraio. “Siamo fieri di questo primato – ha commentato il sindaco Marco Alparone – perché denota la ferrea volontà della nostra maggioranza nell’affrontare i problemi della città con idee chiare e senza perdere tempo”.

Ferra volontà. Questo l’incipit tambureggiante retorica del comunicato stampa con il quale la giunta di Centro Destra ha diffuso la “notizia” dell’approvazione del "suo" primo Bilancio. Peccato che il sindaco molto puntuale a suonare il trombone e battere la grancassa si sia dimenticato di raccontare ai suoi cittadini che questo “primato” in realtà si ripete da circa 10 anni, cioè che non è una sua conquista, ma è solo la tradizione di buon governo padernese che lui ha ereditato e di cui oggi si vanta facendo il pavone. Tradizione che le amministrazioni precedenti, è bene che i cittadini lo ricordino, sono riuscite quasi sempre a rispettare anche quando l’attuale sindaco e la sua squadra facevano ostruzionismo presentando tremila (3.000) emendamenti. Come è avvenuto nel 1999, quando l’attuale maggioranza fece le barricate ammucchiando in aula montagne di emendamenti fasulli per poi abbandonare la discussione, lasciando così alla maggioranza di centro sinistra l’onere di leggere il contenuto (la legge lo imponeva) e respingere quella massa di inutile carta con una maratona di 15 ore.

Il comunicato continua facendo un’altra affermazione: “abbiamo fronteggiato le minori entrate senza mettere le mani nelle tasche dei nostri cittadini mantenendo intatti gli indici delle imposte” che è vera solo in parte perché all’ultimo momento la giunta ha dovuto ritirare un provvedimento teso a “rivedere i criteri per la determinazione dei valori delle aree fabbricabili ai fini dell’applicazione dell’Ici”. Cioè la giunta, nell’impossibilità di aumentare l’Ici, ha tentato comunque di fare cassa a spese dei cittadini rivedendo al rialzo i valori degli immobili per aumentare l’ammontare del ricavato dell’Ici che sarebbe stata ricalcolata sulla base di valori più alti. La manovra però non è passata perché la stessa maggioranza non aveva le idee chiare e la presentazione del provvedimento è stata rimandata di 90 giorni. In un momento come questo che vede crollare il valore degli immobili in tutta la provincia di Milano con tassi che superano il -5% dopo essere calati già l’anno scorso la giunta Alparone vorrebbe aumentarlo per incassare più tasse.