lunedì 14 dicembre 2009

Alparone "promosso"? La città dice di no

La città si ribella alle scelte della nuova Giunta e comincia ad emergere tra i padernesi un dissenso crescente alle scelte della nuova amministrazione. I giornali locali riportano la notizia che centinaia genitori organizzati in comitati scolastici hanno raccolto altrettante firme contro la decisione di trasformare il “Carcatrà” in un servizio a pagamento. La frequenza alla ludoteca gestita dalla cooperativa Comin da quest’anno costa infatti 150 euro a bambino mentre prima era sempre stata gratuita. La petizione di protesta firmata da 720 genitori consegnata a sindaco e assessore, sottolinea che fare questa scelta proprio in un momento difficile per le famiglie come questo è un segnale di scarsa sensibilità sociale. Un altro fronte di protesta che sta montando è quello di Calderara dove domani sera si terrà un incontro pubblico per chiedere conto all’amministrazione del ventilato disimpegno nei confronti del progetto di riqualificazione della metrotramvia Milano-Seregno per il quale è già pronto un finanziamento statale di 128,5 milioni. La giunta per bocca dell’assessore Tonello ha fatto chiaramente intendere che non ha nessuna intenzione di finanziare quest’opera, di cui Calderara rappresenta uno degli snodi principali, perché la ritiene “inutile e superata”. I cittadini vogliono chiarezza e l’incontro al quale sono stati invitati vecchi e nuovi amministratori dovrà fare il punto su questa vicenda senza ambiguità.

Un mese fa il Giorno ha pubblicato una sorta di “pagellino” dell’amministrazione Alparone. Il “pagellino” è il documento informale che le scuole medie inferiori e superiori danno ai ragazzi dopo i primi tre mesi per segnalare alle famiglie il livello di preparazione con il quale i ragazzi hanno affrontato il nuovo anno scolastico. Quello che il quotidiano ha consegnato ai lettori padernesi sulla nuova amministrazione dava ad Alparone il voto “7” che era molto, fin troppo, indulgente, pur non essendo reticente. Nel senso che l’articolo non nascondeva le critiche alle prime scelte della nuova giunta, ma non teneva nella media il “non classificato” espresso dalla portavoce del PD, Michela Scorta. Un voto che nella dichiarazione articolata dell’esponente dell’opposizione, riportata necessariamente in modo sintetico dal giornale, non appariva così nettamente negativo, ma in realtà era molto più severo del “5” dato dal “comunista” Anelli. Il giudizio del PD, se conteggiato correttamente, avrebbe fatto scendere la media di Alparone molto sotto la sufficienza. Questo episodio è un’ulteriore prova della necessità del ritorno al voto numerico nella scuola voluto dal ministro Gelmini. Uno “zero” rotondo o un bel “2” secco sarebbero stati giudizi più chiari e inequivocabili e il Giorno non avrebbe potuto scrivere, come ha fatto, che Alparone era stato “promosso”.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

è difficile capire,ma è importante,purtroppo ci sono poche risorse e ogni attività,centro ricreativo,centro anziani etc. hanno dei costi che non possono essre sempre pagati da tutti,dite che il carcatrà era gratis e ora si paga...ebbene si è sempre pagato,solo che prima lo pagavano tutti,anche chi non ne usufruiva (quindi imposte maggiori,dicasi prelievo coattivo di reddito) ora vi è una tariffa,è giusto che chi utilizza un servizio concorra al pagamento dello stesso,siamo in un paese democratico (non in senso pd) non in uno stato bolscevico.e riguardo ad alparone bocciato,secondo me vivete in un paese delle favole,ai padernesi marco piace e governerà almeno 10 15 anni,grazie di esistere sinistra,che ci fai sognare e vincere elezioni su elezioni

Unknown ha detto...

Il calcatrà era praticamente gratuito perchè era finanziato dalla regione per i primi anni, anni che dovevano essere di "beta" quel periodo è finito e quindi come normale ora si paga, come si paga l'oratorio come si pagano le attività sportive etc..

Anonimo ha detto...

Valerio ha detto bene.prima era un progetto pilota, non si può pretendere di avere servizi efficenti e di non pagare mai,se ciò continua poi non ci si può lamentare che non ci sono risorse e si fanno i bilanci di guerra,tutti dobbiamo contribuire pagando un servizio,le tariffe servono ad avere più fondi e far funzionare meglio le attività

Andrea

Ernesto ha detto...

Il Carcatrà, negli ultimi 5 anni non era sperimentale ne finanziato dalla regione, la sperimentazione è finita tempo fa ed era frutto di una legge nazionale che cofinanziava il servizio. I Sindaci e le Giunte precedenti, terminato il finanziamento e vista l’importanza del servizio aveva deciso di continuare ad erogarlo alle stesse condizioni. Altri ritengono giusto fare altre scelte, è un problema di valori e di sensibilità e ognuno se ne assume le sue di responsabilità.
Rispetto alla tiritera sulle maggiori imposte e prelievo coattivo e, quindi sul perché sia giusto pagare per chi utilizza un servizio visto che in ogni caso sarebbe la collettività a pagarlo, chi lo pone farebbe bene ad interrogarsi sul perché e se è giusto allora che Formigoni devolva milioni di € solo a chi frequenta le scuole private (sono soldi pubblici anche quelli). Il diritto allo studio si realizza anche con una politica delle tariffe e aumenta il costo dell’accesso ai servizi si fa di fatto una politica che favorisce alcuni e danneggia altri. Qualcuno la chiama ancora una politica “classista”.
Ernesto

carlo arcari ha detto...

Caro Andrea, sai benissimo che la decisione della Giunta sul Carcatrà è una decisione che si basa sulla scelta di non sostenere più iniziative sociali di segno "laico" come questa. Alparone vuole sostenere solo gli oratori che gli garantiscono un consenso elettorale organizzato e organizzabile. Ma questa volta ha fatto un errore di valutazione e lo pagherà, come pagherà la scelta sulle iniziative di solidarietà internazionale.

Anonimo ha detto...

il carcatrà gratis? perchè devo pagare io per i figli di chi stà meglio di me?
il carcatrà è un servizio destinato a solo 120 bambini ed è un servizio dove le mamme lasciono il pomerigio i loro bimbi per recarsi dalparucchiero o nei negozi e centri commerciali.

Chiedo a Ernesto perchè avete dato un servizio a persone non disagiate in modo gratuito, penalizzando tutti i Padernesi?
I servizi gratuiti devo essere dati solo a persone disagiate, non a chi può permettersi il parucchiere o a chi passa le giornate a fare shopping. I genitori dei 120 bambini possono permettersi di pagare il parcheggio dei loro figlio di tasca propria.
Non capisco se i 720 firmatari sanno di che cosa si occupa il carcatrà

Filippo

Ernesto ha detto...

Io non so se i 720 firmatari sanno con precisione di cosa si occupa il “Carcatrà”, capisco però che diversi che ne parlano non sapevano ne sanno le finalità del servizio. Non credo necessario, su un tema così delicato, discutere con chi a priori ha già deciso tutto.

A Filippo chiedo però di andare lui a spiegare alle mamme quanto afferma nel post, non solo, gli chiedo perché tace sulle spese di Formigoni sui finanziamenti a chi frequenta le scuole private poiché anche quelle risorse sono della collettività e non di altri.
I servizi, per mia cultura, uno Stato democratico dovrebbe garantirli a tutti ma questo presuppone una logica Universalistica che purtroppo si scontra con l’egoismo imperante che sta alla base delle politiche e della cultura che si cerca di far passare nel nostro paese.
Ernesto

Anonimo ha detto...

Ernesto
io non mi sono mai chiesto se altre regioni come il trentino o l'Emilia romagna spendono e finanziano partiti e scuole di pensiero Maxista,. sò solo che quando mandavo a scuola i miei figli a Milano , vicino al mio lavoro, pagavo il prescuola dalle 7.30 alle 8.30 e il doposcuola dalle 16.00 alle 17.30, l'orario di lavoro di mia moglie e il mio era dalle 08.00 alle 17.30, ho dovuto pagare sempre la retta piena, mai nessuno ha pagato per i miei figli, facciano altrettanto le signore che possono permettersi di stare a casa, alcune si permettono di andare al parucchiere dalle due alle tre volte la settimana, quindi pangano e non chiedano l'elemosina ad altri, come quelle che chiedono sussidi al comune, per poi girare in mercedes e camper parcheggiato sotto casa. Si vergognano e paghino come tutti gli altri, sugerisco agli amministratori di fare più controli a chi chiede sussidi e sconti dal comune, basti guardare tutti i falsi ciechi e a Paderno c'è tanta gente da smascherare. concludo aiutiamo chi ha veramente bisogno, facciamo pagare e sanzioniamo chi falsifica le dichiarazioni scolastiche.

Filippo

Unknown ha detto...

I finanziamenti per le scuole private sono doverosi, i genitori delle scuole private pagano la scuola statale di cui non usuffruiscono il servizio e la retta della scuola privata.
I finanziamenti permettono anche a chi non è "ricco" di poter scegliere se mandare il proprio figlio nelle scuole statali con insegnamenti non all'altezza e ideologici o mandarli in una scuola privata dove i ragazzi sono molto più seguiti.

carlo arcari ha detto...

Le scuole paritarie non statali sono scuole pubbliche quando fanno un servizio pubblico. Lo stato, in questo caso, le finanzia giustamente secondo le leggi. Detto questo ho dei fieri dubbi che esse seguano più e meglio gli studenti e ottengano sempre migliori risultati. I fatti non dicono questo. Ci sono casi di eccellenza in un campo e nell'altro. Eviterei di farne una bandiera politica. Il gatto migliore è quello che prende il topo, grigio o bianco che sia.

Ernesto ha detto...

Visto il tenore di alcuni post provo a fare alcune riflessioni:
La scuola è pubblica e gli indirizzi vengono forniti dal Ministero della Pubblica Istruzione, la competenza delle Regioni ad oggi non ha poteri di modifica.
I servizi aggiuntivi (pre-post scuola) sono da sempre oggetto di tariffa aggiuntiva ed è una delle voci che l’attuale Giunta non ha provveduto ad aumentar.
La scuola dell’obbligo scolastico è prevista per legge, quindi lo stato dovrebbe mettere in condizione i cittadini di poterla rispettare facilitandone l’accesso e rispettare alcuni punti della nostra Costituzione, tipo “rimuovere gli ostacoli” e libertà per le scuole private senza oneri per lo Stato. Se un cittadino sceglie una scuola privata rinunciando a frequentare la scuola pubblica è libero di farlo, altra cosa però è poi pretenderne anche il pagamento.
Sono consapevole che in molte realtà le scuole private, o paritarie come altri le definiscono, sono complementari in quanto suppliscono ad una carenza di posti che il pubblico non da o è in grado di dare. In queste realtà, e Paderno ne è un esempio nella scuola materna, apposite convenzioni con l’amministrazione comunale prevedono l’erogazione di servizi o altre forme di sostegno economico. Da diverse legislature a Paderno esiste una Convenzione triennale a tale scopo ed è parte integrante del Piano per il Diritto allo Studio.
Altra cosa sono i Buoni Scuola della Regione Lombardia, in quanto non vanno alle scuole ma alle famiglie degli studenti con criteri molto discutibili, tantè che anche molti fautori delle scuole private non condividono il meccanismo Formigoniano. Il Buono viene dato in base ad una serie di criteri che di fatto esclude gli studenti che frequentano le scuole pubbliche ma viene dato anche a chi ha redditi dai 100 ai 200 mila € all’anno. Su questo fatto però vedo che nessuno si scandalizza e per maggiori informazioni consiglio di guardare il video postato in fondo, certo è di parte, i dati però sono forniti dalla Regione Lombardia.
Ernesto Cairoli

http://www.youtube.com/LucianoMuhlbauer#p/u/1/H0gN9718qaQ

Anonimo ha detto...

La differenza tra l'amministrazione guidata da Alparone, rispetto alla vecchia Giunta Massetti, sta nella scelta di difendere l'interesse di pochi, (Costruttori!)invece di privilegiare l'interesse dei Padernesi.

Quest'ennesima scelta lo conferma appieno!

Cari elettori Padernesi, alle ultime elezioni, l'avete fatta proprio grossa! Peccato che per recuperare alla leggerezza compiuta, saremo costretti, ad attendere qualche anno per porvi rimedio.
Nel frattempo, speriamo non rovinino irrimediabilmente (Senza avere l'arroganza di dire, che il 100% dell'operato della Giunta Massetti abbia soddisfatto in toto le aspettative) tutte le belle cose fatte, anche se, ho il terrore, che siano in grado di farlo!

Flavio

carlo arcari ha detto...

Flavio, non eageriamo. Alparone non è Attila e le scelte fatte finora dalla sua amministrazione non sono così devastanti come sembri credere. Cerchiamo di mantenere un po' di senso della proporzioni. In Consiglio Comunale c'è un'opposizione che finora non ha fatto le barricate perché in fondo non ce n'è stato bisogno. La giunta di destra dovrà presentare il suo PGT e lì vedremo se a vincere saranno solo gli interessi di pochi.

Anonimo ha detto...

...giusto,secondo me l'amministrazione ha dato il massimo dell'impegno e anche sul pgt farà altrettanto,la speranza dei cittadini è ripostra nell'assessore Bogani e nella lega nord,un partito che a differenza del suo alleato non ha costruttori ed interssi di pochi,staremo a vedere e speriamo per il meglio

Unknown ha detto...

mah Flavio proprio non capisco dove fin'ora la nuova maggioranza ha favorito i costruttori..
Al massimo è stata la vecchia maggioranza a favorirli visto il numero di nuove costruzioni, e ai cambi di destinazione delle aree lavorative delle aziende in crisi..

carlo arcari ha detto...

No Valerio, questo non puoi affermarlo. Paderno Dugnano ha il più basso indice di edificazione del Nord Milano e basta andare a leggersi in numeri per capire che le giunte precedenti hanno salvaguardato il verde qui più che altrove. La densità padernese è la seguente: 3.314 ab/Km. Le città vicine sono molto più cementificate della nostra. Cusano, ad esempio, ha una densità doppia, 6.237 ab/Km, Cinisello 5.807 ab/Km. Persino Nova ha una densità maggiore di quella padernese: 3.831 ab/Km.
Vedremo se il PGT di Alparone aumenterà e in che misura l'indice del cemento.