giovedì 26 novembre 2009

I Consigli di Quartiere occupati dalla giunta

Fin da quando è stato annunciato con un comunicato stampa un mese fa ho denunciato il sedicente “coordinamento” dei Consigli di Quartiere voluto da Alparone, come un tentativo di svuotare concretamente la partecipazione democratica alla vita politica e amministrativa della città, attuata tramite un sostanziale commissariamento del decentramento. In pratica si tratta, a mio avviso, di un "golpe" antidemocratico che esautora una istituzione dotata di poteri attribuiti con un voto dagli elettori.
Un atto grave e irresponsabile tipico della politica autoritaria e sfascista inaugurata da questa giunta. Come si è sostanziata questa politica? Con la presenza costante di almeno due assessori o dello stesso sindaco alle assemblee di quartiere. La Giunta Alparone, frutto dell'accordo ciellino-leghista che è alla base della sua vittoria elettorale, sembra decisa a occupare più spazi di potere possibile marcando stretto presidenti e consiglieri eletti nei sette parlamentini. “Che significato ha questo controllo? I nuovi dirigenti dei quartieri non sono forse giudicati capaci di fare da soli?” mi sono chiesto in un recente post.
Le risposte del blog alla mia domanda sono le seguenti: quella dei simpatizzanti della maggioranza di governo sostiene che “gli assessori portano il loro contributo, chiariscono situazioni che altrimenti non sarebbero esplicate al meglio perché loro sanno meglio di chiunque altro lo stato dei vari lavori”; quella dei critici invece considera la presenza costante degli assessori nei Consigli di Quartiere come una scelta che “emargina il ruolo del Presidente e dei consiglieri” sostituendosi a loro e disconoscendone nei fatti ruoli e funzioni.
Io sono assolutamente convinto che questa seconda lettura del fenomeno sia quella corretta. Mi è bastato assistere all'assemblea del mio quartiere per rendermene conto. La presenza degli assessori al tavolo della presidenza trasforma la seduta del parlamentino in un lungo e non richiesto comizio sulla bontà delle scelte della giunta Alparone seguito da una sessione di domande e risposte tra il pubblico e gli amministratori. Non è questo il ruolo dei Consigli di Quartiere che non sono sportelli informativi o di propaganda della giunta sul territorio, ma organismi elettivi dove i rappresentanti dei cittadini analizzano e discutono i problemi del quartiere e prendono delle decisioni sulle richieste da fare all'amministrazione centrale, su mandato dei loro elettori. Sono insomma degli organismi politici e amministrativi i cui ruoli, competenze e funzioni sono definiti dal Regolamento Comunale sulla Partecipazione, che chiunque può andare a leggere sul sito dell’amministrazione, dove sta scritto che:
Il Consiglio di quartiere rappresenta i cittadini del quartiere e ne esprime le esigenze mediante l'esercizio del potere di proposta:
- rivolge agli organi comunali proposte su argomenti di interesse del quartiere, di propria iniziativa o su istanza di un adeguato numero di cittadini singoli o associati residenti nel quartiere. Tale attribuzione può essere esercitata da più Consigli di quartiere quando la materia oggetto di proposta interessi più quartieri;
- individua e propone al Consiglio comunale criteri e modalità atti a valorizzare le forme associative di partecipazione.
2. I Consigli di quartiere esprimono pareri obbligatori consultivi in merito agli atti del Comune che abbiano rilevanza per il quartiere, quali programmi di opere pubbliche, bilancio annuale e pluriennale, piani territoriali, urbanistici e attuativi del Piano Regolatore Generale, viabilità, così come indicato dall'art. 47, comma 1, comma 2 lett. c), dello Statuto
3. I Consigli di quartiere si esprimono:
- collegialmente, con decisioni approvate a maggioranza semplice del Consiglio;
- partecipando con rappresentanti del Consiglio alle riunioni delle Commissioni consiliari ove sia in discussione un atto compreso tra quelli elencati al primo comma, che abbia rilevanza per il quartiere.

Questi organismi rappresentativi della volontà popolare sono dunque istituzioni dotate di una loro autonomia politica che esercitano con il “potere di proposta” agli organi comunali e al Consiglio Comunale, esprimendo “pareri obbligatori consultivi” sugli atti del Comune che interessano il quartiere. Un potere che viene devitalizzato e rimosso dalla politica di “occupazione” delle assemblee attuata da Alparone. Io credo che questa politica vada contrastata al massimo con la denuncia pubblica e l’opposizione più decisa dentro le assemblee e nei quartieri: la partecipazione democratica è una conquista storica della sinistra che deve essere difesa e rafforzata da tutte le forze politiche che storicamente l’hanno promossa e praticata.

7 commenti:

GC80 ha detto...

Sig. Aracari, credo che la presenza di un assessore ad un CdQ sia un segno di vicinanza del Comune ai cittadini; parlo per esperienza diretta, ho constatato che la popolazione di una frazione partecipa in numero maggiore ai consigli dove sono presenti gli Assessori, quantomeno per sentire direttamente da loro le risposte/motivazioni alle scelte che il Comune porta avanti. In realtà non vedo il tipo di ingerenza da lei rilevata, quanto un avvicinamenteo tra Comune e cittadino attraverso -come prevede il Regolamento- proprio il CdQ.
Buon pomeriggio

PS: non sapevo che la "partecipazione democratica è una conquista storica della sinistra che deve essere difesa e rafforzata da tutte le forze politiche che storicamente l’hanno promossa e praticata"...credevo che anche persone non di sinistra fossero morte per difendere questo inalienabile diritto durante la Resistenza.

carlo arcari ha detto...

la partecipazione democratica non è una conquista della Resistenza. Per partecipazione democratica si intendono tutte le politiche che mirano a coinvolgere enti locali, associazioni, cittadini nell’ambito dei processi decisionali di governo del territorio. L'espressione istituzionale della partecipazione sono i Consigli di Zona o di Quartiere che sono nati nel 1969 grazie all'impegno della sinistra.

Anonimo ha detto...

Caro sig. GC,ha perfettamente ragione nell'affermare che, quando in Consiglio di Quartiere, è presente qualche assessore, il numero dei presenti, aumenta sensibilmente, ho però partecipato a moltissimie assemblee passate e, la presenza di un assessore, serviva per spiegare qualche progetto, iniziativa, bilancio, che riguardava la frazione in cui si tenevano le riunioni.Ho invece partecipato ai due incontri (Con stasera, saranno 3) finora tenutisi da rappresentanti della nuova amministrazione, i quali, invece di spiegare idea alcuna, hanno passato la serata a parlar male di chi li ha preceduti, spero vivamente che nei quartieri, si torni a parlare in maniera costruttiva delle varie esigenze, spero!

Flavio

Lola ha detto...

Al consiglio del mio quatiere, Incirano, l'assessore è stato sin troppo presente: è arrivato al punto di suggerire al Presidente cosa appuntarsi per il verbale!
"Scrivi scrivi...." è il nuovo stile della formazione politica ai più giovani?
Lola

GC80 ha detto...

Per Flavio
Sono d'accordo con lei che il continuare a criticare il passato non serve, proprio perchè è passato e -quindi- immodificabile. E' molto più costruttivo (e faticoso, garantito) rimboccarsi le maniche e cercare di far passare l'idea che i CdQ non siano organi prettamente partitici, ma punti di ascolto/ritrovo per parlare di politica ma con un occhio molto attento alle varie realtà del territorio (insomma una politica libera da pregiudizi, ma con attenzione alla "res pubblica")
Per Lola
Non credo che lo stile di insegnare la politica ai giovani sia quello da lei enunciato; certo, il comportamento del dire cosa scrivere e cosa no -letto da ciò che lei riporta- non è positivo. Può però essere interpretato anche come il modo di "insegnare" cosa/come vada verbalizzato un incontro, non trova?

Anonimo ha detto...

Ultimo appunto per GC.
I Consigli di Quartiere, per mia diretta esperienza, non sono organi partitici da almeno 15 anni, da quando cioè, la loro composizione ha potuto deciderla la gente e non i partiti.
Per essere più chiaro, le dico che,(Parlo per Palazzolo) nel nostro quartiere, i consiglieri, hanno sempre operato nell'interesse dei residenti, senza mai un attrito nei confronti di chi era di schieramento opposto, glielo dico io che, sono stato eletto presidente anche con i voti di un componente del pdl e della lega.

Flavio

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con flavio,anche a cassina amata il quartiere lavora bene,e ogni consigliere da il suo contributo indipendentemente dal partito a cui appartiene,ritengo che sia il giusto modo di operare

Andrea