lunedì 12 ottobre 2009

Libera stampa, baluardo da difendere

Che difficile mestiere quello della libera stampa. Ne sa qualcosa il mio amico Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera che ha dovuto, tra sabato e domenica, subire gli attacchi concentrici di Berlusconi da un lato, che l'ha accusato di essere "comunista", e dalla coppia Scalfari-Travaglio dall'altro che lo hanno accusato di non opporsi abbastanza al capo del governo perchè non si accoda, come vorrebbero, alla loro battaglia mediatica.
Io sono amico di Ferruccio dal 1987 quando lo conobbi caporedattore al Sole-24Ore, giornale in cui ero entrato dopo cinque anni di collaborazioni su temi quali la robotica e l'ambiente, allora miei cavalli di battaglia. Era tutto il contrario di me: intelligente, beneducato, appassionato del suo lavoro, equilibrato e bravissimo al timone delle grandi navi da battaglia dell'informazione nazionale al cui comando (si vedeva a occhio nudo) era predestinato. Ne ho seguito, facendo la mia strada professionale che è stata molto diversa dalla sua, il lungo percorso che lo ha portato alla guida del Corriere 15 anni fa, poi al Sole-24 Ore e ancora al Corriere quest'anno. Ci siamo scritti decine di messaggi in questo periodo e ancora stamani gli ho inviato una lettera per espimergli la mia solidarietà, vicinanza ed amicizia.
De Bortoli sta difendendo una delle nostre principali libertà, descritta nel suo editoriale di oggi e che vi invito a leggere: quella di essere sempre indipendenti e liberi, anche dalle nostre passioni e inclinazioni. L'istituzione che egli difende è una di quelle che Berlusconi, come hanno sempre fatto i poteri forti in Italia, vorrebbe piegare alle sue esigenze di dominio sul Paese. Se egli riuscisse a espugnare anche il fortino di via Solferino saremmo davvero più vicini al baratro civile.
Repubblica e Travaglio attaccandolo alle spalle come hanno fatto ieri, hanno commesso un grave errore. Se De Bortoli venisse isolato prima, e poi sconfitto e piegato agli ordini del capo del PdL, per loro due sarebbe davvero la fine. E anche per tutti noi.

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