Sembra quasi, stando a certi giudizi espressi quando si parla di viabilità e opere pubbliche, che la sinistra a Paderno abbia perso le elezioni perché in passato ha costruito troppe piste ciclabili. A confermare questa sensazione è stato il discorso con il quale la signora Ruzzon, neoassessore al Bilancio, ha spiegato in Consiglio Comunale le ragioni delle variazioni di spesa da lei introdotte: “Meno piste ciclabili, più sicurezza” ha detto, mettendo chiaramente in alternativa e ideologizzando da par suo questi due valori della vita urbana.
E’ indubbio, infatti, che la quantità di piste ciclabili disponibili per i cittadini sia un indicatore della qualità della vita di una città e non una fissazione “comunista” come sembrano credere, oltre agli assessori della giunta Alparone, anche alcuni lettori del forum. Basta andare a leggere tutte le ricerche in proposito per comprendere il valore urbano positivo di una pista ciclabile, sia sotto il profilo ambientale che sotto quello economico, nel senso che la sua presenza valorizza anche le proprietà immobiliari servite. Ma molti esponenti della destra padernese non ci sentono da questo orecchio e continuano ad affermare che in 15 anni il centro sinistra ha esagerato, costruendone troppe.
Ma veniamo ai numeri: di quanti chilometri di piste ciclabili dispongono i cittadini di Paderno oppressi dall’invasione delle due ruote sinistroidi? Fino al 2004 la città ne “sopportava” 17 in tutto, che la giunta Massetti ha portato a quota 25,8, costruendo 7,2 chilometri di nuovi percorsi alternativi in 5 anni. Vi sembrano un’enormità? A me no.
6 commenti:
io sono un padernese e sono contrario alle piste ciclabili non per partito preso ma per come sono state progettate e realizzate sul teritorio.
1)le poste ciclabili purtroppo possono essere inserite solo dove ci sia lo spazio necessario e non inserite a casaccio su strade prrogettate 100 anni fa con larghezza della carreggiata ridotta..(es. via rotondi, i pulman al termine di via rotondi devono passare sulla pista ciclabile per girare.)
2) non si possono fare piste ciclabili in porfido con delimitazione centrale con cariazione altimentrica rispetto al marciapiede, è molto pericoloso e molti anziani non le usano proprio perchè non si sentono sicuri su tale pavimentazione.
3) bisognerebbe prima creare le condizioni anche culturali per il loro sviluppo educando ciclisti e automobilisti al rispetto reciproco visto che i ciclisti viaggiano su strada anche in presenza di piste ciclabili in corsie per le auto sempre più ridotte e altrettanto maleducato è il comportamento di chi parcheggia sulle piste stese..
qui nessuno è contro a priori a questo tipo di opera ma prima di realizzarle bisognerebbe riflettere almeno cinque minuti sul come e dove farle e rendersi conto che in alcuni punti non è proprio tecnicamente possibile realizzarle..
antonio
Grazie Antonio, sono d'accordo con te. Anch'io ho molte critiche da fare su come certe, non tutte, piste ciclabili sono state realizzate a Paderno Dugnano. Anche a me i cordoli non piacciono perchè sono inutili ed oggettivamente pericolosi e non scoraggiano le auto che ci parcheggiano sopra tranquillamente. Questo significa che le piste si possono e si devono migliorare, ma non eliminare. In Germania sono quasi sempre costituite da una segnaletica orizzontale, cioè una semplice riga gialla per terra, servita però da strutture di servizio quali semafori dedicati,rampe dedicate nei sottopassi, parcheggi coperti nei luoghi più frequentati(piove) quali stazioni, ospedali, scuole, municipio, posta, ecc. Per quanto riguarda le strade strette, la soluzione della riga per terra risponde bene al problema. Resta l'aspetto educativo, ma questo vale anche per gli automobilisti che non mi sembrano in genere molto educati. Perciò al posto di affermare, quasi fosse una posizione politica "basta piste ciclabili" l'assessore Ruzzon avrebbe dovuto dire, "nuove corsie ciclabili senza barriere e meglio servite". Insomma, meno ideologia e più intelligenza da parte di chi si presenta come "il nuovo".
va bene riflettiamo cinque minuti su come e dove farle ma anche sul perché farle.
L’uso della bicicletta nella nostra città é prevalenza degli anziani e dei ragazzi, inserire all’interno delle nostre strade cittadine le piste ciclabili è una questione di sicurezza, tema tanto a cuore a questa amministrazione.
Condivido il fatto che alcune piste ciclabili sono state costruite male e a volte anche in loro presenza non vengono utilizzate , ma ciò non toglie la loro importanza specialmente nelle strade con carreggiata ridotta dove il pericolo è maggiore.
Condivido anche il fatto di creare le condizioni culturali per il loro sviluppo educando i ciclisti e gli automobilisti , specialmente questi ultimi, ricordandogli che le strade non sono solo per le auto ma anche per i pedoni e i ciclisti , quindi ben venga una riduzione di carreggiata se questo significa rallentare la velocità e mettere in sicurezza chi circola a piedi o in bicicletta.
A chi dice che sono troppe vorrei ricordagli che Paderno Dugnano ha uno sviluppo di 150 chilometri di strade e le piste ciclabili ne coprono solo 25,8 km ( il 17 %). Quindi se si vuole c’è ancora molto da fare.
W le piste ciclabili.
Sono una mamma e sono tranquilla che ci siano perchè mio figlio usa la bici come mezzo di trasporto e anche lui si sente al sicuro in quanto le sfrutta pienamente. Bisogno magari migliorarle come dice il Sig. Arcari, vedi l'esempio di Monaco di Baviera, posso confermarlo perchè ci siamo stati e le abbiamo usate.Il problema da risolvere e così fare "cassa" multare gli automobilisti non vale la pena educarli c'è troppa ignoranza in giro. Mi ripeto W LE CICLABILI
Anita, padernese ciclista e automobilista educata.
a proposito di piste ciclabili visitate la pagina internet riportata qui sotto
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/?id=3.0.3866763303
Vorrei ricordare a tal proposito dell'intelligente proposta riguardante gli incentivi sull'acquisto di biciclette del 2008, talmente apprezzata che la somma messa a disposizione dallo stato si è esaurita in poco tempo con disagi e malcontenti derivanti dall'enorme richiesta degli incentivi.
La gente quindi si sta sensibilizzando all'uso delle eco- ruote, ci vorrebbe solo un ulteriore sforzo delle amministrazioni e dello stato di spingere su questa "pista".
PER LA SIG.RA RUZZON (tratto dal link del ministero):
Il Ministero dell’Ambiente negli ultimi anni ha promosso programmi di cofinanziamento per il sostegno dell’utilizzo della bicicletta negli spostamenti urbani, ritenendola una valida alternativa all’auto privata per gli spostamenti quotidiani, con conseguenti benefici ambientali in termini di riduzione delle emissioni inquinanti e in generale al miglioramento della qualità della vita.
Si tratta di interventi per la realizzazione di piste ciclabili, attivazione di servizi di bike sharing, realizzazione di parcheggi dedicati rivolti a favorire l’intermodalità tra bici, treno e i mezzi di trasporto pubblico e privato.
http://www.incentivibiciclette.minambiente.it/
Saluti
Andrea Barison
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