giovedì 13 marzo 2014

Sinistra per Paderno Dugnano: un "Piano Casa" comunale

Utilizzo di fondi europei per il social housing, ristrutturazione del patrimonio pubblico esistente sulla base dei nuovi bisogni sociali, coinvolgimento del patrimonio privato sfitto o abbandonato, agenzia metropolitana dell'abitazione sociale. Questi alcuni spunti innovativi di intervento pubblico sul tema dell'abitare che sono stati al centro della discussione ieri sera a Calderara all'incontro promosso dalla Lista Civica Sinistra per Paderno Dugnano.
A introdurli con alcuni esempi di realizzazioni possibili è stata l'assessore alla Casa del Comune di Milano Daniela Benelli che ne ha discusso con l'architetto Paolo Zago il quale ha svolto un'analisi della realtà abitativa padernese.
"23 alloggi riservati ai giovani in cambio di attività di interesse sociale e di vicinato solidale in quartieri popolari. Con questo progetto sperimentale, il Comune di Milano intende rispondere al bisogno di casa e di autonomia espresso da giovani, studenti, ricercatori, lavoratori fuori sede, disposti a dedicare il proprio tempo agli altri, ad esempio ad anziani e disabili, in cambio di un alloggio". Così l’assessore Daniela Benelli è intervenuta illustrando alcuni progetti realizzati. "Cerchiamo anche di favorire l'aumento dei canoni concordati che a Milano è pari al 5% contro il 40% di Firenze. Come Comune possiamo studiare una serie di agevolazioni ai proprietari che si inseriscono in questo solco: l'abbassamento dell'aliquota Imu per la seconda casa e l'istituzione di un fondo di garanzia contro la morosità incolpevole. Il pubblico si può fare garante del pagamento dell'affitto". Ultima proposta l'Agenzia dell'Abitare Sociale che dovrebbe coinvolgere tutti i comuni della futura Città Metropolitana mettendo in contatto domanda e offerta di alloggi sociali per consentire una gestione su scala territoriale dei bisogni e delle iniziative pubbliche. "Una cosa però dobbiamo metterci bene in testa: nessuna politica della casa può essere a costo zero. Ci vogliono investimenti pubblici" ha concluso Benelli.
La realtà padernese della domanda di casa è stata descritta da Paolo Zago che ha scattato questa fotografia sulla base degli ultimi dati disponibili: 19.285 famiglie che nel 23% dei casi è in affitto. Uno stock di 19.100 alloggi di cui circa 2.800 tra case comunali, IACP e 167. Una domanda di case a canone sociale e moderato in aumento pari a circa 228 domande il 90% delle quali resta inevaso. Il tutto in una realtà di continuo degrado del lavoro e del reddito che secondo le ultime previsioni vedrà in Lombardia dal 2015 al 2019 il 42% delle famiglie rivolgersi all'affitto agevolato e il 17% al canone sociale.
"Noi di Sinistra per Paderno Dugnano proponiamo la definizione di un Piano Casa che una volta definito potrà anche portare le necessarie modifiche al PGT approvato dovrà basarsi su tre capisaldi: l'Abitazione Sociale (Social Housing) nelle politiche residenziali di supporto della amministrazione comunale; il ruolo della cooperazione locale nelle politiche di residenza sociale in affitto, il ruolo dello strumento 167 e le politiche che può mettere in campo l’amministrazione comunale. Necessario è il ruolo di proposta dell’amministrazione nella ricerca di finanziamenti pubblici e privati, di soggetti istituzionalmente dedicati ad esempio la Fondazione Social Housing Cariplo – ha sottolineato Zago -. Al proposito sono stati annunciati provvedimenti da Parte del Governo (Il piano Casa del Ministro Lupi che oltre a favorire fiscalmente lo strumento della Casa Sociale mette a disposizione una serie di finanziamenti a cui va aggiunto Il Piano Regionale della Lombardia approvato dalla Giunta per il 2014-16 che mette a disposizione un mix di risorse nazionali ex Gescal e proprie e mette in campo (come dichiarato dall’assessore) interventi sul fronte casa da 237 milioni di cui 120 milioni dedicati al recupero degli appartamenti sfitti da risistemare. Ovviamente il Piano Casa non deve impattare con il territorio nel senso che non deve produrre aumento di consumo di suolo. Può essere però un’occasione per ripensare anche al ridisegno delle periferie, prestando attenzione al risanamento edilizio, igienico ed ambientale ed al recupero attento dei vecchi quartieri storici della nostra città".
Altra cosa importante, sottolineata da Zago, è la collaborazione tra pubblico e privato negli interventi di edilizia sociale e la ricerca degli strumenti a disposizione dei soggetti coinvolti funzionalmente alla fattibilità economica. Le aree potrebbero essere reperite:
- all'interno di Piani Attuativi d'inziativa privata
- aumentando la volumetria, laddove è possibile, mediante variante urbanistica;
- attraverso la riconversione di aree con il loro esproprio o cessione bonaria, da attuarsi con variante urbanistica. Queste dovranno essere già dotate di infrastrutture minime e non dovranno contrastare con i vigenti strumenti urbanistici;
- attraverso il recupero e il riuso di aree dismesse o in fase di dismissione,
- attraverso il recupero e il riuso di zone particolarmente degradate, marginali, o trascurate dalle proprietà che sono diventate di fatto fenomeno di abusivismo o discariche abusive;
"Oltre ad un'analisi sulla sostenibilità dell'abitare, occorre prendere in esame il reperimento delle risorse finanziare per attuare il Piano Casa. Pur nella consapevolezza del fatto che le risorse economiche a disposizione dei comuni (ancor più con la attuale finanziaria) sono molto limitate vanno perseguire tutte le soluzioni possibili come: l'accesso a tutte le forme di finanziamento regionale sull'ERP, l'autofinanziamento mediante introiti derivanti dalla trasformazione del diritto di superficie in proprietà di aree (ex legge 167/62) o dalla dismissione di patrimonio comunale particolarmente degradato che richiede alti costi di manutenzione; accordi, tramite convenzioni (Edilizia Convenzionata) con cooperative e privati per la costruzione di alloggi di edilizia residenziale pubblica - ha detto Paolo Zago -. Occorre entrare nell'ottica, inoltre che il problema abitativo, deve essere affrontato anche coinvolgendo le parti sociali quali, il mondo cooperativistico, le rappresentanze degli inquilini e degli operatori privati avviando azioni sinergiche con gli altri Enti Pubblici quali la Provincia, la Regione, i Comuni dell'hinterland ed il CIMEP. Tra le priorità vi è sicuramente il reperimento dei dati necessari ad un'analisi che individui il reale fabbisogno abitativo diversificato per fasce sociali e reddito famigliare. A questo scopo si dovrà arrivare alla redazione di un progetto di vasta portata che ci porti ad avere un quadro il più possibile reale del fabbisogno abitativo".

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