Chi si recherà in Comune a firmare per i
referedum radicali su una serie di temi che vanno dall'eutanasia alla
giustizia, troverà anche un referendum per rottamare dopo 55 anni la
legge Merlin.
Alla campagna aderiscono i sindaci di
molti comuni italiani, tutti con un unico scopo: “Salviamo i nostri
marciapiedi”. Il referendum chiede di cancellare gli
articoli che impediscono l’apertura di case di tolleranza, senza
toccare le norme che puniscono il reato di sfruttamento della
prostituzione e la campagna si è rapidamente diffusa a livello
nazionale, con centinaia di punti attivi per la raccolta firme.
Il
business della prostituzione che approfittando dei "buchi"
della legge Merlin è controllata in massima parte dalla criminalità
organizzata, muove circa 9 milioni di clienti (tra occasionali e
abituali), 5 miliardi di euro e 70 mila prostitute (dati Grupppo
Abele). Sulle strade, ma anche in appartamenti, alberghi, sexy disco,
centri massaggi, ecc. Le
cronache raccontano il ritorno delle prostitute nei cinema, l'ingresso nelle sale Bingo
e slot machine, la diffusione di centri relax (specialità di cinesi
e thailandesi) e il boom di appartamenti. Senza dimenticare i locali
mascherati da innocui night club.
Angela Colmellere, sindaco di Miane (Treviso) si dice pronta a consentire l'apertura di un postribolo nella sua città. “E’ una battaglia di civiltà che da donna mi sento di appoggiare, anche per restituire decoro alle città. Non sono contraria alla prostituzione, quando la donna è libera di scegliere. Il fallimento della legge Merlin è evidente: con la spinta di una presunta moralizzazione, ha gettato in strada migliaia di ragazze, soggette ai loro sfruttatori, senza controllo medico-sanitario. Nelle case d’appuntamento è tutto più garantito: igiene, sicurezza e libertà delle ragazze. Per non parlare del gettito fiscale, che potrebbe rimpolpare le casse dei comuni. Le uniche conseguenza negative ricadrebbero sulla malavita, che dovrebbe rinunciare al lucroso business”.
E i parlamentari a destra e a sinistra
sembrano d'accordo. Iscrizione alla Camera di Commercio, con tanto di
partita Iva, e poi patentino, certificato di qualità e anche
cooperative in cui riunirsi per esercitare insieme, nello stesso
edificio, la professione più antica del mondo. Sono alcune delle
proposte avanzate dalla senatrice Pd, Maria Spilabotte. "Legalizzare
e regolamentare la prostituzione, in modo da far emergere un giro
d’affari enorme” è l’obiettivo di una proposta di legge
presentata dalla Lega Nord al Senato, prima firma Massimo Bitonci e
sottoscritta da tutto il gruppo.
Angela Colmellere, sindaco di Miane (Treviso) si dice pronta a consentire l'apertura di un postribolo nella sua città. “E’ una battaglia di civiltà che da donna mi sento di appoggiare, anche per restituire decoro alle città. Non sono contraria alla prostituzione, quando la donna è libera di scegliere. Il fallimento della legge Merlin è evidente: con la spinta di una presunta moralizzazione, ha gettato in strada migliaia di ragazze, soggette ai loro sfruttatori, senza controllo medico-sanitario. Nelle case d’appuntamento è tutto più garantito: igiene, sicurezza e libertà delle ragazze. Per non parlare del gettito fiscale, che potrebbe rimpolpare le casse dei comuni. Le uniche conseguenza negative ricadrebbero sulla malavita, che dovrebbe rinunciare al lucroso business”.
2 commenti:
Nonostante il comune di Paderno Dugnano abbia da tempo annunciato sul sito la presenza anche di questo referendum in segreteria comunale (7 agosto http://padernoforum.blogspot.it/2013/08/il-comuna-twitta-anche-referendum-e.html) oggi quando l'ho chiesto mi hanno detto che non ce l'avevano. Perché?
Dario
Dario prova a chiedere di nuovo e ad una persona diversa.. Di solito in Comune per avere una risposta esauriente ci vogliono alcuni giorni e svariate persone :( proverò comunque a chiedere anche io e, se nessuno ti risponde prima, ti aggiornerò.
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