Fuori dalla villa
c'è il gippone dei CC di guardia. Un carabiniere chiede al collega
seduto in auto – Che ore sono?
Le tre e mezza –
risponde l'altro guardando l'orologio – tra un po' c'è il cambio.
Il primo sbadiglia e si gratta sotto il giubbotto antiproiettile - Che palle, ma
anche quando lo sbatteranno fuori dal Senato ci toccherà fargli la
guardia?
Dentro la villa, nel salone buio, Berlusconi in camicia nera col collo aperto guarda
fuori dalle tende dei finestroni e pensa – Continuare a combattere o andarsene
per sempre da questo Paese di comunisti?
Attraversa la sala
e dice a voce alta – Resistere, resistere, resistere, sì, ma come?
Chiuso qui dentro, in questa casa lugubre che già mi sembra una galera?
Senza nemmeno un po' di bunga bunga? – sorride al ricordo delle
ragazze che nel suo salotto ballavano e scherzavano per tirargli su
il morale
Esce nel giardino
illuminato dalla luna – Questa volta mi vogliono cancellare per
sempre dalla politica e sono tutti contro di me. Anche nel partito
c'è chi vorrebbe mettermi da parte.
Cammina sul viale
verso il parco – Ma io non voglio farmi sbatter fuori da quattro
pezzenti invidiosi. I sondaggi dicono che la maggioranza degli
italiani è ancora con me – sospira e guarda il grande prato in fondo al quale c'è il suo mausoleo. La grande tomba
costruita da Cascella, dove è già pronto il suo sarcofago di marmo e sono
pronti anche i loculi per ospitare i suoi amici, la "gens berlusconiana".
– I cattocomunisti, moralisti e illiberali mi invidiano tutto, la
mia vita, i miei successi, i miei soldi, le mie aziende, le mie
donne, le mie case -.
Arriva al mausoleo carico di simboli esoterici e massonici che biancheggia sotto la luna e scende nella cripta. - E' da 20 anni che sognano di farmi fuori come Al Capone, ma io non sono Al Capone e questa non è l'America del proibizionismo.
Arriva al mausoleo carico di simboli esoterici e massonici che biancheggia sotto la luna e scende nella cripta. - E' da 20 anni che sognano di farmi fuori come Al Capone, ma io non sono Al Capone e questa non è l'America del proibizionismo.
Entra nella prima
sala e si ferma davanti alla sua tomba scolpita che guarda con
ammirazione – Io non mollo, cosa credono. Gli lascio ancora una
settimana di tempo a Letta e a Napolitano, poi apro il fuoco e
scateno l'inferno. Prima vado in tv a sollevare il popolo, poi butto
giù il governo, mi presento alle elezioni, le vinco alla grande e
gli faccio vedere a questi mediocri chi sono, cribbio...
Si siede sul
sarcofago. - Vinco alla grande? Mmm. E se invece non vinco? - Si alza
e torna fuori - Posso sempre cambiare villa, ho appena finito di
arredare quella di Antigua. Ma come faccio ad andarci senza
passaporto? - torna verso la casa. – Forse sarebbe
meglio trattare, mi dimetto da senatore e mi ritiro in cambio di
precise garanzie. Cammina sull'erba umida - Quali garanzie? Di chi?
Se ne va
meditabondo con le mani in tasca - Resistere o trattare, essere o non
essere, morire o dormire... magari riuscissi a dormire.
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