Ricevo da Gianfranco Massetti questa relazione aullo stato del progetto di riqualificazione della linea Milano-Limbiate, dalla quele emerge che all'origine del ritardo c'è l'atteggiamento dilatorio del Comune di Milano.
SITUAZIONE ACCORDO METROTRANVIA
MILANO LIMBIATE
di Sandro Archetti
Oggi (ieri per chi legge) si è tenuto presso la provincia
di Milano, il tavolo degli enti interessati dal progetto di
metrotranvia (o tranvia veloce) Milano Limbiate, a quasi un anno di
distanza dalla sottoscrizione dell’accordo, avvenuta il 3 Agosto
2012.
Premetto che nessuno ha sollevato la
questione del tentativo di EXPÒ di di accaparrarsi le risorse
provenienti dai contributi dello Stato per le 2 tranvie della
Brianza, quindi anche della Milano Limbiate.
Expò ha rinunciato? Da notizie molto
attendibili in mio possesso: assolutamente no!
Se l’accordo definitivo sul progetto
di metrotranvia Milano Limbiate non venisse firmato, sembrerebbe che
EXPò abbia ampie possibilità di accordarsi con il governo per
averle per se, parliamo di 60 milioni di euro.
Veniamo alla riunione odierna:
Regione Lombardia, ed a questo punto
lodiamo il lavoro dell’ex. Assessore Cattaneo, è l’ente che
meglio di tutti ha svolto il proprio compito: ha approvato l’accordo
in consiglio ed ha approvato lo stanziamento economico.
Gli altri comuni si dividono invece in
2 blocchi distinti:
Blocco 1: coloro che hanno convalidato
l’accordo nei propri consigli, ritenendo questo un atto sufficiente
ad affermare la volontà politica di trovare le risorse necessarie,
ma che per motivi del tutto legittimi, non avendo ancora approvato i
bilanci preventivi, non hanno ne messo a bilancio la quota per il
2013 ne approvato il piano triennale delle opere pubbliche. A questo
blocco appartengono la Provincia di Milano, e i comuni di Limbiate,
Senago, Cormano.
Blocco 2: coloro che coloro
attendono di approvare il bilancio preventivo, così da portare in
consiglio comunale un atto che contiene il parere tecnico (economico
finanziario) ed approvare il tutto. A questo blocco appartengono la
Provincia di Monza e Brianza, i comuni di Milano e Paderno Dugnano.
Comunque sia prendiamo per buono ciò
che c’è, vale a dire che quasi tutti gli enti interessati presenti
hanno garantito, da qui a qualche settimana, ma comunque prima delle
vacanze estive, l’approvazione dei bilanci e la conseguente
convalida dell’accordo sulla Metrotranvia.
Quasi tutti, in quanto Maran ha
dichiarato che per l’approvazione del bilancio del Comune di
Milano, si dovrà attendere il mese di settembre inoltrato.
Ma la questione preoccupante non è
tanto questa, quanto il fatto che Maran ha tenuto ancora un posizione
ambigua, aggiungendo fumosamente altre questioni durante il suo
intervento. Infatti nel confermare di aver inserito nel bilancio
proposto alla Giunta la quota prevista per il Comune di Milano (vale
a dire 10 milioni di euro) ha dichiarato che non intende investire
altri soldi, a fronte invece di prevedibili richieste da parte
dell’USTIF (Ufficio speciale trasporti e impianti fissi) che nelle
prossime settimane dovrà rivisitare (dopo i sopralluoghi dello
scorso anno) la rete tranviaria ed il materiale rotabile, per
valutarne il grado di sicurezza. Insomma Maran ha fatto capire che
non intende inserire queste risorse a bilancio.
Maran ha inoltre aggiunto una cosa del
tutto incomprensibile a questo tavolo. Ha infatti parlato del fatto
che il Comune di Milano è esposto anche per 5 milioni di euro
sull’Hub di Comasina (stazione + parcheggio di interscambio)
e che quindi i soldi che Milano deve mettere sul progetto sono
troppi.
Gli è stato ricordato che la questione
dell’Hub di Comasina non può essere collegata al progetto della
Metrotranvia, perché apparteneva ed era finanziato nell’ambito
della costruzione della Metropolitana M3.
Non si è ben capito cosa intendesse,
ho voluto pensare che fosse un tentativo di sensibilizzare la Regione
Lombardia, che però era presente solo con funzionari.
De Nicola è poi intervenuto ricordando
l’accordo che avevamo con l’USTIF e cioè di non far investire
risorse ulteriori e spendere soldi inutili, per una tranvia che
andremo a rimodernare totalmente da qui ad un paio di anni. Chiaro
che all’Ustif si devono dare garanzie sulla partenza dei lavori
dell’opera.
Alla fine non è rimasto che definire
di rivederci il 15 settembre, sebbene non fossero diradate una serie
di preoccupazioni reali: infatti, sebbene il termine del 30 giugno
2014 non sia perentorio, entro quella data dovremo aver già
stipulato il contratto d’appalto (o comunque essere a buon punto),
pena la perdita del finanziamento statale di 60 milioni di euro.
Unica nota positiva è che si è
definito, anche in assenza dell’accordo definitivo, di convocare la
conferenza dei Servizi, così da guadagnare tempo.
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