Internet ha cambiato profondamente il modello di giornalismo al quale eravamo abituati perché integrando in un solo dispositivo e in un software la produzione dei tre mezzi, testo, foto e video, ricompone quelle che erano state fino a ieri tre professioni, tre tecniche e tre professionalità specifiche, in una sola figura, il web reporter capace di realizzare reportage complessi in grado di rivolgersi, utilizzando la rete, a pubblici diversi che li posso visionare su terminali diversi e supporti diversi, fisici e virtuali. I grandi giornali si sono attrezzati da tempo e oggi offrono prodotti giornalistici di alta qualità anche in questa modalità.
Repubblica.it, ad esempio, ha in home page il link alla sezione "Le inchieste" che raccoglie oltre 300 inchieste complete di testi, video e fotografie che raccontano altrettante storie dell'Italia di oggi. Vi invito a leggere e guardare l'inchiesta della settimana che è: Africa d'Italia, in Puglia la prima città di braccianti neri.
A Rignano Garganico, pochi chilometri
da Foggia, in una una zona isolata sorge un ghetto che è diventato
un villaggio. ) E' la città del pomodoro i cui abitanti (nella
stagione della raccolta arrivano qui 800 persone) lavorano 10 ore al
giorno spaccandosi la schiena per guadagnare in cambio di 5
tonnellate di "oro rosso" una paga di 35 euro che al netto
delle spese di trasporto e di vitto e alloggio diventano 20 euro.
La città fatta di baracche di plastica, legno e cartone, ha i suoi ristoranti, i suoi
bar e persino una radio autogestita dove la gente racconta la propria
vita, i propri bisogni, le proprie aspirazioni. I lavoratori
stagionali sono arruolati da caporali africani che hanno potere
assoluto. Molti dicono di volersene andare, ma sono irregolari, non hanno documenti, inoltre devono fronteggiare la "concorrenza" di quelli che vengono qui da Brescia e Milano dove la crisi li costringe ad andarsene. Rignano è un ghetto, ma per molto è l'unica "casa" accogliente che hanno.
1 commento:
Africa? Dopo la sentenza sul caso Cucchi molti paesi africani si sentirebbero offesi a essere paragonati a noi...non offendiamoli.
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