Basta leggere quello che ha
dichiarato a "Il Giorno" il segretario del PdL, Elia
Torraca, secondo il quale la presenza in aula della minoranza, che ha risposto regolarmente alla prima convocazione, era
motivata solo dal desiderio dei consiglieri di "incassare i gettoni di
presenza" a spese del Comune. Lo stile è come sempre una conferma del livello
miserrimo di questi sedicenti politici.Quanto accaduto invece è
chiarissimo e si spiega diversamente. L'assenteismo dei berluscoleghisti padernesi si
giustifica con la loro esigenza di abbassare, grazie al trucchetto di
indire la riunione in seconda convocazione, il numero legale
necessario per approvare il PGT. Numero che non avevano per diversi
motivi, politici e personali.
Lo illustra molto bene Giorgio Rossetti
in un post pubblicato da Paderno7 on air: "I soldi per i gettoni
di presenza li ha fatti spendere questa maggioranza, che sapendo di
non garantire la presenza (???) di tutti i suoi esponenti ha giocato
sulla mancanza del numero legale in prima convocazione, rimandando la
discussione in seconda convocazione dove il numero legale diminuisce
come puoi vedere dagli articoli del Regolamento del Consiglio
Comunale sotto riportati.
Art. 40 – Numero legale -
1) Il consiglio comunale, in prima convocazione, non può deliberare se non interviene almeno la metà dei componenti assegnati, escluso il Sindaco.
2) Nella seduta di seconda convocazione, che deve aver luogo in giorno diverso da quello in cui fu convocata la prima, le deliberazioni sono valide purché intervengano almeno un terzo dei componenti assegnati, escluso il Sindaco.
3) I consiglieri che escono dalla sala prima delle votazione non si computano nel numero necessario a rendere legale l’adunanza.
Art. 76 – Esito delle
votazioni -Art. 40 – Numero legale -
1) Il consiglio comunale, in prima convocazione, non può deliberare se non interviene almeno la metà dei componenti assegnati, escluso il Sindaco.
2) Nella seduta di seconda convocazione, che deve aver luogo in giorno diverso da quello in cui fu convocata la prima, le deliberazioni sono valide purché intervengano almeno un terzo dei componenti assegnati, escluso il Sindaco.
3) I consiglieri che escono dalla sala prima delle votazione non si computano nel numero necessario a rendere legale l’adunanza.
1) Salvo che per i casi espressamente previsti dalla legge o dallo statuto, nei quali si richiede un “quorum” speciale di maggioranza, ogni deliberazione del consiglio s’intende approvata quando abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei votanti, ossia un numero di voti pari ad almeno la metà più uno dei votanti. Se il numero dei votanti è dispari, la maggioranza assoluta è data da un numero di voti favorevoli che, raddoppiato, dia un numero superiore di almeno una unità al totale dei votanti".
Tutto chiaro dunque: la destra non aveva i numeri per approvare il "suo" PGT ed è ricorsa ad un espediente regolamentare per poterlo fare e le dichiarazioni insultanti e diffamatorie del greve Torraca sono un tentativo squallido e inutile di nascondere il suo trucchetto.
Nessun commento:
Posta un commento