LETTERA
APERTA
AI CITTADINI DI PADERNO DUGNANO
Concittadini carissimi,
se vi riconoscete nei valori di
libertà, democrazia, pluralismo, se vi riconoscete nella
Costituzione e nell’Italia, ci rivolgiamo a Voi e vi chiediamo
qualche minuto del Vostro tempo.
Siamo del Partito Democratico e, ancora
una volta, domenica 25 novembre organizziamo delle primarie per
chiedere ai cittadini di fare una scelta, la scelta del candidato
premier alle prossime elezioni politiche.
Sappiamo bene che oggi la politica non
gode di buona fama, troppi scandali, troppi problemi irrisolti,
troppi ladri (e chiamiamoli con il loro nome) ma proprio per questo è
necessario che tutti i cittadini si riprendano il loro diritto di
scegliere per troppo tempo negato da leggi elettorali ingiuste, da
leader incapaci, da privilegi inaccettabili.
Ma le primarie servono proprio a questo: permettere ai cittadini di scegliere ancor prima delle elezioni
Ma le primarie servono proprio a questo: permettere ai cittadini di scegliere ancor prima delle elezioni
Avremmo potuto farle via Internet,
ma sarebbero state solo per pochi, avremmo potuto confidare solo
negli spot televisivi, ma vogliamo metterci la faccia e scriverVi,
come si usava una volta.
Siamo gli amministratori,
ex-amministratori, consiglieri di opposizione, coordinatori del PD,
dirigenti e semplici militanti del Nord Milano che hanno scelto di
appoggiare Pierluigi Bersani alle primarie, e vogliamo dirvi perché.
Intanto perché non era obbligato a
farlo, lo statuto del PD parla chiaro: il candidato premier è il
segretario, eppure, generoso come sempre, ha scelto di non
nascondersi e di accettare il confronto con altri due bravi
amministratori del PD: Laura Puppato e Matteo Renzi, e con altri
candidati di altre forze politiche che si riconoscono nei nostri
stessi valori.
Poi perché Pierluigi Bersani è una
persona seria, ama come tutti noi lo scherzo e la battuta ma ha
dimostrato di saper lavorare. E non siamo noi a dirlo, lo dice la sua
storia personale: quindicenne a Firenze, angelo del fango a salvare
opere d’arte dopo l’alluvione, il più apprezzato Ministro del
Governo Prodi per le sue battaglie progressiste e riformiste a
favore delle liberalizzazioni e per la tutela dei consumatori, suo
l’unico serio esempio di politica industriale degli ultimi 30 anni;
il “disegno di legge per la competitività ed il rilancio della
politica industriale” denominato Industria 2015 che prevedeva i
Progetti di innovazione industriale, le Reti d’impresa, il Fondo
per la competitività e lo sviluppo, il Fondo per la finanza
d'impresa, abbandonato da Berlusconi e ripreso da Monti. Eppure, pur con questa esperienza e con
lui segretario del PD, l’età media dei segretari regionali è
scesa a quarant’anni, molti segretari provinciali e cittadini sono
giovanissimi o sono alle prime esperienze in politica e la sua
squadra al nazionale è giovane e competente.
Il rinnovamento nel Partito Democratico
è cominciato da tempo con Pierluigi Bersani, ma senza sprecare
l’esperienza, essenziale per contribuire a cambiare questo Paese. Altri uomini, nonostante il nome nel
simbolo, nonostante partiti ed il carisma personali, nonostante le
maggioranze parlamentari più ampie dal dopoguerra, alcuni nonostante
la ricchezza personale, hanno rovinato l’Italia.
Pierluigi Bersani, con la sua carica
ideale, non si è fatto frenare da interessi personali e ha scelto il
bene dell’Italia prima di tutto, poi il bene ed il confronto nel
Partito Democratico ed oggi, prossimi alle elezioni, mette in primo
piano il lavoro piuttosto che la finanza dicendo: Il lavoro è il parametro di tutte le
politiche
Metteremo la creazione di nuovi
posti di lavoro e la dignità del lavoratore al centro
dell’azione del governo italiano ed europeo
Oggi dire “siete tutti uguali”
fa comodo a chi cerca di nascondere il proprio fallimento, a chi
cerca visibilità per se e non il bene del Paese, a chi non vuole
l’alternanza, normale in un Paese “normale”. Noi non ci stiamo, non è così, e per
questo preferiamo Pierluigi Bersani.
Grazie del Vostro tempo
Anna Perico, Carlo Arcari, Elpidio Di
Lorenzo, Ezio Casati, Gianfranco Massetti,
Giorgio Grassi, Marco Coloretti,
Oscar Figus, Pasquale Taccone, Roberto Ranzenigo
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