Tra i tanti cittadini che dopo aver visto il fumo dell'incendio si sono subito recati all'ingresso della Lares si Via Pogliani per capire quello che stava succedendo c'erano ovviamente anche i lavoratori del'azienda che come sempre erano in presidio nel vicino gazebo.
"Quanto è successo, e lo sapremo con precisione dopo che i Vigili del Fuoco avranno ricostruito le cause dell'incidente e verificato quali materiali sono bruciati e perché, per il momento dimostra che nelle attività di bonifica e demolizione degli impianti e degli edifici della fabbrica le cose non sono state fatte a regola d'arte - commenta Leo Beltrame, portavoce del presidio -. Un incendio così violento e così grande infatti non può essere stato causato solo dalla plastica, ma molto probabilmente da sostanze chimiche che erano ancora presenti tra i materiali che venivano manipolati. Se si taglia un tubo nel quale ci sono ancora sali di rame e altri acidi e scoppia l'incendio vuol dire che quei tubi erano ancora da bonificare".
Pertanto si dovrebbe indagare su questo aspetto importante e controllare che le operazioni di bonifica della fabbrica procedano secondo le norme e non fatte in qualche modo. Diversamente lì'incidente è sempre in agguato. Per fortuna stavolta non c'è scappato il morto come alla Eureco.
"Quello che è successo dimostra anche che il nostro presidio fuori dalla fabbrica è necessario e noi non intendiamo andarcene da qui - conclude Beltrame - il controllo dei lavoratori sulla bonifica deve diventare più stringente".
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