giovedì 2 maggio 2013

PD, discussioni attorno a un partito a rischio scissione

Il segretario del PD padernese, Oscar Figus (che non è di sinistra, parola che considera priva di senso comune, ma un progressista, parola che invece di senso comune ne avrebbe molto) risponde con questo intervento al dibattito che si è sviluppato dopo il post sul futuro del PD inviato da Gianfranco Massetti. 
E' il terzo intervento di un dirigente del PD locale (Casati, Massetti, Figus) su quanto è avvenuto in Parlamento nei mesi scorsi. Spero che ne seguano altri, ma devo confermare che ritengo il PD un partito morto ed è meglio che ai morti venga data una rapida sepoltura. Per igiene se non altro.
Intervengo in questa simpatica ridda di commenti  con qualche precisazione.
Intanto nei comuni vige il doppio turno quindi non sono pensabili governissimi, al limite apparentamenti che però vedo ben difficili e nell'intervento di Gianfranco il concetto mi sembra chiarissimo.
Dalle informazioni in mio possesso l'area che fa riferimento a Renzi sembra sia stata compatta nel votare Prodi ma, visto che non conosciamo e probabilmente non conosceremo mai i nomi dei 101, la vedo una discussione stucchevole, ancor più se traslata a livello locale.
Personalmente però mi piacerebbe che si smettesse con la retorica della parola "sinistra" usata come arma contro chi non vien visto allineato al pensiero di chi - di volta in volta - la usa per dire che sono sempre “gli altri” a non essere di sinistra.
Così,  se può far piacere a qualcuno, di me stesso lo dico io prima di sentirmelo dire da altri:
IO NON SONO DI SINISTRA almeno fino a che non mi si darà una definizione univoca e condivisa della parola “sinistra”.
Questo non significa che non sappia in cosa credo.
Io sono contro le disuguaglianze e contro i privilegi, sono per il rispetto dei doveri e delle regole prima che per la rivendicazione dei diritti, sono per la legalità, sono per la difesa delle differenze e contro l’omologazione, sono per il cambiamento contro la stagnazione, sono contro il pensiero semplice e i luoghi comuni, sono per le persone e le famiglie al centro dell’operare della politica:
IO SONO UN PROGRESSISTA.
E sono per il lavoro, convinto che sia un diritto ma anche consapevole che maggior lavoro per tutti lo possono creare solo le aziende (che sono fatte da persone tra cui i lavoratori) e non lo Stato.
Mi piacerebbe anche che si smettesse anche di usare la frase "i cittadini meritano rispetto" per portare avanti le proprie tesi.
I cittadini votano e con il voto esprimono la loro preferenza per un programma di governo.
Le ultime elezioni hanno fotografato un Paese spaccato, meritano rispetto solo gli elettori di centro sinistra o anche quelli che hanno votato altro o non hanno votato ?
Io capisco la rabbia, sicuramente questo governo non potrà fare il programma della coalizione di centrosinistra ma questo è avvenuto principalmente perché la maggioranza dei cittadini non ha ritenuto di dover premiare questo programma, poi certo il PD ha fatto i suoi errori.
Ma scusate se a me non frega nulla di perdere per un voto o per un milione, io voglio vincere perché è l’unico modo per cambiare le cose ma - se non vinco - cerco di portare a casa comunque qualcosa in quello che penso sia nell’interesse dei miei concittadini e dei miei ideali.
Mi rifiuto quindi di arroccarmi in qualsiasi presunta purezza o superiorità ideale perché continuo a credere che la politica debba essere l’arte del possibile e non solo una sterile ricerca del sublime.
Fin che dura questo governo – che non mi piace – e finché sarò segretario del PD di Paderno Dugnano, chiederò ai nostri deputati di portare avanti le battaglie che riguardano il nostro territorio a maggior ragione se alle prossime elezioni ci dovremo “preparare per l’opposizione” e magari non avrò un Ezio Casati o una Eleonora Cimbro in Parlamento.
Detto questo non raccontiamoci storie.
La cosiddetta sinistra nel Paese è sempre stata minoranza – che ci piaccia o meno – ed è sempre stata una minoranza divisa, questo almeno da che mi ricordo io e i miei ricordi politici partono dalla metà degli anni settanta.
Altri mesi senza governo in attesa di nuove elezioni non è così scontato che sia la soluzione migliore per il Paese.
Nel 2011 Berlusconi non si sarebbe mai dimesso a fronte di nuove elezioni, quindi l’alternativa era tra Monti o continuare con Berlusconi. Smettiamola di dire che M5S è il primo partito: NON E' VERO – il primo partito alle ultime elezioni è stato il PD, ma se anche fosse stato 5stelle sarebbe stato in minoranza. E smettiamola anche di raccontarci che se avessimo votato Rodotà i 5stelle avrebbero votato la fiducia ad un governo del PD. In primo luogo hanno le loro regole e poi non si sono fidati del fatto che Bersani fosse in grado di garantire per l’intero PD e, viste come sono andate le cose, è difficile dar loro torto.
Il PD ha fatto degli errori, ha una intera classe dirigente da rivedere, ha la necessità di definire con esattezza quale è il suo pensiero politico e quali sono i suoi strumenti operativi, forse per questo sarà penalizzato alle prossime elezioni, sicuramente questi saranno i temi dell’ormai prossimo congresso.
Sia chiaro però che le critiche le faccio e le accetto, ma non permetto a nessuno di insultare i miei Consiglieri, i miei militanti o i miei elettori a Paderno Dugnano, perché facciamo il nostro dovere con le risorse che abbiamo, lo facciamo collaborando con tutti, aperti a tutti i contributi cercando di raggiungere degli obiettivi comuni mentre tanti altri soloni (che non si sono mai visti nelle battaglie di tutti i giorni) si vedono solo quando c’è da cercare di attribuirsi i meriti o da sindacare, in cattedra, il lavoro degli altri.
Mi addolora che Carlo abbia deciso di uscire dal PD perché è un amico prima che un compagno di lotta, capisco le sue ragioni ma la sua storia non è la mia, se altri faranno la stessa scelta continueranno ad avere da parte mia lo stesso rispetto e la stessa stima di prima.
Ma sul successo dell’operazione di creazione di un pensiero di sinistra in Italia, unico e vincente (che magari mi piacerebbe anche), permettetemi di avere (politicamente) qualche dubbio.
Però - sia chiaro - buona fortuna a tutti.
Oscar Figus

3 commenti:

Gianni Rubagotti ha detto...

Qualche anno fa ho chiesto a Morando che era venuto a Paderno Dugnano a parlare di altro una sua definizione di sinistra.

"essere di sinistra significa lottare perché il figlio del ricco e il figlio del povero abbiano le stesse chance di raggiungere i loro obiettivi"

Mi sembra une bella definizione perché non prevede un egualitarismo coatto tipo donne all'assemblea: i figlio del povero e del ricco possono diventare avvocati, se se lo meritano.
Ovviamente la carica rivoluzionaria in questo è che il figlio del ricco riesce anche in un regime di destra a diventare avvocato. In un paese di sinistra il figlio del povero se meritevole avrà una serie di agevolazioni che lo aiuteranno a diventarlo se è bravo, e ad aprire uno studio che se è bravo farà più successo degli altri.

Qual è la tua definizione di sinistra?

carlo arcari ha detto...

Riconoscere l'uguaglianza dei bisogni fondamentali (istruzione, lavoro, salute, casa, reddito minimo di cittadinanza, socialità, affettività) degli esseri umani e l'uguale diritto a vederli soddisfatti.

Anonimo ha detto...

Carl Figus, e caro Carlo
Come noto io sono un liberale Classico ,ho letto il commento di Figus e la definizione di progressista di Carlo
Benvenuti,siete dei nostri
Pierino favrin