mercoledì 24 aprile 2013

La Little Big Horn del Movimento 5 Stelle

Tutti a dire che il vincitore di questa indecente partita del Quirinale, terminata con la rielezione di Napolitano e l'accordo per dar vita a un futuro governo PD-PdL, è Beppe Grillo.
Avevo promesso di stare zitto, ma non posso tacere di fronte a questa palese bugia. Non ha vinto lui, ha vinto il vecchio, e il "nuovo" che aveva avuto la possibilità concreta di fare un governo di cambiamento ed eleggere un Presidente della Repubblica che lo garantisse, ha miseramente perso la partita. Per ingenuità, per arroganza, per ignoranza, per presunzione e dilettantismo.
I fatti nella loro nuda essenza sono questi (confermati dalle ricostruzioni postume di Ezio Casati): c'era un'occasione storica da cogliere, è stata stupidamente mancata. La politica si fa per costruire qualcosa non per avere ragione a parole e torto nei fatti. L'unico scalpo che gli indiani metropolitani del web, fedeli al gran capo Grillo Seduto si sono portati a casa oggi è quello striminzito e spelacchiato di Pierluigi Bersani insieme al fantasma del PD "di sinistra". Un risultato di cui essere fieri. La presunta "vittoria" del Movimento 5 Stelle mi appare molto simile a quella dei Sioux Lakota a Little Big Horn. Il trionfo su un generale poco abile, preludio della inevitabile soluzione finale. E la soluzione finale del "nuovo" è il governissimo a guida PD-PdL, vale a dire Enrico Letta, Angelino Alfano, con Berlusconi tornato dominus della nostra vita politica, sottolineato dalla rumorosa e inutile opposizione in streaming video del Movimento 5 Stelle.
L'unica presenza politica di sinistra in Parlamento, messa ai margini dall'accordo dei partiti maggiori, resta SEL, il partito di Nichi Vendola che dovrà giocare nei mesi futuri una partita difficile, ma obbligata: sopravvivere dentro le istituzioni e nello stesso tempo provare a costruire fuori dal Palazzo una nuova casa per quella sinistra moderna di cui l'Italia ha urgente bisogno nella quale una parte consistente degli elettori delusi del PD potrebbero trovare accoglienza. Una sinistra dotata di un programma credibile e comprensibile fatta finalmente di proposte concrete e preseguibili: non un po’ più di lavoro, ma un reddito di cittadinanza, non più giustizia, ma una legge contro il conflitto di interessi, non una buona politica, ma il dimezzamento degli stipendi e la fine dei privilegi. Insomma un'Italia da rifare, da cambiare perché un Paese in cui il 10% dei cittadini è titolare del 50% della ricchezza nazionale è un Paese ingiusto dove non c'è uguaglianza, dove non c'è libertà.

2 commenti:

Gianni Rubagotti ha detto...

Pensavo avresti citato il risultato del Friuli.
Dal 27% delle politiche (dove era andata a votare più gente) al 19,5 del loro candidato presidente che scente ulteriormente credo al 14 per la lista.

E' la prima vera sconfitta elettorale del Movimento 5 Stelle...e la cosa proccupante è che come i verdi di un tempo (dalla cui cultura politica ha preso molto Grillo) fanno finta di nulla. Leggo commenti del tipo "Il Friuli non ci ha capito, i sondaggi ci danno ancora in alto".

Io sinceramente speravo in un loro successo in Friuli vista la prova del PD. Ha vinto un PD che promette di essere diverso (la Serracchiani ha promesso tra l'altro l'anagrafica degli eletti).
Vedremo se sarà così.

Alberto ha detto...

Mi trovo completamento concorde sul ragionamento di questa sconfitta politica di Grillo, perchè così come PDL=Berlusconi, M5S= Grillo. Come detto moltissime volte, potevano dare la fiducia a Bersani ed essere il grande ago della bilancia per 5 anni, si sono messi nelle condizioni di essere totalmente ininfluenti nelle scelte che farà questo governo Pd con aiuto del Pdl. Certo, ora potranno continuare ad urlare contro l'inciucio, ma lo hanno creato loro con un atteggiamento eccessivamente e stupidamente chiuso.
Rubagotti, va anche detto che il corretto confronto dovrebbe essere fatto tra regionali e regionali, non regionali e politiche. in campo regionale il M5S ha ricevuto 2 mesi fa un consenso diverso da quello conseguito a livello nazionale, quindi non sono sicuro che il calo sia reale o del tutto attendibile. Però molti cominciano sottovoce a dire che siamo rimasti senza governo a lungo per colpa del M5S, quindi potrebbe esserci un reale calo.