venerdì 30 novembre 2012

Primarie, non un'Opa ostile

Ricevo da Oscar Figus, in veste non di segretario del PD padernese, ma di democratico, cittadino elettore, volontario e iscritto al partito, questa lettera dolente sul triste e brutto tentativo messo in atto ieri da Renzi di forzare le primarie del PD con metodi sleali e scorretti. I fatti sono noti: l'acquisto a pagamento di alcune pagine di quotidiani contenenti notizie false sulla possibilità di voto al secondo turno per chiunque e una campagna di mail bombing per inondare le federazioni provinciali del PD di migliaia di domande di registrazione fasulle generate da un falso sito elettorale costruito ad hoc. Figus esprime qui sentimenti che molti come lui provano, tristezza per la violenza e il sostanziale disprezzo per il partito, il centro sinistra, l'istituzione primarie e le sue regole dimostrato da Renzi e la preoccupazione che ciò provochi dopo il voto di domenica una inevitabile frattura tra i suoi sostenitori e il PD causando danni politici e rischiando di far deragliare il suo percorso.

Quello che è successo ieri è gravissimo. Le pagine acquistate sui giornali (che sarebbe grave di suo visto che da sole costano metà dell'intero budget di spesa possibile per ogni candidato) hanno trasmesso l’informazione, falsa, che una mail è sufficiente per riaprire l’iscrizione. Non è così.
La riapertura dell’iscrizione è possibile solo in seguito alla valutazione dei motivi che hanno impedito la preregistrazione, anche solo via Internet,  dal 4 al 25 novembre. Motivi seri perché c’è stato tutto il tempo per registrarsi e preregistrarsi (anche dall’estero)
Ma la cosa più grave è il meccanismo del “mail bombing” messo i piedi per bombardare le sedi provinciali del comitato primarie di richieste di riapertura delle iscrizioni fatte in serie. Un meccanismo che non ha niente a che fare con l’organizzazione delle primarie ma costituito da una terza parte (l’avvocato di Matteo Renzi) con l’evidente scopo di poter mettere in discussione qualsiasi risultato di partecipazione e quindi la legittimità del risultato del voto stesso. Non è più in atto un confronto di idee ma una vera e propria "opa ostile" nei confronti del Partito Democratico e della coalizione di centrosinistra.
Mi addolora riscontrare che questa polemica avviene tutta all’interno del Partito Democratico, il partito in cui credo, che – insieme a tanti - ho contribuito a fondare, in cui ho preso la mia prima tessera e con cui ho cominciato a occuparmi di politica. Mi addolora e mi infuria.
Perché le regole, nel bene e nel male, sono uguali per tutti, violarle favorisce uno solo, la scusa che le regole siano sbagliate quindi è possibile infrangerle è inaccettabile e sono il retaggio di una brutta storia recente.
Ma violarle in questo modo delegittima soprattutto il PD e il bel risultato del primo turno.  
E delegittima chi ha lavorato in questi anni per il bene comune e chi si è impegnato, nelle ultime settimane, perché le primarie riuscissero bene non polemizzando su facebook da casa per un candidato o l’altro ma tenendo aperte le sedi per le preregistrazioni, organizzando e tenendo in funzione i seggi  dalle 8 alle 20 (ma si è cominciato prima e si è finito molto dopo) e svolgendo tutte le operazioni burocratiche successive.
Speravo fosse finita l’epoca triste: quella delle promesse mirabolanti mai mantenute, quella dell’immagine più importante dei contenuti, quella delle regole di cui si chiede la modifica pro-domo propria, del parlare d’altro, del noi (quando c’è da attribuirsi i meriti) e del voi, quella della delegittimazione degli avversari, dei compagni di partito, degli arbitri, della Magistratura.
Non sta andando così, e mi dispiace perché questo non solo non è il “bene della ditta” ma soprattutto non è il bene per il Paese.
Mi dispiace, ma farò il mio dovere fino in fondo come tutti gli altri volontari e domenica voterò al ballottaggio per Pierluigi Bersani, che non è perfetto ma è una persona seria e competente e di questi tempi, Dio sa, se ne abbiamo tanto bisogno.
Oscar Figus

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