venerdì 29 luglio 2011

Mattinale: il titolo è...

Dopo aver ricevuto incoraggiamenti da destra (Favrin) e da sinistra (Giuranna) parto oggi con il nuovo servizio di rassegna stampa quotidiana delle prime pagine dei quotidiani italiani. Ieri ho pubblicato anche un glossarietto dei termini di gergo giornalistici, al quale aggiungo "palchettone" che oggi ho utilizzato per descrivere il riquadro messo sopra il titolo principale usato per evidenziare graficamente commenti o notizie importanti. Buona lettura. 

La speculazione finanziaria internazionale che attacca l’Italia è l’apertura del Corriere della Sera di oggi: “BTP italiani bersaglio della speculazione” è il titolo al quale risponde il fondo firmato da Massimo Mucchetti che titola “Chi scommette contro di noi” in cui si segnala che la banca centrale tedesca ha ridotto da 8 miliardi a 1 miliardo di euro il suo investimento nei nostri titoli di Stato. A centro pagina il ministro Tremonti (non c’è solo Penati inquisito) risponde alle accuse con una lettera in cui afferma di non aver pagato in nero la famosa casa: “Errori sì, illeciti mai”. Più in basso a destra il Presidente della Repubblica  dice un “Nuovo no sui ministeri al Nord”.
La Repubblica apre con la nostra economia sotto attacco e il titolo riporta l’appello di Napolitano che al governo chiede: “Una svolta per sopravvivere” e dedica alla vicenda Tremonti-Milanese il fondo affidato a Massimo Giannini. Il titolo inquietante dice: “Tremonti: ho sbagliato, ma andai in quella casa perché mi sentivo spiato”. Di spalla una colonna firmata da Roberto Saviano: “Il potere della Camorra a stelle e striscie” sulla penetrazione dell’organizzazione criminale in Usa denunciata dal governo di Obama. A centro pagina il titolo “Fiducia sulla legge salva-premier” dedicato al voto in Senato sul “processo lungo”. Il PD afferma: “Siamo al regime”.
La sfida di Bossi a Napolitano sui ministeri al Nord campeggia sulla prima pagina de La Stampa. Il fondo di Gian Enrico Rusconi avverte che “Il sistema istituzionale è liquefatto”. Di spalla una notizia di fonte proprietaria: “Fiat-Chrysler ecco la nuova squadra di comando”.
Il Giornale titola a tutta pagina (schema grafico tipico dei giornali berlusconiani) sui contrasti tra magistrati: “Colpi bassi tra giudici Vip” sottolineato da un commento di Feltri. Il suo vice Sallusti invece fa un fondo per spiegare ai lettori “Perché Tremonti non deve arrendersi”. Al PD viene dedicato il lieve titolo: “Dalla sinistra un vaffa a Bersani” sulla minaccia di querele annunciate da Bersani.  

L’Avvenire dedica il suo titolo principale alla “Guerra dei ministeri” tra la Lega e il Colle chiosando di spalla, in un editoriale di Marco Tarquinio: “Caso da chiudere subito”. L’apertura è un editoriale sull’aborto “chimico”, quello effettuato in Day Hospital senza intervento chirurgico, che viene definito chissà perché: “Un tragico inganno”.
 Il titolone de l’Unità strilla: “E’ crisi, e lui pensa i processi” riferendosi evidentemente a Berlusconi. Al centro pagina la grande foto-notizia: “La scossa di Napolitano” che chiede “uno scatto” ai partiti. L’editoriale di apertura di Claudio Sardo titola: “Un impegno per l’Italia” e chiede alla politica di dare al nostro Paese “un’alternativa”.
Una collazione di veline di diverse procure sembra la prima pagina del Fatto. “Finmeccanica&P4, ecco i soldi ai politici” è il titolo di apertura. Sotto c’è “L’affitto di Tremonti poco tracciabile” e sotto ancora il contrasto tra i procuratori di Napoli e Roma. Di spalla il consueto fondo di Travaglio: “Il porto delle nebbioline” dedicato a chi? Che domande, a Bersani e alla sua difesa del PD.
La Padania, infine, mette a tutta pagina due titoli uno sopra l’altro. Il primo, nel palchettone verde con foto di Calderoli e Bossi, dice: “Federalismo: il mosaico è completo, raddrizzato l’albero storto”, il secondo titolo invece parla di Monza e riafferma: “I ministeri restano al Nord”. Al centro pagina una foto notizia ci illustra l’ultima “rivoluzione” leghista: “Il permesso di soggiorno a punti”, che lega la concessione del permesso al comportamento dell’immigrato. La foto mostra un gruppo di “negri” addetti alla separazione manuale dei rifiuti urbani. Insomma, gli immigrati a questo devono servire, fare i lavori sporchi e non disturbare. 

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