“Boom!! Riapre il Centro Falcone e Borsellino dal 18 luglio”, così titolano i volonterosi ragazzini di Paderno 7, ma in verità c’è poco di che fare boom. Con la solita (patetica) conferenza stampa stamattina, il sindaco Alparone e l’assessore kagemusha Ghioni, hanno annunciato alla città e al mondo la riapertura del centro sociale che era stato lasciato, per manifesta incapacità amministrativa, politica e gestionale, chiuso e abbandonato per quasi sette mesi.
Una riapertura che definire in tono minore è davvero troppo poco. In pratica la struttura comunale che fino a ieri l’altro era sommersa dalle erbacce riapre la porta e basta.
Tutto quello che l’amministrazione e le tre associazioni hanno saputo fare finora è stato garantire per luglio e agosto un’apertura pomeridiana (14.30-18.30) dei locali, dal lunedì al venerdì, e tutto il servizio offerto ai cittadini che lo frequenteranno sarà la possibilità di acquistare bevande calde e fredde, gelati e snack, dalle macchinette distributrici cortesemente installate. Roba da centro profughi più che da centro sociale, a presidio del quale è stato giusto mettere il leghista Caldan e la sua benemerita associazione.
Piuttosto che niente, meglio piuttosto dice il proverbio e forse per qualche anziano solo e accaldato sarà anche così. Ma c’è poco da fare “boom!”, un semplice comunicato che annunciava l'apertura al pubblico dei locali chiusi sarebbe stato molto meno squalificante per l'amministrazione. Siamo al di sotto di ogni peggiore aspettativa e Alparone e soci ancora una volta si qualificano per quello che sono: dei buoni a niente.
6 commenti:
E hanno aspettato tutto questo tempo per mettere delle macchinette?
Perchè non l'hanno fatto subito?
Anna
Una grande impresa innovativa richiede tempo. Vuoi mettere la gestione di tre macchinette, ci vuole un progetto...la fai facile tu.
Ma come?! Con una struttura simile e un bar così bello hanno messo le macchinette? Forse semplicemente non hanno trovato volontari. Comunque la montagna ha partorito il topolino.
Lorenzo
Non è vero Lorenzo, i volontari ci sono, ben tre associazioni; una per ogni macchinetta.
Mi preoccupa assai, il pensare che, questi nostri "ammministratori per caso", vista la palese incapacità, nell'affrontare e risolvere egregiamente i problemi della nostra comunità, potrebbero avere in mente, di installare un quarto distributore automatico, in Comune,. . . di PGT.
Aiuto ! ! !
Flavio Mariani
Un centro di aggregazione si basa su numerose attività che come abbiamo avuto modo di constatare piu' volte con i volontari che lo hanno gestito ,mirano a far socializzare giovani e non. Mi domando se i volontari (ammesso ve ne siano)delle associazioni che lo hanno preso in gestione porteranno avanti questo progetto poichè presentato in questo modo appare piu' che un centro una "sala giochi". A parte il servizio bar inesistente, quali saranno i benefici di questa nuova apertura?Attendo risposte soprattutto da coloro che hanno intenzione di gestirlo...grazie
Giovanna Baracchi
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