Commentando le polemiche seguite alla cronaca che "Il Giorno" aveva fatto della relazione conclusiva della Commissione Speciale di Controllo, Giovanni Giuranna si chiedeva sul suo blog: “Si è dunque aperto un conflitto tra blog e informazione tradizionale?” e affermava “Sono convinto che i blog siano un ottimo strumento per replicare con immediatezza a quanto viene riportato dai mezzi di comunicazione. Così facendo, esercitano una funzione di controllo e di critica sociale”.
Anch’io credo che sia venuto il momento di accettare come logico, anzi inevitabile, il conflitto dichiarato tra informazione su carta e informazione sul web. Analizziamo la realtà del mercato informativo quotidiano padernese: da un lato c’è un giornale locale con una lunga e a tratti gloriosa storia alle spalle. Dall’altro lato ci sono 3 piccoli blog gestiti ognuno da un cittadino padernese, più un sito informativo, che integra un blog, che però è gestito da una “redazione” formata da più persone.
Il confronto tra i due schieramenti appare impari, ma spesso i quattro blog, che sono in genere aggiornati quotidianamente, anche più volte al giorno, battono sul tempo il quotidiano arrivando a dare per primi molte notizie di giornata e pubblicando informazioni, indiscrezioni, voci e boatos, che il quotidiano non dà, basati su denunce o appelli provenienti dall’interno della società civile cittadina. Non sto a fare degli esempi, ma se ne potrebbero citare molti. L’agilità dei blog in questo senso è oggi imbattibile a livello locale. Ma a mio avviso non è solo un fatto di velocità: i blog sono vicini ai cittadini, ricevono da loro e li diffondono, notizie, opinioni, commenti, immagini, filmati, denunce; il giornale è distante.
I blog sono scritti da residenti (cioè da lettori), il giornale da cronisti che non vivono a Paderno Dugnano. I blog sono fatti a titolo gratuito da persone libere che non ricevono alcun compenso, i giornali sono scritti da professionisti stipendiati e comunque legati da un contratto di esclusiva a un editore che ha altri interessi. I blog sono espressioni di singole individualità e riflettono le idee, le opinioni, le scelte politiche e personali, gli interessi culturali e professionali dei loro titolari; il giornale è un’impresa collettiva che tende ad avere un linguaggio omogeneo e riflette le idee e le opinioni di un gruppo di professionisti che rispondono però in definitiva alla linea politica e giornalistica dettata dall’editore e garantita dal direttore.
Queste sono differenze fondamentali che si riflettono inevitabilmente sul prodotto “informazione”. Mentre i blog sono considerati un mezzo con il quale è possibile pubblicare le istanze, le notizie e le denunce di cittadini, comitati e associazioni, uno strumento di comunicazione accessibile dal basso, il giornale risponde sempre in definitiva a interessi istituzionali, cioè fa un’informazione dall’alto, quasi mai critica con il governo locale (naturalmente se non confligge con la politica e gli interessi dell’editore), di cui è sempre felice di pubblicare qualunque comunicato a volte dando spazio spropositato a delle non notizie o a rilanciare con titoli o articoli enfatizzati oltre il lecito, campagne mediatiche orchestrate dagli stessi amministratori locali contro le opposizioni.
A fare le pulci al potere comunale, a rivelare la sua nudità, la sua arroganza e i suoi errori, sono quasi sempre solo i blog che oggi hanno cominciato a fare le pulci anche al quotidiano locale, a controllare e giudicare la qualità della sua informazione, la correttezza o meno di titoli e articoli; e questa è una cosa che i lettori cominciano a notare. Insomma il ruolo di mediatore tra la cronaca e i cittadini non è più esclusiva del giornale di carta. Questo deve cominciare a fare i conti con la concorrenza dei blog, che smentiscono le notizie pubblicate e commentano i commenti, opponendo fatti a fatti, notizia a notizia, opinione a opinione. Tempo fa per descrivere lo scenario economico attuale un economista diceva che “il mondo è diventato piatto” nel senso che sono sparite le barriere fisiche tra Paesi ricchi e Paesi poveri e la competizione è diventata totale. Questo vale anche per l’informazione dove le alte barriere finanziarie, tecnologiche e industriali che un tempo separavano i produttori-mediatori professionali della notizia dai consumatori-lettori sono crollate.
Oggi il lettore, se vuole, grazie al web può diventare editore di se stesso, fare informazione e opinione rivolgendosi alla sua comunità, conquistare consensi e influenzare le idee e le scelte dei suoi concittadini, liberamente e senza dipendere da nessuno. Giornali e blog si scoprono così ad armi pari, anzi impari, perché mentre il giornale per raccogliere notizie, stamparle e andare in edicola, ha bisogno comunque di molti soldi e tutti i giornali sono finanziati dalla Stato perché diversamente fallirebbero e dunque dipendono dal potere, i blog sono mossi solo dalle idee, dal desiderio e dalla passione civile dei loro proprietari. E idee, passione e desiderio non sono carta o inchiostro: sono forze della natura.
Nessun commento:
Posta un commento