venerdì 24 dicembre 2010

Regalo di Natale: il futuro di Paderno è lento o rock?

A volte sotto l'albero di Natale, si trovano dei regali inaspettati e per questo molto graditi. Quest’anno un bel regalo me l’ha fatto Simone Carcano, un giovane elettore di Alparone, un innovatore deluso in cerca di progetti da condividere, con il quale ho ricominciato a dialogare su Padernoforum. Egli, a commento dell’intervento critico svolto in consiglio comunale dell’ex sindaco Massetti sul bilancio triennale delle opere pubbliche presentato dalla giunta, mi ha scritto:
“Quindi per Massetti futuro è sinonimo di piste ciclabili, ampliamento dei parchi e della piscina comunale, collegamento tra le due Cave e orti comunali?? Buono a sapersi.
Diciamo allora che è un proiettarsi nella propria terza età: andare a coltivare l' orticello, farsi due vasche in piscina attraversando le due cave, a cavallo dell'immancabile bicicletta. Futuro è ben altro”.
Ben altro? Slurp, a fronte di questa affermazione impegnativa che presupponeva l’esistenza di una visione, ho preso la palla al balzo e gli ho chiesto se mi poteva spiegare meglio cos’era per lui “futuro”. Quali cantieri aprire in città, a quale opera o serie di opere dare priorità? E Simone mi ha risposto così:
“Il primo fattore che mi viene in mente sono i collegamenti: superstrade e autostrade, ma anche mezzi pubblici: treni e metropolitane. Un esempio è quello che Raffaele Cattaneo sta facendo da anni in Regione Lombardia. Per questo, fa sorridere l'intervento di Massetti che accanto a futuro nomina la bicicletta, da quando Alparone dal primo momento ha sempre nominato la metropolitana, che viene ancora prima della bicicletta e della metro tranvia”.
Metropolitana contro bicicletta, sarebbe questa l'alternativa che ha convinto i padernesi a “voltare pagina” nel 2009, dopo 15 anni di sostanziale buon governo del centro sinistra? Una visione “metropolitana”, autostradale e veloce del futuro della città, sarebbe stata giudicata dagli elettori padernesi più interessante, stimolante e appetibile, della visione “slow”, ciclopedonale, con tanto verde e parchi, basata su servizi per il benessere urbano, proposta dal centrosinistra? Interessante ipotesi, sulla quale proprio la settimana scorsa abbiamo riflettuto davanti a una bottiglia di Talisker profumato di torba, io, Massetti e Crapuzzo, leader dei Verdi ed ex assessore al Territorio.
Per Simone l’idea di città di Massetti e del centro sinistra, fatta di orti, piscina, cava nord, viabilità dolce, biciclette, è quella di un villaggio per pensionati, mentre quella del centro destra espressa da Alparone, fatta di superstrade e autostrade, treni e metropolitane, sull’esempio di quanto sta facendo la Regione Lombardia, sarebbe la città del futuro.
Bene, se è così, credo che per la prima volta, grazie a questo intervento che ha messo saldamente con i piedi a terra il confronto delle idee, sia possibile a chi vuol ragionare sul futuro che ci aspetta, aprire un serio dibattito: Paderno deve essere una città lenta o una città rock? Grazie Simone, Buon Natale.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Arcari,

mi ha sorpreso trovare questo suo post che ho apprezzato, l'unica parola che non condivido è il "deluso".

Per essere deluso dovrei trovarmi alla fine di un'esperienza che è ancora molto lontana. A questo punto del percorso si possono fare solo riflessioni, ma è prematuro per aggettivi così categorici.

Il 2010 è stato un anno importante, un anno in cui passato l'entusiasmo iniziale si è iniziato a lavorare dalle fondamenta. Agli occhi di tutti, lo si può ammettere con sincerità e trasparenza è cambiato ben poco, camminando per strada tutto è uguale a prima. Però a ogni occasione si è cercato di dare un primo segnale positivo.

E' stato un anno difficile per i troppi 'imprevisti' che sono capitati e anche per le disgrazie inaspettate. Quelli che definisco 'imprevisti' sono troppo grandi per essere nati e usciti alla luce del sole in un anno e mezzo. Sto parlando della Rho-Monza, per la quale chi vi lavora in prima linea sembra quasi lo faccia per interessi personali, sia essi provenienti dal mondo politico, sia 'new entry' nello scenario locale; dell'inceneritore, della mafia, dove ora abbiamo anche le vittime sacrificali che scrivono letterine per far vedere quanto sono stati bravi. Senza dimenticare la crisi economica. Paradossalmenre dopo anni di sperpero, ora bisogna amministrare andando a contare le monetine di rame.

Il 2011 lo guardo con speranza, in cui finalmente una volta ultimate le fondamenta si riuscirà a dare qualche segnale concreto a chi guarda questo grande cantiere stando sul ciglio della strada, a chi non vedendo quanto fatto nel sottosuolo potrà ritrovare l'entusiasmo iniziale e magari catturando l'interesse di chi non ha mai prestato la propria attenzione.

Non mi sento "deluso" della mia scelta e l'ultima occasione in cui ho avuto conferma della strada presa è stato giovedì sera. Occasione nella quale il mio Sindaco e il suo Assessore al Bilancio hanno rappresentato al massimo il mio pensiero in Consiglio Comunale.

Colgo l'occasione per augurare a Lei e a tutti i suoi lettori un Natale di speranza e serenità.


Simone Carcano

carlo arcari ha detto...

Simone, parliamo del futuro. I tuoi giudizi sul 2010 e sul lavoro della "tua" giunta mi interessano meno anche perché sono inutilmente polemici e contrari ai fini del dibattito che a me interessa e credevo anche a te. Dire che Ferruccio Porati si sta dando da fare con il Comitato Rho-Monza per fini personali è francamente poco natalizio per non dire ignobile. Non farmi pentire subito di averti preso sul serio. Buon Natale

Anonimo ha detto...

Mi pare ovvio che F. Porati faccia tutto per interessi personali, sta cercando di salvare la sua famiglia, la sua casa e la sua salute.
AndBar

Gianni Rubagotti ha detto...

C'è un dato di fatto: chi è in pensione oggi non ha bisogno ogni giorno di spostarsi di molti chilometri e pul farlo nell'orario che vuole. E' così però perché c'è gente che va al lavoro imbottigliata nel traffico o in mezzi come le Ferrovie Nord per cui sento lamentele di sovraffollamento dei vagoni, questa gente col suo stipendio forse pagherà la sua pensione ma di sicuro mette soldi per le varie cassa integrazione e paga le pensioni di oggi.

Non so se è rock o lento cercare di aiutare queste persone, so che Cuore aveva ragione negli anni 90 quando scriveva che i giovani essendo diventati di meno a causa del calo demografico erano diventati una minoranza ed erano trattati in quanto tale.

Anonimo ha detto...

In quelo che ha detto Simone, a commento dell'intervento di Massetti,non ci ho trovato niente di nuovo,
infatti, chi fa parte del Centro Sinistra Padernese, ha, per ben 14 anni, puntato sul miglioramento della qualità della vita dei propri concittadini.
Quelli della sponda opposta, prediligono,la qualità degli interessi dei poteri forti!!!

Desidero inoltre, augurare un sereno Natale, a Ferruccio e Famiglia,(Grande Stefania!)per quanto, in maniera assolutamente DISINTERESSATA, stanno facendo, per il bene della nostra comunità.

Ferruccio,segnati questa frase, più che mai appropriata ed attuale, "Passa oltre e non ti curar di loro"

Buon Natale a tutti,
Flavio Mariani

carlo arcari ha detto...

Cari amici, non facciamo polemiche, prendiamo da Simone lo spunto interessante che è questo: il futuro che i padernesi immaginano è quello slow che il centrosinistra ha preseguito per tre lustri, anzi dai tempi del sindaco Strada che ha realizzato la cava Nord e il Parco Toti, o quello autostradale e metropolitano, sognato (non realizzato) da Alparone? Dietro la scelta popolare di votare a destra due anni fa c'è anche un cambio di di visione di questo tipo? Basta con l'ambiente lento, si all'asfalto rock?

Anonimo ha detto...

avrei voluto rispondere alla lettera che il sindaco ha scritto a babbo natale (dopo essermi fatta una dose di insulina)ma colgo l'occasione dell'articolo di Arcari per dire che Paderno vorrei:
ho 37 anni e non so se definirmi vicino alla pensione o no
vorrei poter girare in bici o a piedi con i miei bimbi senza rischiare
vorrei poter dire che a Paderno non ci sono fabbriche che non rispettano le regole di sicurezza
vorrei garantire ai miei figli dei luoghi educativi dove possano trascorrere il loro tempo extrascolastico o almeno poter scegliere se andarci o meno
le strade mi sembrano sufficienti forse un pò tenute meglio
vorrei anche che paderno diventasse più bella meno sporca
La mia è proprio una città diversa da quella che ha in mente questa amministrazione

Anonimo ha detto...

Signori, io ho parlato in maniera generica, l'unico nome che è stato fatto è scritto da Arcari.

Porati non lo conosco, a parte per uno scambio di battute durato una scalinata. Tempo troppo breve per farsi l'idea di una persona.

Detto ciò, il mio Bilancio 2010 tenevo a farlo dato che mi è stato attribuito l'aggettivo di "deluso".

Ma torniamo a parlare del futuro di Paderno che è molto più utile e interessante.


E poi è Natale: facciamo finta di essere tutti più buoni. ;)


Simone Carcano

carlo arcari ha detto...

Bene Simone, prendiamo atto che non ti riferivi a Porati quando hai scritto "Sto parlando della Rho-Monza, per la quale chi vi lavora in prima linea sembra quasi lo faccia per interessi personali, sia essi provenienti dal mondo politico, sia 'new entry' nello scenario locale". Un'altra volta fai nomi e cognomi così non ci sono equivoci. Comunque ti ringrazio dello spunto perché la tua visione del futuro rock e autostradale di Paderno è alternativa a quella mia e di altri che vorrebbero invece una città più slow e verde. Discutiamo dei pro e dei contro, degli utili e delle perdite, di questi due modelli prima di dire se una visione è meglio dell'altra.

Giovanna B. ha detto...

Secondo il mio modesto parere ognuno di noi sogna una città bella ,pulita, con collegamenti anche veloci ovvero una città atta a soddisfare i bisogni che partono dall'infanzia alla terza età....forse il giusto stà sempre nel mezzo non troppo slow non troppo rock ma direi pop...ho visto solo miglioramenti dal 1990.Ricordo la
schifezza che c'era al posto della biblioteca Tilane (ormai punto d'incontro importante x molti),la mancanza di piste ciclabili che sino a qualche anno fà impediva un giretto in bici a grandi e piccini,i parcheggi non a pagamento (nella zona municipio)che rendevano impossibile utilizzare l'auto in situazioni di emergenza xchè perennemente occupati, la p.zza del mercato fatiscente x anni ....sicuramente si è speso molto e ancora molto c'è da fare ...staremo a vedere...
intanto auguro a tutti un felice Natale ed un fantastico 2011

Anonimo ha detto...

Caro Carlo

Sto seguendo e apprezzando il confronto in questi interventi sulla Città e mi sono fatto alcune riflessioni personali che mi permetto di condividere sinteticamente con te e con gli ospiti del tuo blog.

La prima riflessione è stata: a chi dovrebbero essere destinate le proposte per la Città ? La risposta mi sembra evidente: ai cittadini, ma non esiste una sola categoria di cittadini, già l’intervento di Gianni Rubagotti evidenzia come categorie diverse possano avere esigenze diverse in un sistema di relazioni e di interessi complesso.

Ho cercato quindi di riflettere su cosa farebbe comodo a me: persona di una certa età, sposato con figli, libero professionista, automobilista, con specifiche esigenze di mobilità, di scuola per i figli, di tempo libero, uguali a molti e diverse da moltissimi altri.

Ed anche in questa riflessione ciò che salta all'occhio è la complessità: non esistono solo categorie diverse di cittadini ma ogni singolo cittadino vive contemporaneamente ruoli diversi, in gruppi diversi , con esigenze diverse a volte anche in contrasto tra loro.

Ho fatto allora un’altra riflessione (assolutamente personale): cosa rappresenta per me la mia Città ?
La risposta che mi sono dato è che la mia Città è il luogo dove ritornare, il luogo dove sta la mia casa e la mia famiglia ma anche dove stanno le mie comunità (amici e sodali) e i miei interessi personali.

La prima esigenza è quindi che la mia Città sia vivibile, godibile e sicura e naturalmente avere tempo sufficiente per poterla vivere e godere.

Meglio quindi lavorare vicino piuttosto che lontano, avere infrastrutture moderne ed efficienti piuttosto che strade intasate dove passare parte gran parte del tempo in coda, meglio avere negozi di prossimità che dover prendere l’auto anche solo per comprare il pane, meglio avere più spazi verdi, biblioteche, teatri, luoghi di incontro, meglio avere tante associazioni; sportive, culturali, sociali dove trovare altri cittadini con cui condividere passioni e interessi e creare comunità reali.

Parlando di mobilità non sarei quindi contrario pregiudizialmente alle grandi infrastrutture né le contrapporrei “tout-court” alle piste ciclabili, sono esigenze che esistono contemporaneamente all’interno di quel sistema complesso rappresentato dalla Città anche all’interno delle relazioni con le città vicine, ma qualsiasi scelta venga fatta deve essere sostenibile e condivisa.

La questione è piuttosto identificare in modo chiaro un progetto globale, con una visione il più possibile chiara di come vogliamo la nostra Città nei prossimi anni, con delle priorità di obiettivi e di realizzazioni, un progetto fatto partendo dalle esigenze e dalle richieste dei cittadini e non da considerazioni di bilancio o peggio da vincoli imposti e non condivisi con tutti.

Felice Anno Nuovo
Oscar Figus

Anonimo ha detto...

Viviamo su un pianeta che va esaurendo le sue risorse naturali, quindi dovremmo cercare di contenere i nostri consumi e rivedere i nostri stili di vita.
Io Paderno la vorrei più verde, con ancora più piste ciclabili, con più rispetto verso i cittadini più deboli come bambini, anziani e disabili, si, ma anche meglio collegata non solo a Milano, ma anche ai paese limitrofi, con meno autostrade, e dove fossero necessarie possibilmente interrate o addirittura lontane dai centri abitati, e più collegamenti pubblici.
I mezzi pubblici, meglio se su rotaia, dovrebbero essere frequenti, puntuali, puliti, accessibili ai disabili, con servizi igienici funzionanti e non da paese del terzo mondo.
Perchè costruire nuove autostrade, sapendo che il petrolio sta per finire, tempo 50 anni, e che quindi resteranno come cattedrali nel deserto, e non investire le stesse risorse per dare una viabilità più eco-compatibile e fruibile meglio da tutti?
Non credo che certe questioni siano di destra o di sinistra. E' una questione di buon senso e di lungimiranza, anche a tutela dei nostri figli e dei nostri nipoti.
In fondo a chi conviene segare il ramo sul quale siamo TUTTI seduti?
Buon anno a tutti.
Lea.

Emiliano ha detto...

Mi inserisco, peccando forse di modestia, tra coloro che si stanno impegnando in maniera assolutamente INTERESSATA sul fronte Interramento e No Inceneritore.
Lo faccio, in primis, per cercare di garantire un futuro migliore alle persone, TUTTE, ai miei amici, ai miei familiari e a me stesso e poi perchè vorrei che in futuro, al posto di Penati o Podestà, ad esempio,, ci potesse essere un NOSTRO rappresentante che dia la precedenza alle reali esigenze delle persone e poi, eventualemnte, a quelle degli APPARATI di partito. Del resto all'età di 39 anni la delega in bianco non la consegno + a nessuno. Preferisco rimboccarmi le maniche e fare in modo di costruire il futuro, che vorrei.

Anonimo ha detto...

Troppi interventi coinvolgenti i comuni dipendono da istituzioni sovracomunali;provincia,regione,governo centrale, specialmente per quanto riguarda viabilità, trasporti e certe infrastrutture sulle quali poco si può,anche a livello di amministratori locali, influire se non con qualche,seppur vigorosa,inefficace protesta.Vedi,eventuale termovalorizzatore, concessione di attività di smaltimento rifiuti speciali,riqualificazione Rho-Monza.Dove invece siamo ancora in tempo a dibattere, esprimere opinioni,dare suggerimenti con la possibiltà di venire ascoltati è il PGT di Paderno Dugnano(piano del governo del territorio)in preparazione presso gli uffici competenti del comune,sotto la guida dell'assessore all'urbanistica Gianluca Bogani.
Al riguardo ,Come presidente della delegazione di Paderno Dell'Unione Commercianti,ho organizzato per la sera del 14 Gennaio 2011 presso l'Auditorium Tilane alle ore 21, una conferenza sul tema.Presenti tre relatori,di cui uno, architetto dell'Unione commercianti per quanto riguarda gli aspetti specifici dello sviluppo delle attività commerciali,il sindaco il vicesindaco nonchè assessore all'urbanistica.
L'invito è stato rivolto ad architetti,ingegneri civili,geometri,associazioni, attività produttive e commerciali etc.
Non so se il Blog si può occupare di promozione, nel caso mi sarebbe di aiuto nel publicizzare ulteriormente l'evento.
Pierino Favrin

Anonimo ha detto...

Caro Arcari,
mi permetto di intervenire dicendo che non c'è una visone migliore dell'altra. Mi sembra però che ci sia la necessità di discutere dell'argomento avendo un minimo di competenze in materia e questa giunta non mi sembra abbia dimostrato di averne.
Parlare di rock o slow è troppo semplicistico; questa città non è il centro del mondo ma la periferia di una conurbazione diffusa che diventa sempre più difficile da gestire. La mancanza di una visione più grande come la "città metropolitana" non ha permesso di fare programmazione su scala più ampia capace di prevedere gli sviluppi di un territorio non più Milanocentrico.
La parola magica deve essere "sistema integrato", ma alla base devono esserci studi precisi non semplici parole da campagna elettorale.
Le piste ciclabili sono necessarie come le strade o le ferrovie ma è necessario cercare un nuovo equilibrio che non si trova con la politica del "ci penso io" ma con una seria programmazione su tempi lunghi.
Grazie e buon anno
G. Notaro

PS: inviterei i cittadini a smetterla di pensare alla metropolitana come la panacea di tutti i mali anche perchè nell'unico strumento di programmazione attualemente in approvazione, cioè il PGT di Milano, non c'è alcuna traccia di un prolungamento fino a Paderno