mercoledì 19 maggio 2010

Consiglio comunale: squallori in video (in differita)

A partire dalla seduta di questa sera, 18 maggio, il Consiglio Comunale è online. In diretta, comodamente da casa tua, sarà possibile ascoltare gli interventi, cliccando sul link di seguito riportato. Un servizio innovativo che risponde alla necessità di rendere l'agire amministrativo più trasparente e soddisfare il bisogno di partecipazione dei cittadini alla vita politica locale. Alcuni giorni dopo la seduta, è possibile rivedere il video del Consiglio Comunale.
Il Sito comunale da ieri annuncia la novità tanto attesa: la trasmissione audio-video delle sedute del Consiglio Comunale che i cittadini potranno d'ora in poi gustare “comodamente da casa” davanti al computer. Forse per questo ieri sera nell’aula del palazzo comunale non c’era quasi nessuno se si esclude una nutrita claque di amici e parenti dei due nuovi assessori nominati da Alparone venuti ad applaudire i due figli della lottizzazione partitocratica scatenata dai conflitti interni alla maggioranza che anche a Paderno Dugnano stanno emergendo tra Lega e PdL. Naturalmente chi è rimasto a casa non ha potuto vedere in diretta nulla. I link indicati sul sito comunale infatti rimandano per ora a pagine vuote. La presenza della telecamera però, come molti avevano temuto, ha avuto un effetto nefasto sul già basso livello del dibattito politico che ieri sera ha toccato livelli di infimo squallore. Del resto all’ordine del giorno c’era un unico punto: la nomina dei due ragazzi della kinder division verde-azzurra, il “kagemusha” Alberto Ghioni e la “first sciuretta” Laura Caldan, essendo l’approvazione della modifica dello Statuto Comunale sulla cancellazione del Difensore Civico, una pura formalità.
Pur avendo molto tempo a disposizione, di tutti i problemi e le emergenze che la città ha di fronte, non si è fatta parola, gli operai licenziati senza lavoro e senza reddito, non hanno meritato nemmeno un accenno. Come sempre il peggiore della serata è stato il sindaco che ha approfittato della registrazione Tv per ripetere a beneficio del video tutte le accuse e gli insulti al centro sinistra che abbiamo dovuto ascoltare nel corso dei suoi primi 12 mesi di sedicente governo. Un segno di grande novità.

 Ma andiamo per ordine. Dopo la presentazione, i due neo nominati hanno brevemente svolto il compitino dichiarando le loro intenzioni programmatiche: kagemusha Ghioni dopo aver dichiarato che è sua intenzione “ripartire dal lavoro fatto negli ultimi 15 anni”, omaggio palese (e politicamente significativo) alla consigliera ed ex assessora alla partita, Carla Pedretti, assente, ma presente in spirito, ha annunciato per metà giugno un grande workshop di tutte le associazioni di volontariato della città; sciuretta Caldan invece ha enumerato la lista della spesa della non politica giovanile padernese alla quale intende dare risposta con solidi rimedi padani.
Il dibattito che ne è seguito è iniziato subito in modo ridicolo. Cerioni dell’IdV con il suo proverbiale incerto eloquio, ha citato la crisi Lares, chiamando l’azienda con il suo nome “storico” di Lares Cozzi che però non corrisponde alla attuale ragione sociale. Pertanto il presidente Papaleo lo ha richiamato e gli ha chiesto di correggere l’errore nominando bene l’azienda perché, ha detto: "della registrazione televisiva sono io il responsabile”. Il capogruppo PD, Marco Coloretti, è intervenuto con un discorso giocato tutto sull’ironia (vedi comunicato) affermando che due nuovi assessori sono “meglio del niente fatto finora” e sottolineando la caduta di stile di nominare assessore la figlia del capogruppo della Lega. Imbarazzata e un po’ patetica la risposta del papà-capogruppo il quale ha affermato “Non eravamo d’accordo con l’allargamento della giunta e abbiamo contestato questa decisione, ma il sindaco ci ha convinto che il passaggio era necessario. E’ stata una scelta sofferta, ma i cittadini la apprezzeranno”. Poi ha affermato che la nomina non è stata una sua decisione, ma del direttivo provinciale del partito, “perché mia figlia era militante della Lega prima di me”.
Il sindaco Alparone non ha deluso. Il suo primo intervento davanti all’obiettivo è stato un riassunto delle puntate precedenti, una sequela di frasi contenenti i suoi mantra il cui legante era il termine “manuale Cencelli” imparato chissà dove e usato a sproposito quattro o cinque volte. Ha esordito dicendo che si vedeva bene come in campo ci fossero due modi di fare politica, il suo che affermava essere “il nuovo” e quello dell’opposizione irrimediabilmente “vecchio”. Insomma, presentava una lottizzazione spartitoria delle cadreghe, resa necessaria dalle liti della sua maggioranza, e accusava l’opposizione di aver usato in passato il “manuale Cencelli” (metodo spartitorio delle cariche in uso nella vecchia Democrazia Cristiana). E poi ha ritirato fuori la solita storia dei “disastri” che la sua giunta avrebbe ereditato, delle opere non finite (la biblioteca, cioè la cosa più importante e di valore che la città ha ricevuto in dote dal centrosinistra), delle centinaia di migliaia di euro spesi per un PGT che non si è fatto. Dimenticando di dire che il PGT è stato imposto a una città, che aveva già fatto il suo Piano Regolatore, da una legge voluta dalla destra in Regione Lombardia su misura per il Comune di Milano, governato dalla destra. Dimenticando anche di dire che i tre documenti base del nostro PGT non approvato: il Documento di Piano, il Piano dei Servizi, la Valutazione Ambientale Strategica, sono disponibili e non dovranno venire rifatti. Accuse infondate e velenose lanciate solo per nascondere la vergogna di chi non riesce nemmeno a fare la manutenzione dei marciapiedi e a portare a termini piccole opere stradali come quella di via Toti.
Chiusa questa pagina penosa se n’è subito aperta un’altra, quella della cancellazione della figura del Difensore Civico che necessita di una variazione dello Statuto comunale. Naturalmente l’opposizione è contraria a questa rimozione e non presta i suoi voti che sono necessari (maggioranza dei due terzi) nelle prime due votazioni per approvare la modifica. I capigruppo della minoranza hanno confermato la dichiarazione di voto contrario e il capogruppo del PdL, “lotta continua” Rimoldi, ne ha approfittato per dare il meglio di sé, affermando che l’opposizione negava il suo voto “solo per incassare il gettone di presenza” delle due sedute in più. Una esibizione tanto più inqualificabile perché sapeva che i consiglieri della minoranza, così pubblicamente insultati, non avrebbero potuto a termini di regolamento prendere la parola e ribattere sbattendogli in faccia i 25 euro del loro gettone. Dopo di che tutti a casa fino al 26 maggio. Per fortuna non c’era la diretta.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Intanto vi rode che Alparone con la sua "kinder division" ha vinto, siete stati battuti dal futuro di domani. Qualche riflessione la farei.

carlo arcari ha detto...

La riflessione che faccio io è che la giunta sta velocemente declinando se è ridotta dopo neanche 12 mesi a tirare dentro figli (leghisti) e figliocci (oratoriani) nella speranza di garantirsi, non il futuro, ma la sopravvivenza.

Anonimo ha detto...

...precisazione per gli ignoranti, nel senso che ignorano, il capogruppo caldan è in lega da 2 anni, la laura da 10,qua il nepotismo lo vedono coloro che sono in malafede,perchè un capogruppo non è un senatore o un ministro valà che anche voi avevate 8 assessori beh servono e costano POCO chi costa sono i DIRIGENTI e su quello rifletterei comunque W LA KINDERDIVISION!!! i giovani di sinistra invece non fanno nulla per colpa delle loro dirigenze ipocrite che non li lanciano non li promuovono e non rinnovano riflettete amici, riflettete.

Anonimo ha detto...

Forse la new entry è una persona valida ma non c'erano le condizioni per la sua nomina vista la stretta parentela col capogruppo in Consiglio.

Secondo me è normale che per un po'l'opinione più diffusa sia quella di considerarla una raccomandata...poi via via questa cosa dovrebbe venir meno se il soggetto in questione dimostra la sua validità.

Non si puo' parlare di nepotismo solo se il parente è palesemente stupido come il figlio di Bossi.



Baraviera Aris

carlo arcari ha detto...

Sciuretta Caldan si è iscritta alla Lega a 17 anni quando ancora faceva le superiori? E' lei dunque la dirigente della Lega a Paderno Dugnano? Bene a sapersi, ma allora è lei che ha voluto il padre capogruppo in consiglio comunale? Comunque la si rigiri questa storia resta un affare di famiglia.