giovedì 25 marzo 2010

Maggioranza e opposizione (assente Alparone) unite contro l'inceneritore

Una delibera del Consiglio Comunale da votare all'unanimità contro la costruzione a Paderno Dugnano (in tutto il territorio) di un inceneritore. Questa, dopo due ore di discussioni con scambio forzato di battute velenose tra le parti, ma anche di interessanti notizie sull'iter dell'intera vicenda che ha diviso aspramente per tre mesi la politica cittadina, è stata la conclusione positiva della Commisione Capigruppo che ha deciso questa sera di portare in aula il 31 marzo un documento comune che compatta dietro al "No" all'inceneritore, tutta la città. Forse è il caso che chi continua a fomentare inutili polemiche sull'argomento e ad accusare l'opposizione di strumentalizzare l'argomento a fini elettorali si dia una regolata (qualcuno per favore avvisi Alparone) perché la politica si è accodata finalmente ai cittadini con una decisione che chiude (come per la Rho-Monza) la prima fase di contrapposizione aspra tra governanti e governati.
La riunione era cominciata con le dichiarazioni di Coloretti, capogruppo del PD e dell'ex sindaco Massetti, che in sostanza dicevano di essere disposti a votare la proposta di delibera consigliare della maggioranza se questa avesse tenuto contro dei rilievi della minoranza, tesi a rafforzare l'efficacia dell'atto inserendo e specificando meglio e in modo più rimarcato le ragioni della contrarietà al progetto, anche per evitare che in futuro si possa ripresentare il problema.

In pratica si tratterebbe di inserire nell'atto da votare all'unanimità in Consiglio Comunale, considerazioni quali 1) non si può degradare ulteriormente una zona, un quartiere, una città che hanno urgente bisogno di venire riqualificati e risanati. 2) la sua localizzazione insiste su un’area già considerata a rischio salute per la qualità dell’aria che verrebbe ulteriormente inquinata dalle emissioni dell'impianto e da quelle di centinaia di camion addetti al trasporto quotidiano dei rifiuti. 3) il territorio del Nord Milano è fortemente urbanizzato e un inceneritore si troverebbe sempre  a poca distanza da scuole, abitazioni, servizi, pubblici e privati che verrebbero fortemente danneggiati; 4) il Piano provinciale dei rifiuti stabilisce che a fronte all'eventuale esigenza di aumentare la capacità di smaltimento si deve ampliare quella degli impianti già esistenti in Provincia e non costruire nuovi inceneritori. 6) dovere di un pubblico amministratore è salvaguardare e migliorare il livello di qualità dell’ambiente in cui vivono i cittadini amministrati e non peggiorarlo come invece oggettivamente avverrebbe.
La maggioranza con in testa Bogani, Rimoldi e Papaleo ha accettato la modifica del documento e due consiglieri che li avevano presentati, Anelli già da febbraio e Delizi nei giorni scorsi, hanno deciso di ritirare i loro ordini del giorno sull'argomento per consentire questa conclusione unanime che va nell'interesse della città. La vicenda, insomma, è lungi dall'essere finita, ma intanto si può sottolineare che questa prima conclusione positiva è stata favorita principalmente dalle migliaia di firme raccolte dai cittadini e dai comitati spontanei che si sono moltiplicati sul territorio mobilitando migliaia di persone residenti in cinque comuni. Una mobilitazione che adesso deve continuare per costringere i politici a fare il loro dovere e rappresentare più e meglio di quanto hanno fatto finora la volontà degli elettori.

Nessun commento: