lunedì 15 febbraio 2010

Paderno-Italia: la politica è scaricare la crisi sulle famiglie

Paderno-Italia. Quante similitudini nei comportamenti. Quando Alparone e la sua giunta di fronte a un problema affermano: "noi non c'entriamo, la colpa è dei governi del centro sinistra" non manifestano solo incapacità e totale mancanza di idee, ma applicano diligentemente una direttiva politica decisa ai massimi livelli. Basta vedere quello che combinano a Roma sulla Scuola per capirlo con chiarezza.
Il governo Berlusconi ha un miliardo di euro di debiti con gli istituti scolastici italiani e se ne frega, anzi sfotte. ''Il Governo  non risponde nel merito alla nostra interpellanza parlamentare sul credito di un miliardo di euro vantato dalle scuole nei confronti dello Stato e sugli effetti nefasti della recente nota ministeriale per la compilazione dei bilanci delle scuole" dice Manuela Ghizzoni, Capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, sottolineando come "le parole del Governo vogliono coprire l’intenzione evidente di non restituire alle scuole quanto dovuto e dimostrano malafede nel tentativo di attribuire al Governo Prodi la difficilissima condizione finanziaria degli istituti che, dati alla mano, è invece da attribuirsi al Governo Berlusconi. Tra il 2002 e il 2006, infatti, sono stati progressivamente decurtati i trasferimenti delle risorse alle scuole. Una condizione incancrenita poi dalla politica dei tagli del duo Tremonti Gelmini che oggi mette in discussione lo stesso pagamento delle supplenze, il funzionamento amministrativo e didattico e, addirittura, i servizi di pulizia e di sorveglianza degli istituti".
In pratica il governo risponde alle richieste dicendo biecamente ai dirigenti scolastici: ‘arrangiatevi, quel poco che vi diamo lo potete spendere come volete, anche in violazione dei vigenti regolamenti di bilancio, e gli eventuali buchi per far fronte all'ordinario funzionamento potete coprirli con le risorse che recuperate da altri soggetti, magari dai genitori’. I contributi volontari dei genitori, nella previsione di Tremonti e Gelmini, sono assimilabili ad una vera e propria tassa sulla scuola. E poi dicono che "non mettono le mani nelle tasche degli italiani".

Come si vede, fatte le debite proporzioni è quello che accade anche a Paderno, dove il Comune guidato dalla destra aumenta le tariffe delle mense scolastiche, del pre e post scuola, per risparmiare abbassa i caloriferi nei fine settimana, facendo così ricadere gli effetti dei tagli decisi a Roma direttamente sui bilanci delle famiglie e sulla pelle di scolari e insegnanti, tentando per di più di dare la colpa "alle passate amministrazioni".
Il Partito Democratico non accetta questa situazione e l'11 Marzo ha deciso di promuovere nelle piazze italiane una giornata nazionale di mobilitazione per la difesa della scuola pubblica. Imoegnamoci per fare una manifestazione anche a Paderno Dugnano, contro gli aumenti delle tariffe dei servizi scolastici. "Chiediamo all'amministrazione non di diminuire, ma di aumentare il numero di fasce di reddito - dice Oscar Figus, coordinatore del PD padernese -, di favorire il passaggio ad una fascia inferiore, con procedura straordinaria, già nell’anno in corso senza aspettare il nuovo ISEE; per chi perde il lavoro, per chi va in cassa integrazione, per chi documenta una situazione di difficoltà economica".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nonostante il governo continui a osannare le proprie iniziative per combattere la crisi, guardandosi attorno francamente non se ne vede traccia.Ammortizzatori sociali? La cig non è un'invenzione del governo attuale, salvare le piccole imprese? non mi risulta che si sia fatto niente di concreto per facilitarne l'accesso al credito, tant'è che continuano a chiudere. Anche per le famiglie, il tanto sbandierato blocco dei mutui (seppure non sia stato ancora definito quanto verrà a costare l'aver usufruito di questa "agevolazione" alla fine dell'anno di sospensione)si è rivelato funzionare solo parzialmente infatti anche l'aver saltato il pagamento anche di una singola rata di mutuo ha pregiudicato per moltissime famiglie in seria difficoltà, la possibilità di usufruire della sospensione. Le scuole pubbliche sono state fortemente penalizzate dai tagli e le tasse scolastiche hanno visto un'incremento generale al contrario invece di alcuni istituti privati.
I licenziamenti in massa continuano ad essere all'ordine del giorno e i lavoratori sono costretti a salire sui tetti per difendere il posto di lavoro.Insomma un impatto disastroso per le famiglie, tant'è che perfino il papa ha esternato la sua preoccupazione al riguardo.

Alessandra