A 24 ore di distanza come reagisce l’amministrazione di Paderno Dugnano alla notizia clamorosa dell’arresto dell’ex titolare di Metalli Preziosi-Lares, accusato dalla Magistratura e arrestato per gravi reati commessi ai danni delle due aziende storiche della città e dei lavoratori? Per ora non si registrano reazioni o dichiarazioni ufficiali, solo due battute generiche del sindaco raccolte dalla stampa ieri a margine dell’assemblea dei lavoratori Lares durante la quale la Curatela ha confermato l’intenzione di avviare le procedure per la messa in mobilità degli operai (a sinistra nella foto di Emiliano Abbiati). Certo non può bastare come risposta e il Consiglio Comunale si deve riunire urgentemente, prima delle elezioni, entro la prossima settimana, con un Ordine del Giorno che metta al centro le azioni e le iniziative che il Comune può e deve fare per impedire che tutto il peso di questa brutta storia di criminalità economica ricada solo sulle spalle dei più deboli, cioè i lavoratori delle due aziende e le loro 258 famiglie. Sul tema del lavoro e della crisi occupazionale c’è già stato un Consiglio Comunale aperto tre settimane fa che si è concluso con una serie di proposte e di annunci di iniziative, a cui però non sono seguiti dei fatti. E’ invece necessario che delle azioni di sostegno ai lavoratori vengano avviate subito. Il Partito Democratico ha depositato ogg un'interpellanza urgente a firma del consigliere Antonella Caniato che chiede al sindaco di: “informare con urgenza il Consiglio Comunale in merito agli sviluppi di questa drammatica situazione, illustrare con quale progetto industriale l’amministrazione intende affrontare i problemi del futuro delle due aziende, anche alla luce del possibili nuovi imprenditori che si sono in modo diverso fatti avanti per rilevare e rilanciare le due realtà". Chiede inoltre di avviare da subito il promesso “Osservatorio sul Lavoro” come strumento del Consiglio Comunale per conoscere, comprendere e proporre eventuali misure di aiuto o supporto a lavoratori e aziende del territorio.
Il PD non si,limita però a chiedere, ma rilancia quanto aveva già proposto nel Consiglio aperto del primo di febbraio e cioè che a partire dalla Commissione Capigruppo, si lavori per la definizione di un Ordine del Giorno che dichiari gli interventi possibili che il Comune può fare, controllando che le proposte si traducano in politiche attive, chiare e fattibili sulle quali sembrano possibili ampie convergenze:
- l’Osservatorio permanente comunale anticrisi;
- mantenimento delle aree industriali e incentivi per il mantenimento e la crescita delle imprese;
- fondo anticrisi senza il segno meno;
- impiego di strumenti di formazione e orientamento lavoro per lavoratori (AFOL) e imprese (Milano Metropoli);
- interventi di sostegno ai lavoratori in crisi sul piano di accesso ai servizi (sgravi su costi scuola, casa, tariffe comunali);
- interventi per sgravare il peso della burocrazia per le piccole e medie imprese;
- capacità di fare rete orizzontale (politiche congiunte con amministrazioni comunali vicine) e verticale (pressioni e proposte verso Provincia e Regione);
- azioni verso il sistema bancario per facilitare l’accesso al credito delle imprese, soprattutto artigiani e subfornitori, e congelamento vero del debito per il lavoratore in crisi.
“E’ un elenco sommario in cui però le scelte più importanti e urgenti ci sono tutte, anche se in sintesi – osserva Marco Coloretti, capogruppo del Pd in Consiglio Comunale -, che deve diventare un cantiere aperto dentro il quale tutte le foprse politiche cittadine possano dare il loro contributo di intelligenza politica e solidarietà civile, perché ci si senta tutti parte di una storia collettiva che si chiama comunità di Paderno Dugnano.
1 commento:
Indipendentemente dalle parole, nei fatti il destino dei lavoratori Lares non sembra essere mutato. neppure gli ultimi avvenimenti (l'arresto di Astolfi, domiciliari per il commissario Castellano etc)sembrano influenzare o spingere le scelte dell'Aministrazione comunale che si è oramai attestata su una posizione di estrema cautela nei confronti del nuovo imprenditore, una posizione talmente cauta che nei fatti si traduce solo in uno sterile "aspettiamo e vedremo" che non produce proprio nulla.
I lavoratori sono ormai avviati alla messa in mobilità, l'azienda verrà presto smantellata e 130 famiglie subiranno il duro contraccolpo finale di questa vicenda. Poco importa se Astolfi è finito in carcere (chissà poi per quanto), i lavoratori pagheranno per tutto però a questo punto le responsabilita non saranno imputabili solo ad Astolfi, ma anche a chi ha scelto codardemente di non intervenire per paura di sbagliare. Si potrà sempre dire (tanto per cambiare) che è tutta colpa della precedente amministrazione.
Posta un commento