mercoledì 6 gennaio 2010

Giornalismo, mestiere difficile e pericoloso


(Ansa, 31 dicembre 2009) - “Il 2009 si chiude con un bilancio di 91 giornalisti uccisi nel mondo. Un record negativo superato solo nel 2006 e 2007 a causa della guerra in Iraq, che va attribuito in gran parte al sanguinario agguato organizzato contro i propri oppositori dal governatore della regione di Mindanao, alleato della presidente Arrao: 57 morti in tutto, di cui 30 giornalisti. La più grande strage di reporter mai avvenuta nella storia”. Lo afferma in una nota Stefano Marcelli, presidente di Information Safety and Freedom, l'associazione per la libertà di stampa nel mondo. Ma non ci sono solo gli uccisi: 33 sono stati giornalisti rapiti, 1.456 quelli aggrediti fisicamente, 570 i media censurati, 157 giornalisti fuggiti dai loro rispettivi paesi, 151 blogger e cyber-dissidenti arrestati, 61 blogger aggrediti fisicamente, 60 paesi colpiti dalla censura on-line”.
In Italia per fortuna le cose vanno molto meglio che in Iran, Russia, Filippine senza contare le zone di guerra, ma che anche qui da noi questo lavoro non è privo di rischi lo dimostrano i fatti.


Sono oltre duecento i giornalisti italiani che fra il 2006 e il 2008, hanno ricevuto minacce e intimidazioni per la pubblicazione di notizie sulla mafia, sul terrorismo o su episodi di estremismo politico. Una decina di loro vivono oggi sotto scorta.  Questi i dati principali di un Dossier elaborato da ‘’O2-Ossigeno per l’ informazione’’, un Osservatorio nato con lo scopo di monitorare il fenomeno delle minacce e intimidazioni rivolte ai cronisti nell’ esercizio della loro professione e di denunciare il clima di autocensura provocato anche dalla mancata percezione della gravità della situazione. Il caso dei cronisti italiani minacciati, costretti a vivere sotto scorta, a subire la censura o a rifugiarsi nell’autocensura ha una estensione e una rilevanza che sfugge anche a molti di noi giornalisti. La mancata percezione della gravità del fenomeno è infatti uno degli aspetti del problema. Quello del giornalista continua ad essere un mestiere difficile e pericoloso. Ricordiamocelo.

3 commenti:

Giovanna B. ha detto...

..si vanno meglio anche se c'è chi attenta continuamente alla libertà di stampa o pensiero...è un bene che dobbiamo difendere... tutti!
Giovanna B.

Anonimo ha detto...

GIOVANNA TI DOVREBBERO TOGLIERE LA PAROLA

carlo arcari ha detto...

caro Anonimo, perché si dovrebbe togliere la parola a Giovanna?