sabato 30 gennaio 2010

La mensa è un servizio pubblico, non una tv "on demand"

Ieri sera, in qualità di genitore, ero presente all'assemblea convocata dal Comitato Genitori del 1° Circolo  nella palestra della scuola De Marchi sul problema delle mense scolastiche. Ho assistito con vero piacere alla solenne "bastonatura" politica alla quale i due assessori intervenuti (al Bilancio e alla Scuola) sono stati sottoposti da parte dei cinquanta genitori presenti che li hanno assediati verbalmente per oltre due ore. E' stata una soddisfazione ascoltare le critiche mirate, convinte, precise e puntuali che sono state indirizzate ai due esponenti della giunta. I cittadini hanno contestato alla coppia Ruzzon-Tagliabue praticamente tutto quello che i due hanno detto, nel merito e nel metodo.
Hanno contestato gli aumenti delle tariffe delle mense, definiti ingiusti e inopportuni; ingiusti perchè eliminando una fascia intermedia ISEE hanno spinto tutti, abbienti e meno abbienti (12500 ISEE equivale a un reddito lordo annuo di  36 mila euro per 4 persone, che vivono in affitto) nella fascia tariffaria più alta, inopportuni perchè decisi in un momento di crisi pesante che tende a peggiorare.

Hanno contestato le modalità "offensive" di comunicazione scelte per informare all'ultimo minuto i cittadini e la decisione di cambiare le tariffe a dicembre, agganciandole a un calcolo Isee del 2008 e non del 2009. Hanno stigmatizzato l'idea di considerare la mensa scolastica un servizio "on demand" come una pay tv, da porre a carico dei soli utenti e non da sostenere con le risorse comuni della città come giustamente è stato fatto finora.
Quello che più mi è piaciuto è stato il discorso fatto da due genitori diversi che si dicevano preoccupati dal clima egoistico, da guerra tra poveri, che si comincia a respirare a Paderno da quando c'è questa giunta, rigettando l'invito a denunciare i genitori morosi venuto dalla Ruzzon e rifiutando le scuse accampate dall'assessore tipo: abbiamo scoperto una realtà che ignoravamo, non sapevamo come stavano le cose, eravamo in consiglio comunale, ma non conoscevamo, ecc. La pretesa ignoranza dei governanti è stata contestata e sbeffeggiata sonoramente: "non sapete niente però decidete questi aumenti senza informarvi e poi dite che studierete il problema?". Altri hanno sottolineato: "Dite che ci stavate pensando da luglio, ma allora perché avete deciso gli aumenti a dicembre e ci avete messo di fronte al fatto compiuto senza spiegare niente?".
Uno dei genitori ha detto testualmente rispondendo sempre all'assessore al Bilancio che ritiene ìngiusto far pagare anche ai 40mila padernesi che non usano la mensa il disavanzo del servizio: "Ma invece è giusto che il disavanzo venga coperto da tutti i cittadini perché la mensa scolastica è un servizio pubblico, cioè un patrimonio sociale che appartiene alla città e non un costo che il singolo utente si deve pagare interamente". Insomma ho avuto la netta percezione che la gente stia cominciando a capire che questa destra sta cambiando in peggio, con le sue idee pseudo liberiste, in realtà egoistiche e antipopolari, la qualità della vita di Paderno Dugnano e si propone di rompere il suo tessuto sociale improntato storicamente ai valori della solidarietà e dell'aiuto reciproco per la difesa del bene comune. "E' il significato della parola Comune che non capite" ha osservato un altro genitore e in questa frase ha condensato tutta la differenza che comincia a emergere tra il sentimento prevalente della città e la pratica della giunta di destra. Un fossato che è destinato ad allargarsi.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

sul totale del costo mensa gli intriti sono del 73% da parte delle famiglie e il restante 27% a AGES viene versato dal comune:
L'aumento ha solo spostato parte della quota famiglia da circa 60% al 73%.
Arcari spiegaci: dove bisognava prelevare o chi tassare per far fronte a oltre 400.000 Euro richiesti fatto da AGES?, com meno entrate ICI, meno entrate adiz. IRPEF (nonostante circa 3 anni fa radoppiato), meno oneri di urbanizzazione e chi ha le concessioni edilizie non paga e non inizia a costruire.

se sei capace dai tu la soluzione, non essere bravo solo a dire sempre no.

carlo arcari ha detto...

Ps. naturalmente bastava non votare Alparone e sicuramente le tariffe non sarebbero state aumentate in questo modo da una giunta di sinistra

Anonimo ha detto...

Ages, è una società, la cui proprietà è totalmente del comune, (Cioè è nostra)la passata amministrazione, per coprire la quota mancante, del prezzo del pasto, utilizzava gli utili delle farmacie comunali, anche loro gestite da Ages.
Questa scelta, prettamente politica, fu adottata per venire incontro alle asigenze delle famiglie.
Qualche anno fa, la giunta, per questioni legate al patto di stabilità, fu ad un passo dall'aumentare i famosi buoni, ma venne deciso di aumentare l'addizionale Irpef, per gravare in maniera più equa sui contribuenti.
Credo che questi amministratori, purtroppo, non sappiano assolutamente quale sia il significato della parola equo, ne tantomeno siano a conoscenza delle politiche verso le famiglie, tanto meno in periodi di grave crisi sociale come questi.
Per tornare ad Ages, va anche ricordato che, uno dei primi provvedimenti presi dal sindaco, appena insediato, è stato quello di "Invitare caldamente" a dimettersi a tutti gli amministratori di quella società, complimenti perciò anche ai nuovi
sudditi, per la sciocca decisione assecondata.

Flavio

Anonimo ha detto...

Flavio non capisco come fai a dire che aumentare l'addizionale IRPEF è più equo, per te pare giusto che persone che vivono con molto meno, rispetto alle famiglie che portano a casa due stipendi o se monoreddito stipendi di almeno da Euro 2.600 in su.
l'addizionale IRPEF colpisce anche lavoratori e pensionati (famiglie) con redditi inferiori a mille euro.
Locatelli di Paderno 7.0 ti ha definito persona capace e non faziosa, se lui la pensa cosi fate certamente una bella copia.

Arcari dici bastava non votare Alparone, sei proprio una persona faziosa e vuota.

carlo arcari ha detto...

Io sarà fazioso, ma tu che mi accusi di esserlo non sembri esente da faziosità. La tua parte è quella che considera le tasse insopportabili perché si applicano a tutti in modo progressivo, la mia invece le sopporta perché le ritiene l'unico strumento di giustizia e riequilibrio sociale. Dici che sono "vuoto" perchè considero Alparone un sindaco non all'altezza dei bisogni di Paderno? Rassegnati, perché siamo in molti a pensarla così e ogni giorno che passa il nostro numero è destinato a crescere.