Quattro dei sette giovani capodogli venuti a morire sulla spiaggia di Peschici nel Gargano sono stati uccisi da migliaia di sacchetti di plastica che avevano mangiato scambiandoli per calamari. La scoperta è stata fatta a seguito dell'autopsia eseguita sui corpi dei mammiferi prima della sepoltura. La morte di tutti e sette gli esemplari è riconducibile al fatto che i tre capodogli che non avevano ingerito oggetti di plastica abbiano seguito il capobranco andando come lui a morire sulla spiaggia. Questa storia deve farci riflettere seriamente. La questione del riscaldamernto globale che alcuni vogliono causato principalmente dall'attività antropica è al centro del dibattito scientifico e certezze assolute ancora non ce ne sono, ma i capodogli uccisi dagli shopper che ogni settimana compriamo nei supermercati e nei negozi per portare a casa la spesa sono una realtà indiscutibile.
I sacchetti di plastica sono pericolosi per l'ambiente e per la vita degli animali che vivono nei nostri mari. Cosa aspettiamo a deciderci a metterli fuorilegge, come vuole una direttiva europea che fissa al 1 gennaio 2010 la messa al bando degli shopper? Ormai sono sostituibili da anni con altri materiali e la gente è perfettamente cosciente della loro inutile pericolosità ambientale, ma il governo Berlusconi ha già deciso di rinviare tutto di un anno premuto come sempre da Confindustria che guarda ai bilanci delle aziende del settore e non nella pancia delle balene. Quanti animali dovranno venire ancora sacrificati sugli altari di un business, quello degli shopper, che era già superato vent'anni fa?
2 commenti:
Che tristezza e che vergogna nell'apprendere questa notizia!!!
Giovanna B.
e adesso diranno: "ma quale riscaldamento globale e inquinamento .............è solo propaganda comunista"
Emiliano A.
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