(Cronaca del Consiglio Comunale - parte seconda)
La presentazione delle determinazioni della giunta sull'applicazione del “Piano Casa” è toccata al vicesindaco Bogani nella sua veste di assessore al Territorio. Ha iniziato affermando che si tratta di un’occasione importante per la città perché, con l’aumento del 30% di cubatura della casa, si consentirà ai figli di restare a vivere vicino ai genitori (ma qualcuno ha chiesto ai figli se questo è quello che davvero vogliono?), inoltre stimola l’industria edile e dunque porta lavoro e soldi in città, incentiva il risparmio energetico e gli investimenti in edilizia pubblica. La legge regionale non impone niente ai Comuni che sono liberi di decidere come applicarla sul loro territorio scegliendo come e quanto ridurre gli oneri, dove individuare i centri storici, gli spazi per i parcheggi pertinenziali e il verde privato.
Sono esclusi dall’applicazione del “Piano Casa” i parchi, le ville e le corti storiche, gli edifici storici, i parchi del Seveso e del Villoresi, gli ambiti esteticamente unitari, le zone produttive e commerciali in ambiti residenziale, i vincoli e le fasce di rispetto del Piano regolatore vigente. Si possono applicare nelle zone industriali di periferia dove è possibile ampliare l’attività produttiva. “Il mio sogno – ha dichiarato Bogani – è la città per comparti”. Per i parcheggi sarà previsto 1 metro quadro ogni 10 mc e 1 posto auto per ogni nuova abitazione. Gli oneri verranno ridotti per tipologia di immobile partendo da -30% per le villette singole e bifamigliari “perché vogliamo premiare le famiglie che allargano la villetta per i figli” ha spiegato il vicesindaco rivelando così quali sono i soggetti principali del suo ideale di città e di società: la villetta e la famiglia.
Il capogruppo del PD, Coloretti, ha illustrato i due emendamenti presentati dal suo partito, il primo era relativo ai parchi esclusi dal Piano; chiedeva di estendere l’esclusione anche alle relative aree di ampliamento dei parchi previste dal PRG. Il secondo emendamento chiedeva di includere invece nel Piano tutti gli edifici industriali e artigianali. Bogani rispondeva che non li accettava perché nel primo caso intendeva invece fissare i perimetri dei parchi, inoltre ricordava che la legge si applicava solo alle aree edificate; nel secondo caso perché l’emendamento va contro le linee programmatiche della giunta che vuole evitare conflitti tra industria e residenze. Coloretti replicava ricordando che la legge era stata varata in fretta e che dovendo essere approvata entro il 16 ottobre dai Comuni ha lasciato troppo poco tempo all’approfondimento e al dibattito. Il lavorol fatto in commissione territorio è stato positivo, ma si poteva fere meglio e riflettere di più. La richiesta di estendere i limiti della legge alle aree di espansione dei parchi serviva ad anticipare le linee del futuro PGT e garantire meglio le aree verdi. “Io non credo che si possa compartimentare la città come sogna il vicesindaco – ha osservato – inoltre ritengo sbagliato premiare con uno sconto sugli oneri chi allarga la casa perché è ingiusto verso quelli che non lo possono fare dal momento che la casa non ce l’hanno, e si fa passare l’idea che si possa fare cassa col territorio”. Anelli è intervenuto per osservare che la fretta ha fatto dimenticare alcune aree industriali che non sono state inserite, tipo quella davanti al Castello sulla Comasina. Cerioni dell’IdV ha annunciato il suo voto contrario per lo stesso motivo, poi è intervenuto Massetti (PD) che ha sottolineato come la scelta della giunta sembra penalizzare le attività economiche, soprattutto artigianali, che sono storicamente presenti dentro la città e avrebbero bisogno di espandersi. Inoltre ha fatto notare, come farà la commissione regionale incaricata di verificare la congruità delle domande a leggere tutte quelle che arriveranno dai 1.500 comuni lombardi? Ha anch’egli criticato l’impostazione della “città per comparti” cara a Bogani. "Erano cose che si facevano negli anni ’50 - ha detto - e non sono mai riuscite perché le città sono per natura miste; residenziali, commerciali, artigianali". Anche per Grassi (PD) gli emendamenti propostio erano un tentativo di dare corpo a una legge regionale che non ne ha molto, che appare campata per aria e ha detto: “l’idea che viene fuori dalla scelta dell’assessore é quella che l’industria padernese deve stare nascosta sotto il tappeto”. Rimoldi (PdL) ha difeso l’impostazione di Bogani sostenendo che è vero, si tratta di una legge d’emergenza, non di un piano urbanistico, ed è stata applicata al meglio nel rispetto del PRG. Bogani ha concluso affermando che nonostante i tempi stretti si è lavorato bene, non si è dimenticato niente, ogni scelta ha la sua ragione. Non si è voluto fare cassa, ma favorire i cittadini, senza contare i vantaggi per l’edilizia pubblica che si potrà ampliare del 30%. La “città per comparti” serve a evitare i contrasti tra i bisogni dei residenti e quelli delle imprese e “la faremo col PGT”.
Anelli ha annunciato il suo voto contrario “perché il Piano casa peggiorerà la qualità della vita consumando altro territorio”. Gli emendamenti dell’opposizione sono stati respinti mentre sono stati approvati, solo con i voti della maggioranza, ma con la significativa astensione del PD, quelli della maggioranza. Stessa cosa è avvenuto nella votazione sull’intera delibera.
Dopo il voto, Rimoldi, capogruppo PdL ha posto l’accento sui vantaggi per l’edilizia popolare e sulla difesa degli edifici storici che la legge favorisce, ha ringraziato il PD per l’atteggiamento positivo dimostrato in commissione e in aula su questa legge e si è augurato che anche in occasione del futuro PGT si possa lavorare con lo stesso spirito di collaborazione. Il sindaco infine, ha ringraziato Bogani e gli uffici per il lavoro svolto e ha osservato che: “l’atto è importante e avrà valenza anche per il futuro”. Votazione: 16 a favore, 2 contrari (RC-PdCI e IdV) 9 astenuti (PD). Tutti a casa, a disegnare la villetta più larga.
4 commenti:
è proprio un bel personaggio il signor Cerioni.. Prima dice che avrebbe votato contro tutta la legge "piano casa" salvo poi fare una confusione teribile durante le votazioni... ha si votato contro alle legge in toto ma sugli emendamenti si è scatenato. Prima nella dichiarazione di voto ha detto che essendo contrario alla legge avrebbe votato contro anche agli emendamenti salvo poi votare favorevolmente su alcuni di Massetti, astenersi su altri di Massetti e votare contro a quelli di Bogani..Alla faccia della coerenza di Cerioni,,,
Grazie ad Arcari per la sua dettagliata cronaca.
Vorrei fare una riflessione e porre relative domande sul “piano casa”.
Si è oramai capito che questa “bella opportunità” non è altro che l’ennesima legge-spot che ricadrà come una patata bollente sulle amministrazioni locali. Per fortuna che la nostra è riuscita ad arginare un piano che avrebbe acconsentito di deturpare il nostro territorio.
Dato che nella commissione per la stesura del regolamento vi erano coinvolti anche alcuni esponenti del PD e che in sede pubblica quest’ultimi hanno pure espresso condivisibili complimenti all’assessore Bogani per il lavoro ben svolto, come mai nelle votazioni degli emendamenti e del piano si sono astenuti? Non era più coerente votarlo e tendere una mano all’amministrazione? Sinceramente non capisco questi giochi politici. Mentre, a mio parere, la posizione tenuta da Anelli (PRC) e Cerioni (IDV) non era coerenza ma incosciente.
Negli altri comuni d’Italia, dove probabilmente la legge non è stata modificata (chiaramente vale da Regione a Regione) per i suoi tempi stretti, può comportare la possibilità di costruire senza delle regole e vincoli? Mi riferisco soprattutto in luoghi dove, corruzione, mafie varie, affarismi e speculazioni regnano sovrane.
Grazie
Andrea Barison
ANDREA CONDIVIDO IL TUO INTERVENTO TRANNE UN PASSAGGIO
LA LEGGE REGIONALE PONEVA LIMITI ABBASTANZA PRECISI COME QUELLO DI NON COSTRUIRE IN PARCHI ETC ETC.. DEMANDAVA AI COMUNI DI POTER ESCLUDERE DAL PIANO CASA DETERMINATE AREE PERCHE' DI INTERESSE PARTICOLARE O PER ALTRE RAGIONI CHE VANNO SPIEGATE DI VOLTA IN VOLTA PER OGNI AREA ESCLUSA.QUINDI NON CI SAREBBE STATO NESUNO SCEMPIO PAESISTICO E TALE POSSIBLITA' DI ESCLUDERE DETERMINATE AREE E' STATA LASCIATA AI COMUNI PROPRIO PERCHE' LA REGIONE NO PUO' CONOSCERE NEL DETTEGLIO TUTTE LE AREE E QUINDI HA DATO SOLO LE LINEE GUIDA..
Sulla salvaguardia del parco grungotorto, il neo presidente bogani, è stato di parola. Speriamo che anche in futuro riesca a tener testa agli appetiti di alcuni componenti di spicco della PDL. Sarà un arduo compito.
Emiliano Abbati
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