Bisognava costruire una linea di resistenza per impedire che la vittoria imprevista di Alparone si tramutasse in una disfatta per il centro sinistra. Il PD non era il mio partito (da iscritto ai DS non vi avevo aderito), ma a Paderno Dugnano era quello che ancora garantiva con le sue dimensioni e presenza istituzionale la possibilità di fare una politica "di sinistra" mentre a livello nazionale era l'unico grande partito popolare della sinistra presente in Parlamento.
Ho meditato a lungo sulla scelta se andare a votare o meno a queste primarie. I motivi per non farlo erano tanti, ad esempio le elezioni aperte a tutti per
la scelta del segretario non mi sono mai piaciute e le trovo
un'assurdità, inoltre il PD padernese al quale ho dedicato molto
impegno dal 2009 a oggi mi ha deluso come il PD nazionale e ho deciso di non rinnovare la tessera nel 2014.
Dal
momento però che sono ancora iscritto al partito e il
suo futuro comunque mi riguarda, andrò a votare alle primarie di
domenica, per i seguenti motivi:
1) Perché il pensiero e le idee della
sinistra dentro al PD e nel Paese non devono scomparire. E' più che
mai necessario confermare e sostenere l’obiettivo storico della
sinistra che è e resta l'uguaglianza. La libertà è un valore di sinistra, ma senza uguaglianza
non ci può essere vera libertà e un PD che non la mette al primo posto
del suo programma non è più un partito di sinistra.2) Perché vorrei che il PD tornasse ad essere luogo di formazione, partecipazione ed elaborazione politica. Un partito di sinistra aperto a tutti quelli che credono nel grande progetto di cambiamento del modello profondamente ingiusto e insostenibile di società che si è purtroppo affermato in questi ultimi 20 anni.
Domenica prossima andrò dunque a votare e voterò per Gianni Cuperlo, il candidato segretario che più mi rappresenta dal punto di vista culturale e politico, la cui idea di partito è quella che più si avvicina alla mia. Se vinceranno (come tutti sembrano prevedere) altre idee di PD e altre linee politiche, confermerò la decisione di non farne più parte con la serena coscienza di avere giocato fino all'ultimo la partita.
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