Giovanni Pesce (Visone, 22
febbraio 1918 – Milano, 27 luglio 2007) è
stato un comandante partigiano e politico italiano,
uno degli ultimi reduci delleBrigate Internazionali della Guerra
civile spagnola, insignito della Medaglia d'oro al valor
militare e consigliere comunale di Milano dal 1951 al 1964.
Dopo la guerra di Spagna rientrò in
Italia nel 1940 ma fu subito arrestato e inviato al confino
sull'isola di Ventotene, ove conobbe alcuni tra i massimi
rappresentanti politici dell'antifascismo italiano, come lui
ristretti nell'isola dal regime fascista.
Liberato nell'agosto del 1943, si
unì alle prime formazioni partigiane e fu tra i fondatori
dei GAP di Torino. Operò nella clandestinità a
Torino e Milano dove guidò e organizzò la guerriglia cittadina
contro i tedeschi e la milizie fasciste fino alla Liberazione.
Per le sue attività nella Resistenza
italiana, il 23 aprile 1947 è stato insignito
della Medaglia d'Oro al Valor Militare per decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri Alcide De
Gasperi.
Dopo la seconda guerra mondiale è
stato consigliere comunale a Milano nelle file del Partito
Comunista Italiano, dal 1951 al 1964, e consigliere
nazionale dell'ANPI fin dalla fondazione. Nel 1991entrò
nel Partito della Rifondazione Comunista, continuando sino alla
fine la sua attività politica e di testimonianza sulla Resistenza e
i suoi valori.
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