sabato 27 agosto 2011

Fedeli a San Siro

In giugno ho ricevuto una telefonata dal mio amico Tiziano Marelli. “Ciao Carlino, ce le hai ancora le foto di quando intervistammo Rivera”. Tra noi reduci degli anni “formidabili” si fa così: non ci si sente per anni e poi ci si telefona come se niente fosse per chiedere notizie su cose fatte  insieme 30 anni fa, pretendendo ovviamente risposte immediate e precise. Ovviamente lo mandai a fare in  culo, ma poi incuriosito gli chiesi perché gli servivano quelle foto e lui mi disse che aveva scritto un libro sul calcio e le voleva per illustrare un capitolo in cui ricordava quella lontana intervista a quattro mani.
Lavoravamo allora per il Quotidiano dei Lavoratori, organo di Democrazia Proletaria, e i due capi, Borrelli e Protti, ci avevano mandato a intervistare Rivera perché “l’abatino” aveva difeso pubblicamente un giocatore di serie B che era stato sospeso per aver manifestato in campo (non so come) le sue idee politiche di sinistra. Insomma un’intervista esclusivamente “politica”.
Arrivare a Milanello fu un’impresa, aveva nevicato molto e la sua auto senza catene non ce la faceva. Mi ricordo vagamente un grande soggiorno con un biliardo e dei tavoli dove mostri sacri  quali, Capello, Albertosi, Collovati, Novellino, giocavano a carte con l'esordiente Baresi mentre fuori continuava a nevicare. Rivera elegantissimo indossava una pelliccia di castoro o di lontra. Noi, con le Clark bagnate e i jeans bisunti sembravamo due pezzenti. Dopo averci chiesto di che giornale eravamo ci guardò divertito e poi, evidentemente impietosito, disse. “Va beh, ho fatto vendere tanti giornali, facciamo vendere un po’ di copie anche al vostro.. come si chiama?” e rispose graziosamente alle domande di Tiziano che era un interista sfegatato e a fatica lo guardava in faccia. Cosa non si faceva per la rivoluzione…

Il libro (con prefazione di Gianni Mura) che vi segnalo è:
“Fedeli a San Siro”
Claudio Sanfilippo – Tiziano Marelli
Pag. 240 - 17,50 euro
Mondadori Editore

5 commenti:

Giovanni Giuranna ha detto...

Ciao Carlo, bentornato! Ho la sensazione che i prossimi mesi saranno caldissimi a livello nazionale e locale... G

carlo arcari ha detto...

Ciao Giovanni. Sono d'accordo con la tua analisi. Ci attende una traversata molto agitata e difficile. Lo scenario vede sul campo partiti pieni di scorie del passato di cui devono liberarsi.
La neodestra dove fare i conti con Berlusconi e Bossi. Il PD deve trovare le energie per affermare la sua nuova identità lasciandosi alle spalle definitivamente i suoi numerosi passati senza rinnegarli, ma pagando i prezzi che si devono pagare. E venuto il tempo delle scelte; le forze che al suo interno hanno cose nuove da dire e proporre lo facciano ora e chi deve scendere in campo si decida a prendere bandiera.

Anonimo ha detto...

....bellissimo post..sto' ancora ridendo!!!!
Giovanna

Tiziano Marelli ha detto...

Per amor precisione, snocciolo. Anzitutto non mi hai mandato a fare in culo quando ti ho chiesto la foto, invece mi hai detto che la cercavi: sto ancora aspettando una risposta. Poi, non è vero che io e te ci si sente solo ogni tanto, dopo anni e anni: l'ultima volta era stata solo l'anno scorso, e ci siamo pure visti sotto la redazione dell'Europeo e io ti dato le foto di Fausto e Iaio. Ancora, non si trattava di un giocatore qualsiasi di serie B ma di Maurizio Montesi che aveva appena rilasciato un'intervista a Lota Continua, giocava nella Lazio, si definiva simpatizzante di Lc e nell'occasione aveva appena definito "stronzi" i tifosi; Rivera nell'intervista che ci concesse gli diede ragione, cosa che fece onorare me e il QdL della prima pagina della Gazzetta dello Sport il giorno dopo. Continuo: ero e sono interista sfegatato ma il Rivera lo guardavo con la giusta ammirazione che merita un mito ancorché di sponda avversa. E' corretta invece la descrizione del cappotto di pelliccia dell'intervistato, e ricordo che ne aveva uno simile anche Albertosi: lo vedemmo arrivare, nella neve, attraverso i finestroni di Milanello; aveva una macchina ben diversa dalla mia 1100 stile rapina di via Osoppo, che (hai dimenticato di dirlo) morì definitivamente (motore in fumo) sulla strada del ritorno. Del resto, tutto questo e altro lo si trova in un capitolo dedicato del libro in questione, con tanto di abbondante citazione dell'impareggiabile fotografo Arcari. E per finire: grazie Carlo, ieri come oggi! :)))

carlo arcari ha detto...

Caro Tiziano, che piacere leggerti. Devi avere pietà, la mia memoria fa cilecca e sono più vecchio di te. E' vero ci siamo visti e sentiti l'anno scorso per quelle foto. Mi sembrava di più, anche perché insomma, negli ultimi 10 anni ci siamo sentiti poco. La verità è che mi manchi..
La foto l'avevo poi cercata, ma nel mio archivio sono rimasti solo dei primi piani di Rivera impellicciato scattati durante l'intervista, ma senza di te. Peccato avevi una gran testa di capelli neri e una barbaccia da satiro..Di Montesi non mi ricordavo niente, ma io a differenza di te non sono un tifoso. Adesso che me lo dici mi ricordo anche della tua auto deceduta durante il ritorno in redazione sotto la neve di quel tragicomico inverno. Come abbiamo fatto poi a rientrare a Milano? Dormivamo tutti e due ancora a casa della Valeria ragazza poco seria?