domenica 27 settembre 2009

Solidarietà ai lavoratori di Lares e MP. Prosegue la raccolta fondi

Prosegue la raccolta di fondi del PD a favore dei lavoratori di Lares e Metalli Preziosi. Dopo il banchetto organizzato ieri al Centro Falcone e Borsellino, stamattina l'iniziativa si è tenuta in Piazza Matteotti. Nei volantini distribuiti ai cittadini si legge tra l'altro: "Mentre il Governo Berlusconi parla di fine della crisi, premia con lo Scudo Fiscale gli evasori, taglia i servizi sociali e i contributi ai Comuni, il tessuto produttivo e occupazionale del Nord Milano si sta disgregando. In provincia di Milano, secondo la Camera del Lavoro, la Cassa Integrazione ha coinvolto quest'anno circa 9mila persone e le richieste di mobilità sono raddoppiate rispetto al 2008. La Cgil stima in 800mila i licenziamenti previsti in Italia entro il 2010, ma se si considerano i precari si arriva a un totale di 2 milioni e mezzo. Anche a Paderno Dugnano la crisi si abbatte su molte figure sociali e la precarietà del lavoro e del reddito mette per la prima volta professionisti, operai, ricercatori, insegnanti, negozianti, lavoratori autonomi e artigiani nella stessa condizione. Simbolo di questa situazione di crescente disagio sono i lavoratori di Lares e Metalli Preziosi da mesi in lotta “per il lavoro, il salario e la dignità”.
Il PD, per seguire da vicino l'evolversi della situazione nelle imprese presenti sul territorio padernese, ha deciso di istituire un Osservatorio Permanente sulla Crisi e l’Occupazione, ed esprime solidarietà a tutte le persone in difficoltà promuovendo una raccolta di fondi a favore dei lavoratori di Lares e Metalli Preziosi che proseguirà anche nelle prossime settimane.
Il volantino si conclude così: "Invitiamo pertanto tutti i cittadini di Paderno Dugnano a dare il loro contributo in denaro e chiediamo all’amministrazione comunale di farsi carico delle situazioni più critiche attivando al massimo i servizi sociali".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Va bene il sostegno economico immediato per chi ha perso tutto. Ma noi vogliamo IL NOSTRO LAVORO che ci VIENE TOLTO per mere ragioni di profitto e/o convenienza. La gente non vuole l'elemosina, perchè chi la riceve si sente anche umiliato, soprattutto se finisce tutto là. Bisogna che il lavoro e le competenze italiane siano difese dal Governo italiano. Togliamo il marchio "MADE IN ITALY" a chi produce nel terzo mondo e manda di qua solo per il controllo a campione finale. Imponiamo a chi produce un manufatto in Vietnam a 30 euro cent a pezzo, che lo venda qui da noi a 35 centesimi e non a 4 euro: insomma che i governanti "tirino fuori le palle" e prendano decisioni importanti: Obama ha imposto il dazio sull'acciaio cinese, lo sapete? E noi cosa facciamo? Premiamo gli evasori anzichè toglier loro tutto quello che hanno e ficcarli in galera finchè vivono? Io devo vivere della colletta dei Padernesi sapendo che esistono centinaia di migliaia di persone che non pagano quello che devono e mi considerano pure un pezzente? Poi stiamo a scrivere libri e libri sul perchè ad un certo punto nascono le rivoluzioni.
Mah!
Alberto.