Così all'asciutto dentro ai sacchi a pelo si può anche resistere. I cinque operai che hanno età comprese tra i 22 e i 53 anni ieri sera hanno cenato con un piatto caldo che i loro compagni gli hanno cucinato nella mensa occupata su un fornello di fortuna: agnolotti al formaggio che hanno tirato su con un cestino e una corda, come si faceva nei vicoli di Napoli. "Più di così non possiamo fare, anche perché non possiamo raggiungerli, hanno tirato via un pezzo di scala - dicono i lavoratori del presidio fuori dai cancelli -. Il momento è difficile, ma per loro lassù è più dura. Dicono che stanno bene, ma la loro situazione è pesante. Speriamo che oggi a Roma all'incontro concludano qualcosa, sblocchino almeno la Cassa integrazione".
Gli operai non chiedono niente, anche perché finora nessuno ha risposto e loro non vogliono la carità. "Avevamo chiesto al sindaco di aiutarci per andare a Roma in pullman - dice uno di quelli del presidio - bastavano 2mila euro. Ma Alparone ci ha detto che il Comune non aveva soldi". Se i politici non si muovono però i cittadini qualcosa possono fare. Niente di straordinario, cose semplici: portare al presidio bottiglie d'acqua, pane, cibo, soldi per comprare quello che serve per resistere fuori in strada e soprattutto sul tetto. Se qualcuno vuol portare qualche cosa lo faccia subito. Lo apprezzeranno.
1 commento:
spero che questa situazione si risolvi.. il tempo non aiuta certo i 5..
comunque i soldi per il pulman non sono arrivati? i gettoi di presenza almeno per quello che so sono stati consegnati, e anche qualche offerta dei militanti (parlo per la mia sezione, ma penso e credo anche gli altri)
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