giovedì 20 maggio 2010

Giornalisti in Italia: una vita difficile, anzi impossibile

Ieri, mentre tutti i TG davano la nortizia della tragica morte del fotoreporter (freelance) italiano a Bangkok, il quotidiano on line "Affari Italiani" ha pubblicato questa notizia sui compensi dei giornalisti freelance cioè su quella maggioranza di giornalisti che, non avendo alcun contratto o vittime di contratti capestro, tengono in piedi i giornali per quattro soldi e oggi si confermano come i lavoratori precari peggio pagati dell'intero Paese.
Ecco uno stralcio del servizio che la dice lunga sulla nostra libertà di stampa e su come viene fatta l'informazione in Italia:  "Un articolo scritto per La Nazione può valere 2 euro, poco meno di quelli per Il Resto del Carlino, retribuiti "ben" 2,50 euro. Lordi, ovviamente.  L'Ansa, principale agenzia italiana, paga 5 euro (sempre lordi) per ogni lancio, mentre la concorrente Apcom offre da 4 a 8 euro. Una testata storica e prestigiosa come Il Messaggero non supera i 27 euro ad articolo (ma le brevi valgono solo 9 euro). La redazione toscana di Repubblica paga 20 euro a pezzo, ma dopo il 15mo articolo gli altri sono gratis... Sono alcuni dei "dati della vergogna" (così li ha definiti il segretario generale del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino), emersi dalla ricerca "Smascheriamo gli editori", realizzata dall'Odg grazie a un migliaio di giornalisti free lance che hanno accettato di rispondere alla richiesta, inviata via email a circa 4mila giornalisti professionisti, di rivelare le condizioni in cui lavorano. Condizioni che delineano una situazione di vero e proprio sfruttamento del (troppo numeroso) "popolo" dei giornalisti free lance".
Tutto ciò è ancora più intollerabile se si pensa che la maggior parte delle testate è abbondantemente finanziata con i soldi dei contribuenti attraverso i contributi pubblici: ad esempio, nonostante i 16 milioni di euro erogati dallo Stato al gruppo L'Espresso, La Repubblica paga 30 euro un articolo di 5-6mila battute. Il Sole 24 Ore, che a fronte di oltre 19 milioni di contributi l’anno paga i giornalisti 50 centesimi a riga. E Libero (5 milioni e 451 mila euro di contributi) paga 18 euro anche per un’apertura. A questo link la tabella dei compensi:
http://www.affaritaliani.it/static/upl/tab/tabella_compensi_testate.pdf

3 commenti:

Anonimo ha detto...

poi naturalmente ci sono i "santoro" che "resistono, resistono, resistono" con buone uscite di 2,5 milioni di euro... o bella ciao, bella ciao, bella ciao,ciao,ciao!!!

carlo arcari ha detto...

Certamente hai ragione. Santoro fa parte del quadro di insopportabile degrado del nostro giornalismo, dominato da figure di "eroi" virtuali e multimilionari, che guadagnano un sacco di soldi "denunciando" le malefatte della loro terra natale (che però non sembrano ansiosi di cambiare) e coprono con le loro facce allucinate e proterve, sempre in video, i volti anonimi dei veri eroi in carne ed ossa della libertà di stampa. Giornalisti veri che perdono la vita per fare informazione di tasca loro su popoli e paesi sfruttati e dimenticati da tutti, nei quali però si produce la nostra ricchezza e si fabbricano i nostri consumi.

Anonimo ha detto...

Del resto siamo in un paese dove il Presidente del Consiglio dice di essere liberale e liberista ma sa solo fare il libertino.

Baraviera Aris