venerdì 6 maggio 2011

Sciopero generale CGIL: cambiare si può

“Alcune migliaia di persone si sono riunite venerdì mattina a Porta Venezia a Milano per il corteo indetto dalla Cgil in occasione del quarto sciopero generale indetto negli ultimi due anni senza l'appoggio di Cisl e Uil. Il corteo ha provocato il blocco quasi totale del traffico in tutta la zona centrale della città”. Così inizia la cronaca dedicata allo sciopero generale di oggi del Corriere della Sera (Il corteo nella foto Ansa). Insomma, quattro gatti e grandi disagi per la città, afferma il Corrierone senza rilevare la palese contraddizione: se erano in pochi come hanno fatto a mandare in tilt Milano? Per avere un altro parere sull'evento, pubblico questo messaggio ricevuto dalla consigliera del Quartiere Dugnano, Giovanna Baracchi, che ha invece partecipato alla manifestazione, alla quale erano presenti numerosi anche i dipendenti comunali di Paderno Dugnano, in lotta da tempo contro l’amministrazione. Questa è la sua contro cronaca:
Erano in tanti i lavoratori, pensionati, studenti che oggi si sono ritrovati ai bastioni di Porta Venezia a Milano per lo sciopero generale indetto dalla CGIL:
- per uscire dalla crisi ed avviare la crescita
- per difendere i redditi
- per una nuova politica industriale e rilanciare gli investimenti
- per la scuola pubblica,l'università,la ricerca
- per un welfare diffuso e di qualità
- per un adeguato livello delle pensioni
- per le donne , una battaglia per la dignità
Un corteo che si è mosso da porta Venezia sino a piazza 5 Giornate  (ricordando l'Unità d'Italia) ha poi proseguito per la Camera del Lavoro (nella foto) ed il Tribunale con una breve sosta per esprimere solidarietà alla Procura di Milano coperta di insulti dal capo del governo.
La conclusione in piazza Duomo ha visto gli interventi di alcuni lavoratori (anche Fiom era presente in maniera massiccia) e di Onorio Rosati segretario generale cdlm di Milano. Numerose le partecipazioni di associazioni come l'ANPI e di forze politiche come il Partito Democratico presente con il segretario metropolitano Roberto Cornelli. Concludo con le parole di Susanna Camusso: "Cambiare si deve e si può”.

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