Ricevo dal PD padernese questo comunicato stampa sul PGT recentemente approvato dalla maggioranza in consiglio comunale
UN PIANO DEL GOVERNO DEL TERRITORIO
INUTILE E DANNOSO
Paderno Dugnano, 19 giugno 2012 - Ad approvazione avvenuta , non possiamo
che ribadire il nostro giudizio: questo Piano del Governo del
Territorio per Paderno Dugnano è inutile e dannoso.
Inutile perché non affronta le
problematiche più stringenti della città – dalla mobilità al
recupero ambientale, dalla dotazione di servizi alla difesa dei siti
produttivi – dentro una programmazione più vasta che riguarda
l’intera area metropolitana milanese.
Dannoso perché amplifica l’espansione
del costruito senza stabilire obiettivi e priorità di interesse
pubblico preciso, lasciando le opportunità sulla carta, ma non
indicando risorse e soluzioni per la loro effettiva realizzazione.
Abbiamo ribadito in Consiglio Comunale
che occorre uscire dalla politica degli slogan per affrontare davvero
alcune criticità che riguardano Paderno e l’area urbana milanese.
Consumo di suolo zero: è così non è,
non solo perché si intaccano aree verdi, ma anche perché su aree
verdi compromesse si usa dire “bonifica” per permettere altre
costruzioni. E’ questo il senso di una riqualificazione ambientale?
Difesa delle aree produttive: e così
non è, perché su aree produttive dismesse (da tempi brevi e per
delocalizzazione aziendale, tra l’altro, e non per crisi) e non
dismesse, l’”alta trasformabilità” – cioè più residenza –
le rende appetibili alla speculazione edilizia.
Adeguata dotazione di servizi: e così
non è, perché l’incremento volumetrico sulla città avrà come
ricaduta nuovi abitanti (fino a 60mila in cinque anni? Questa pare
essere la stima…) mentre i servizi oltre che creati vanno curati e
potenziati.
La rinuncia al Polo Scolastico di
Calderara (con altro consumo di suolo incorporato su verde e altra
residenza) è sembrata una “ritirata tattica” piuttosto che
l’esito di un ragionamento più puntuale.
Non solo: ma l’idea che si possa
riprendere e copiare anche per altre realtà è scritta nelle
motivazioni dell’”accoglimento” del No collettivo che ne è
scaturito, laddove si rimanda “a studi” futuri, mentre non si fa
niente da anni per preservare il patrimonio scolastico esistente.
Attenzione alla mobilità leggera e ai
trasporti: e così non è, visto che non c’è traccia di potenziare
le piste ciclabili (adesso si parla di “mappare”!) mentre
l’ammodernamento della linea tramviaria Milano-Limbiate troverà
(forse) le risorse da altre (alte) edificazioni, senza però né un
progetto di riqualificazione delle zone interessate né tempi certi
di intervento.
Ampliamento delle aree verdi e sistema
dei parchi: e così non è, perché si intaccano aree verdi sia del
parco del Seveso che del Grugnotorto (“fettine” regalo), sono
state incluse nei conti aree marginali che in fase successiva su
osservazione di enti superiori si sono dovute escludere, non si fa
assolutamente sistema tra le aree protette e in alcuni casi si
ricorre a scelte che ne compromettono lo sviluppo futuro (e questo
pur avendo sottratto in fase preliminare lo scempio di un megastore
dentro l’area del centro sportivo, in nome della
“riqualificazione”).
La motivazione è che “non è il PGT
lo strumento tecnico per dare queste risposte”, mentre la nostra
osservazione è che, al di là dei tecnicismi, questo era il momento
giusto e l’occasione vera per spendere una parola chiara in merito.
Non stiamo decidendo forse il Piano di
Governo della nostra città? E nel nostro Piano di Governo non era
forse utile dire ciò che non avremmo voluto, visto che poi si scrive
ciò che vorremmo (la metropolitana) ma non dipenderà solo da noi se
così sarà? Questo comportamento a noi sembra quanto meno ambiguo.
Queste le cose più rilevanti, a cui si
possono sommare anche scelte “minori” (l’espansione della media
e a volte grande distribuzione anche in aree produttive, la
possibilità della logistica in zone urbane problematiche, l’uso
enfatico dell’ ”housing sociale” senza un rilevamento adeguato
del bisogno che diventa il volano per garantirsi nuova edificabilità)
che vanno nella direzione di “crescere senza sviluppo e senza
programmazione”, come rilevano le osservazioni stesse di Regione e
Provincia.
Il gruppo del PD in più fasi ha
sviluppato le proprie proposte in merito al Piano del Territorio,
producendo documenti, emendamenti e osservazioni tesi a rimettere in
discussione le scelte di fondo sopra esposte. Tutto ciò è
ampiamente rintracciabile.
Ma la volontà di questa “maggioranza”
– che è ricorsa ad un espediente regolamentare per garantirsi un
numero legale più basso di 16, mandando deserta la prima
convocazione di consiglio , il che la dice tutta sulla loro reale
forza – è stata quella di procedere senza ascoltare e senza
confrontarsi davvero.
Perché tanta paura del confronto che
il PD chiedeva nelle sedi istituzionali e sotto gli occhi di tutti? A
giudicare dagli sviluppi politici di questa vicenda – l’uscita
dal gruppo PDL del consigliere Rimoldi, ex capogruppo – ci pare di
capire che, se avessimo affrontato la discussione liberamente e senza
il “voto di fiducia” imposto dal sindaco – le defezioni
avrebbero potuto crescere e non solo dentro il PDL.
Il PD si è quindi opposto a tutto
l’impianto del PGT senza sconti, pur mantenendo un atteggiamento
responsabile dentro il Consiglio Comunale e nelle commissioni
consiliari non “perché in fondo lo condivide” (come ha detto il
Sindaco illudendosi di aver addomesticato tutti) ma per il senso di
responsabilità verso i cittadini di Paderno, che per questo PGT
hanno pagato, tra costi diretti (incarichi a progetto) e indiretti
(struttura interna) più di 500mila euro in 4 anni – cioè un punto
di Irpef comunale. Altro che “gettone di presenza” per un
consiglio convocato ad arte! (e comunque se i soldi di quella
giornata li sborsa il primo cittadino in persona noi non ci
troveremmo niente da dire).
La nostra cultura di governo, che
rivendichiamo con orgoglio, ci ha portati a non fare sterile
opposizione, ma il nostro giudizio è e rimane quello ribadito in più
interventi all’unisono in aula (mentre il sindaco “twittava”) :
è un PGT inutile e dannoso per la nostra città, fatto su misura
delle rendite fondiarie e delle immobiliari, per citare quello detto
anche dal consigliere Rimoldi – sarà anche “politichese” come
dice il Sindaco, ma credo che se ci si riflette un attimo si capisce
benissimo il senso delle cose (è molto più politichese blandire i
giovani raccontando di metropolitane e nuove stazioni che non hanno
un soldo di finanziamento e nessuna programmazione).
Un'occasione persa quindi per disegnare
un futuro diverso per la nostra città che invece resterà immobile,
con un PGT vecchio, senza nessun progetto innovativo.
Ma non solo, ancora una volta, davanti
al futuro della città, il Sindaco e la sua maggioranza di
centrodestra hanno pensato a ciò che più conveniva loro e non al
risultato migliore per Paderno Dugnano: per noi questo è stato un
motivo in più per dire di no ad un PGT inutile e dannoso.
Noi, con questo giudizio negativo,
vogliamo partire per incontrare tutti coloro (partiti, movimenti,
associazioni e singoli cittadini) che sono a difesa del nostro
territorio, per un'alternativa a questa Giunta, in vista della
prossima competizione elettorale.
Per costruire insieme la nostra Città
futura.
Partito Democratico
Paderno Dugnano
Paderno Dugnano
Nessun commento:
Posta un commento