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venerdì 6 maggio 2011

Blog vs giornali "ufficiali"? E' una realtà da accettare

Commentando le polemiche seguite alla cronaca che "Il Giorno" aveva fatto della relazione conclusiva della Commissione Speciale di Controllo, Giovanni Giuranna si chiedeva sul suo blog: “Si è dunque  aperto un conflitto tra blog e informazione tradizionale?” e affermava “Sono convinto che i blog siano un ottimo strumento per replicare con immediatezza a quanto viene riportato dai mezzi di comunicazione. Così facendo, esercitano una funzione di controllo e di critica sociale”. 
Anch’io credo che sia venuto il momento di accettare come logico, anzi inevitabile, il conflitto dichiarato tra informazione su carta e informazione sul web. Analizziamo la realtà del mercato informativo quotidiano padernese: da un lato c’è  un giornale locale con una lunga e a tratti gloriosa storia alle spalle. Dall’altro lato ci sono 3 piccoli blog gestiti ognuno da un cittadino padernese, più un sito informativo, che integra un blog, che però è gestito da una “redazione” formata da più persone.
Il confronto tra i due schieramenti appare impari, ma spesso i quattro blog, che sono in genere aggiornati quotidianamente, anche più volte al giorno, battono sul tempo il quotidiano arrivando a dare per primi molte notizie di giornata e pubblicando informazioni, indiscrezioni, voci e boatos, che il quotidiano non dà, basati su denunce o appelli provenienti dall’interno della società civile cittadina. Non sto a fare degli esempi, ma se ne potrebbero citare molti. L’agilità dei blog in questo senso è oggi imbattibile a livello locale. Ma a mio avviso non è solo un fatto di velocità: i blog sono vicini ai cittadini, ricevono da loro e li diffondono, notizie, opinioni, commenti, immagini, filmati, denunce; il giornale è distante.
I blog sono scritti da residenti (cioè da lettori), il giornale da cronisti che non vivono a Paderno Dugnano. I blog sono fatti a titolo gratuito da persone libere che non ricevono alcun compenso, i giornali sono scritti da professionisti stipendiati e comunque legati da un contratto di esclusiva a un editore che ha altri interessi. I blog sono espressioni di singole individualità e riflettono le idee, le opinioni, le scelte politiche e personali, gli interessi culturali e professionali dei loro titolari; il giornale è un’impresa collettiva che tende ad avere un linguaggio omogeneo e riflette le idee e le opinioni di un gruppo di professionisti che rispondono però in definitiva alla linea politica e giornalistica dettata dall’editore e garantita dal direttore.
Queste sono differenze fondamentali che si riflettono inevitabilmente sul prodotto “informazione”. Mentre i blog sono considerati un mezzo con il quale è possibile pubblicare le istanze, le notizie e le denunce di cittadini, comitati e associazioni, uno strumento di comunicazione accessibile dal basso, il giornale risponde sempre in definitiva a interessi istituzionali, cioè fa un’informazione dall’alto, quasi mai critica con il governo locale (naturalmente se non confligge con la politica e gli interessi dell’editore), di cui è sempre felice di pubblicare qualunque comunicato a volte dando spazio spropositato a delle non notizie o a rilanciare con titoli o articoli enfatizzati oltre il lecito, campagne mediatiche orchestrate dagli stessi amministratori locali contro le opposizioni.
A fare le pulci al potere comunale, a rivelare la sua nudità, la sua arroganza e i suoi errori, sono quasi sempre solo i blog che oggi hanno cominciato a fare le pulci anche al quotidiano locale, a controllare e giudicare la qualità della sua informazione, la correttezza o meno di titoli e articoli; e questa è una cosa che i lettori cominciano a notare. Insomma il ruolo di mediatore tra la cronaca e i cittadini non è più esclusiva del giornale di carta. Questo deve cominciare a fare i conti con la concorrenza dei blog, che smentiscono le notizie pubblicate e commentano i commenti, opponendo fatti a fatti, notizia a notizia, opinione a opinione. Tempo fa per descrivere lo scenario economico attuale  un economista diceva che “il mondo è diventato piatto” nel senso che sono sparite le barriere fisiche tra Paesi ricchi e Paesi poveri e la competizione è diventata totale. Questo vale anche per l’informazione dove le alte barriere finanziarie, tecnologiche e industriali che un tempo separavano i produttori-mediatori professionali della notizia dai consumatori-lettori sono crollate. 
Oggi il lettore, se vuole, grazie al web può diventare editore di se stesso, fare informazione e opinione rivolgendosi alla sua comunità, conquistare consensi e influenzare le idee e le scelte dei suoi concittadini, liberamente e senza dipendere da nessuno. Giornali e blog si scoprono così ad armi pari, anzi impari, perché mentre il giornale per raccogliere notizie, stamparle e andare in edicola, ha bisogno comunque di molti soldi e tutti i giornali sono finanziati dalla Stato perché diversamente fallirebbero e dunque dipendono dal potere, i blog sono mossi solo dalle idee, dal desiderio e dalla passione civile dei loro proprietari. E idee, passione e desiderio non sono carta o inchiostro: sono forze della natura.

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